venerdì 26 giugno 2020

La Coca-Cola può uccidere davvero!




SI' UCCIDE, MA SOLO SE NE BEVI TROPPA
In Nuova Zelanda una donna di 30 anni è morta per un'overdose di Coca Cola. Diventata dipendente dalla bibita gassata più famosa al mondo, è stata stroncata da un attacco di aritmia cardiaca. Il coroner ha stabilito che a provocare il decesso è stato proprio il consumo eccessivo della bevanda. Ma i legali della Coca Cola si difendono: non c'è nessuna prova e gli esperti non sono stati concordi sulla causa di morte più probabile.
Natasha Harris di Invercargill, madre di 8 figli, morta nel febbraio 2010, beveva fino a 10 litri di "Classic Coke" al giorno, più del doppio del limite "consentito" di caffeina e quasi un chilo di zucchero. Un consumo totale di oltre 24mila litri in 8 anni. Il coroner David Crerar, in un verdetto destinato ad avere risonanza mondiale, ha stabilito che la donna non sarebbe morta se non fosse stato per la dipendenza dalla bevanda.
"Se non fosse stato per il consumo di quantità molto grandi di Coca Cola è improbabile che sarebbe morta quando è morta e nel modo in cui è morta", ha detto. Il magistrato ha inoltre raccomandato che il governo consideri di imporre limiti sul contenuto di caffeina e di zucchero nelle bevande effervescenti e l'apposizione di etichette di avvertimento più specifiche.
Nei mesi prima della morte, come raccontato da Chris Hodgkinson, il partner della donna, la sua salute era rapidamente peggiorata. "Non aveva energia e sentiva nausea tutto il tempo. La mattina si alzava e vomitava", ha detto. Aveva sviluppato una vera e propria dipendenza: "Se non beveva Coca Cola era di cattivo umore, soffriva di mal di testa e si sentiva priva di energia".



giovedì 25 giugno 2020

Le bibite con zero calorie fanno male alla salute


La coca zero, come quella normale, è associata ad un aumentato rischio di erosione dei denti;
  • Uno studio della durata di 8 anni ha rilevato che le persone che hanno bevuto più di 21 bevande artificialmente dolcificate alla settimana hanno quasi raddoppiato il rischio di sovrappeso e obesità, rispetto alle persone che non consumavano questo tipo di bevande;
  • Il consumo di cibi e bevande a basso contenuto calorico e dolci porta effettivamente a una riduzione dell'appetito e al fascino di cibi ricchi di zuccheri;
  • Uno studio condotto sui ratti nel 2005 ha dimostrato che, quando somministrate alte dosi di aspartame, le femmine di ratto avevano una probabilità del 69% di sviluppare il cancro rispetto a coloro che non avevano ricevuto aspartame. Ciò che questa ricerca non menziona è che consumare una "dose elevata" di aspartame sarebbe l'equivalente di bere fino a 2.083 lattine di soda dietetica ogni giorno. Inoltre, i soggetti dello studio erano ratti, quindi non ci sono prove sufficienti per sostenere che i risultati si applicherebbero agli esseri umani.
Le bevande a zero calorie non sono né salutari né un male per la salute, non ci sono studi che indicano rischi per la salute a lungo termine derivanti dal consumo di bevande dietetiche.




mercoledì 24 giugno 2020

Advocaat

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L'Advocaat (o advokatt) è un liquore ricco e cremoso, fatto di uova, zucchero e brandy. Ha un sapore morbido che ricorda un po' le mandorle. Nei paesi anglofoni normalmente contiene il 15% di alcool (30 proof), ma nell'Europa continentale il contenuto tipico di alcool è diverso da Paese a Paese, di solito tra il 14% e il 20% in volume. Gli ingredienti possono essere un mix di rossi d'uovo, grappe aromatiche, zucchero o miele, brandy, vaniglia e a volte panna (o latte concentrato).
Alcune marche famose di advocaat sono Warners, Bols, Verpoorten, Warninks, Cooymans e De Kuyper.

Tipi

Nei mercati olandesi e tirolesi si vende un advocaat denso che spesso si mangia con il cucchiaio, mentre una versione più liquida si produce per l'esportazione.
L'advocaat denso contiene tuorlo d'uovo e viene usato come ingrediente per vari tipi di dessert, come gelato e pasticcini. Viene servito anche come aperitivo o digestivo. Il modo tradizionale di servirlo è in un bicchiere largo con panna montata e spolverizzato di cacao.
La versione di advocaat prodotta per l'esportazione contiene solo tuorli d'uovo, il che lo rende particolarmente adatto per la preparazione di cocktail e long drink. Il più famoso cocktail a base di advocaat è lo Snowball: un misto di advocaat, limonata frizzante e a volte succo di lime (il lime è facoltativo).
Un altro famoso drink a base di advocaat è il bombardino, che si trova soprattutto nelle località sciistiche italiane e si prepara mescolando advocaat, caffè nero e whiskey.

Storia

L'advocaat originale era un liquore che la popolazione olandese del Suriname e Recife preparava con gli avocado. Tornati nei Paesi Bassi, dove non si trovavano gli avocado, si riuscì a ricreare una consistenza simile usando il tuorlo d'uovo.
Il nome originario del frutto in lingua azteca era ahuacatl, traslitterato in spagnolo avocado, che in spagnolo significa "avvocato".
Così il nome fu traslitterato in molte altre lingue continentali con la parola "avvocato". Ciò ha portato a collegare erroneamente l'origine del nome con la comunità avvocatizio-giuridica olandese.
Il rompope di Puebla, in Messico, è un liquore molto simile all'advocaat, preparato con tuorlo d'uovo e vaniglia.

L'advocaat nella cultura di massa

Cinema

  • Nel film Shining, diretto da Stanley Kubrick, Delbert Grady (Philip Stone) versa per sbaglio dell'advocaat sulla giacca di Jack Torrance (Jack Nicholson) durante il loro primo incontro.



martedì 23 giugno 2020

La peggior bevanda di sempre


In Giappone, la patria delle stranezze, hanno inventato per tutte quelle persone che sono ossessionate da anime e manga, e magari anche da qualcuna delle sensuali ragazze che molto spesso sono presenti in essi la bibita al gusto saliva di ragazza, così da poter realizzare il sogno di baciar nauna di queste .


Tutto ha inizio con l'uscita di un anime intitolato "Ulysses". Per fare in modo che venisse notato dal grande pubblico, i creatori hanno pensato di permettere a chiunque di assaporare la saliva della protagonista con tanto di consistenza molto simile alla normale saliva. A molti farà ribrezzo questa cosa, ma pare che stia spopolando nella patria del sol levante tanto che l'idea è stata ripresa anche da altri studi di produzione e magari (o magari anche no) tra qualche anno ci ritroveremo bibite al sapore di saliva di attori, cantanti, protagonisti di videogiochi e personaggi famosi di ogni tipo.


lunedì 22 giugno 2020

Quali sono le origini della Coca-Cola

È una serata calda e umida quando il farmacista John Stith Pemberton nella sua casa di Atlanta (USA) mette a punto, grazie a una caldaia di ottone, la ricetta della Coca-Cola.
Lo sciroppo basato su estratti vegetali e noci di cola (semi di un albero africano) doveva servire a curare il mal di testa. Ma qualche tempo dopo il farmacista di Atlanta si accorse che allungandola con la soda, la sua medicina diventava una bevanda dissetante. Nacque così la bibita più famosa del mondo la cui formula segreta, è ancora oggi custodita con cura in una cassetta di sicurezza di una banca di Atlanta.


La prima versione della Coca-Cola conteneva anche un’esigua quantità di sostanza stupefacente proveniente dal "succo" della pianta di coca (da cui si estrae la cocaina appunto), ma nel 1903 fu bandita, dunque venne scartato l'alcaloide dagli estratti dalle foglie di coca, mentre la cola (in noci) continuò a essere utilizzata. Praticamente fu rimossa dalle foglie grazie ad un procedimento simile a quello usato per decaffeinare il caffè.





domenica 21 giugno 2020

Il whisky ha davvero un sapore migliore con una spruzzatina d'acqua?



Quando ho letto questa domanda mi è venuto subito in mente un aneddoto che vi vado prontamente a raccontare, il tutto è successo ad Edimburgo durante il periodo del Royal Edinburgh Military Tattoo.
Passeggiando per il Royal Mile in mezzo al folclore locale ad un tratto io ed i miei 3 compagni di viaggio decidemmo di fare una sosta in un locale per pranzare. Quindi decidemmo di infilarci per una via traversa del miglio lontano dalla confusione che regnava festosa.
Un centinaio di metri e trovammo un locale grazioso e ci sedemmo per pranzare.
Al momento non ricordo il pasto però ricordo l’esperienza del whisky.
Erano già un paio di giorni che giravamo per la Scozia e questo benedetto distillato non era stato ancora assaggiato. Birra si, whisky no.
Premetto che in Italia ne avevo assaggiato di diversi tipi di questa bevanda e puntavo ad un solo ed unico assaggio.
Fortunatamente il locale aveva la carta dei whisky ed era anche bella lunga.
Comincio a scorrere la lista come fa un bambino a scuola, ovvero con il dito indice ben puntato e la lingua mezza fuori (anche un po’ umida).
Ed eccolo! Bowmore Darkest. Sgrano gli occhi e sorrido. Chiedo con fretta agli altri amici al tavolo ed ordiniamo.


La cameriera mi chiede se voglio dell’acqua a parte ed io dico di si. Abituato in Italia penso che mi porterà un bicchiere d’acqua a parte…invece no.
Arriva il bicchiere con una quantità di whisky un terzo circa di quello che mi veniva servito abitualmente nel bel paese ed una piccola brocca di acqua a parte.
Non ho nemmeno chiesto il motivo alla graziosa ragazza me lo sono immaginato da solo.
Gli scozzesi allungano il whisky. Forse ti sembrerà un oltraggio al buon gusto e ti posso anche capire e credimi se ti dico che ha un suo motivo.
Allungandolo in modo scalare, un po’ di acqua alla volta ho percepito gusti ed intensità diverse che risaltano il prodotto.
Mi è piaciuto molto. Il Bowmore poi è un torbato eccezionale.
Pensa che il whisky in Scozia l’ho assaggiato solo in quel momento. Non ho voluto dimenticare il sapore affumicato avvolgente.


sabato 20 giugno 2020

Punt e Mes

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Il Punt e Mes è un vermut italiano creato nel 1870.

Caratteristiche e origine

È di colore amaranto e leggermente amaro. Il nome deriva dal piemontese un punt e mes (che significa "un punto e mezzo") e sta per un punto di dolce (vermut) e mezzo punto di amaro (bitter). Si narra che il 19 aprile 1870, a Torino, nella bottega Carpano un agente di borsa (preso dal pensiero della variazione del valore in punti di un titolo) ordinò al barista un pont e mes, ovvero un vermut corretto con mezza china. Tra le pubblicità storiche del prodotto si ricorda il caratteristico logo ideato nel 1960 da Armando Testa.

Utilizzi

Oltre che bevuto liscio (molto freddo) oppure on the rocks il Punt e Mes è utilizzato per creare cocktail, quali il Punt e Mes Negroni e il Punt e Mes Rendez-Vous, nonché è tra i vermouth più frequentemente utilizzati per il cocktail Milano-Torino.

Cultura popolare

  • Il senatore, nonché fondatore della FIAT Giovanni Agnelli, usava pasteggiare con un bicchiere di Punt e Mes



 
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