giovedì 11 giugno 2020

Ubriacatevi insieme e rimarrete in coppia più a lungo

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Lo dice la scienza: bere in coppia è il segreto per una relazione duratura.
Con un po' di fortuna, un giorno invecchierete. E con un po' più di fortuna, non invecchierete soli. Può sembrare un bene, ma tutto quel tempo da passare tra quattro mura con una persona sola può anche essere fonte di battibecchi.
Ora, la scienza ha qualche consiglio al riguardo. Se volete invecchiare insieme in armonia, trovatevi qualcuno che beve quanto voi.
Uno studio pubblicato dai Journals of Gerontology B: Psychology Sciences ha rivelato che i matrimoni tra coppie di più di cinquant'anni funzionano meglio quando entrambi i partner bevono o entrambi sono astemi. Se uno dei due beve tanto mentre l'altro se ne sta lì tutto rigido, è più probabile che si incappi in problemi di coppia, soprattutto se a bere è la moglie. Le donne che bevono sole perché il marito è astemio sono infatti spesso insoddisfatte del proprio matrimonio.
I ricercatori hanno preso in considerazione quasi 3000 coppie, sposate da una media di 33 anni. (Due terzi delle coppie erano al primo matrimonio, quindi non pensate che fossero persone che avevano appena oltrepassato la soglia del secondo appuntamento con uno incontrato al bar). Dopo averli interrogati sui loro consumi alcolici - quante volte alla settimana il soggetto beve, e quanto - i ricercatori hanno chiesto loro se trovano il partner irritante, critico, o troppo pressante.
Hanno così scoperto che in più della metà dei matrimoni entrambi gli sposi bevono, e che queste coppie di bevitori riescono a mantenere un rapporto migliore rispetto alle coppie che hanno una relazione disuguale con l'alcol. E così anche per le coppie in cui entrambi sono astemi.
Ma nota bene, se un partner non vuole bere, non è intenzione dei ricercatori incoraggiarlo a farlo per "aggiustare" il matrimonio. "Non pensiamo che le persone dovrebbero bere di più o modificare le proprie abitudini," ha detto a Reuters Health l'autrice dello studio Kira Birditt, della University of Michigan.
Anche se importa poco quanto bevono i coniugi, entro un certo range, Birditt sottolinea che le coppie che hanno dei seri problemi con l'alcol non godono della detta armonia - parliamo del 20 percento degli uomini e del 6 percento delle donne prese in considerazione - che sono "tutta un'altra storia." L'alcolismo è un problema diffuso tra i baby boomer, il cui "spirito libero" si estende anche alle abitudini alcoliche.
Perciò se state cercando il nirvana della terza età, magari prendete in considerazione quanto bevete voi e il partner attuale o quello con cui avete intenzione di passare la vita. Quando invecchierete, e l'ora dell'aperitivo diventerà sempre più presto, il vostro matrimonio funzionerà meglio se la passerete insieme - sembra proprio che le coppie che bevono insieme restano insieme.
Pensateci: voi e il vostro partner, due vecchie spugne sulla spiaggia, a guardare il tramonto, come nelle pubblicità.



mercoledì 10 giugno 2020

Come fanno i buttafuori dei nightclub a decidere chi lasciar entrare?

Il problema principale lo hai quando non riesci a far stare tutta la gente in coda all'interno del locale per via delle norme antincendio.


Allora applichi questo ragionamento:
  1. Ai proprietari del locale piacciono i soldi
  2. Gli uomini di una certa età di solito hanno soldi
  3. Le donne attraenti che ballano inducono gli uomini a spendere i soldi
  4. E sì, ai proprietari piacciono davvero i soldi (forse l'ho già scritto)
Quindi, per prima cosa cerchiamo quella che gergalmente viene detto "il pesce grosso", cioè una persona che ha tutta l'aria di volere e potere spendere grandi somme di denaro. Stiamo parlando di signori di una certà età, ben vestiti, ma non troppo modaioli. Loro sono assolutamente i primi ad entrare, e se dovessero arrivare dopo non preoccuparti, un posto per loro lo troveremo sempre (anche chiudendo un occhio sulle sopracitate norme di sicurezza). Spesso questi signori si identificano con una stretta di mano con sorpresa. La sorpresa spesso è di 100 euro, ma anche 50 euro possono bastare. Non offrire però 5 euro al buttafuori, altrimenti sei certo che ti caccerà via.

Questa immagine mostra come non si deve effettuare la manovra. Il denaro deve sempre rimanere coperto, soprattutto se la tua banconota vale 100 euro.

In secondo luogo dobbiamo assicurarci che il 55–60% del locale sia composto da donne e che queste siano vestite in maniera adatta. Non ci curiamo tanto di razza, corporatura o età… ma comunque non utilizziamo i principi di eguaglianza. Hai presente quando scorri le foto su Tinder? Ecco, questo è il metodo che adottiamo.
Perché ci devono essere più donne che uomini? Perché gli uomini tra i 20 e i 30 anni riescono subito a notare se c'è uno sbilanciamento a loro sfavore. E se ci fossero al 50% uomini e al 50% donne, basterebbe che una sola donna uscisse prima della fine , e subito centinaia di ragazzotti avrebbero l'impressione di essere finiti in mezzo al festival della salsiccia. E a quel punto si innervosirebbero, diventerebbero violenti e, soprattutto smetterebbero di spendere soldi.
A questo punto finiamo di riempire il resto del locale con uomini che non sembrano dare troppi problemi o infastidire le donne. In questo senso, i ragazzi single sono svantaggiati. A nessuno piace stare in un ambiente avvilente.
I gruppi di più di 5 persone sono sfavoriti, quindi fareste meglio ad arrivare con tante automobili. Il motivo è che un gruppo grande è difficile da buttare fuori all'occorrenza.

Se gli Insane Clown Posse non sono sulla playlist della serata, questo gruppo ad un certo punto della serata sarà buttato fuori.

A maggior ragione, i gruppi con più di 8 persone sono molto sfavoriti. Gruppi così grandi vengono sempre per un motivo preciso: può essere una festa di laurea, un rito di iniziazione, un traguardo aziendale da festeggiare. Non lo sappiamo e non abbiamo tempo di scoprirlo. Semplicemente li respingiamo.
Inoltre, abbigliamento sportivo o accessori da gangster (incluse bandiere e accostamenti cromatici) sono molto sconsigliati.
Se ti presenti ubriaco o drogato non entri neanche se piangi.
… e ripeto, se dai la stretta di mano giusta entri per primo. Basta che lo fai con discrezione, magari approcciando il ragazzo di guardia all'ingresso secondario.

Disclaimer: Se è vero che quasi tutti i pesci grossi sono uomini, è anche vero che alle volte la categoria è rappresentata da donne. In questo caso le signore vengono trattate anche meglio della loro controparte maschile.
Una di loro sulla quarantina una volta è entrata dando ad un buttafuori 100 euro e dicendogli candidamente: "ho solo 2 ore e nessuna preferenza tra uomini e donne".
In quelle due ore ha abbordato quanti più giovani uomini di quanto sia immaginabile. Dato che continuava ad offrire da bere ad un sacco di gente, continuavamo a far entrare ragazzi nel club. Spedimmo nella sua direzione anche due personaggi abbastanza famosi.
Le facemmo conoscere anche un paio di ragazze che ci sembrava potessero fare al caso suo, e i fatti ci diedero ragione.
Alla fine lasciò 2500 euro di consumazione al bar in aggiunta ad una quantitativo indefinito di mance. Ma quella serata le diede sicuramente un'agenda fitta di appuntamenti per il successivo anno.


martedì 9 giugno 2020

Cosa succede al mio corpo se bevo caffè tutti i giorni

Bevo 5–6 tazzine di caffè al giorno per almeno 35 anni e guardami come sto bene


lunedì 8 giugno 2020

Lemonsoda

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Lemonsoda è una bevanda frizzante soft drink al gusto di limone prodotta in Italia.

Storia

La bevanda Lemonsoda nasce negli anni quaranta per opera dell'azienda milanese Saga.
Negli anni successivi al prodotto furono affiancati anche l'Oransoda e la Pelmosoda, benché l'originale Lemonsoda sia rimasto il prodotto più popolare.
Nel 1980 il marchio è stato acquisito da Crodo, diventato parte del gruppo Campari nel 1999.
Nella stagione 1983/1984 Lemonsoda è stato lo sponsor ufficiale della squadra di calcio del Lecce.
Nel 2005 è stata lanciata sul mercato l'acqua tonica Tonicsoda, primo prodotto della linea nato sotto il marchio Campari.
Nel 2010 sono state immesse nel mercato due varianti della Lemonsoda tradizionale: la Lemonsoda Zero, senza zucchero, e il Mojito-Soda, un cocktail analcolico a base di succo di limone e aroma di menta.
Il 2013 è invece l'anno della "piña colada - soda", nuova bevanda estiva dal gusto esotico ispirata al famoso drink Piña Colada, sempre però rigorosamente analcolica.

Varianti

  • Lemonsoda: Soft drink al gusto di limone
  • Oransoda: Soft drink al gusto di arancia
  • Pelmosoda: Soft drink al gusto di pompelmo
  • Tonicsoda: Acqua tonica
  • Mojito-Soda: Mojito analcolico al gusto di limone
  • Pina colada-Soda: Pina Colada analcolica al gusto di cocco e ananas
  • Lemonsoda Zero: Soft drink al gusto di limone senza zuccheri aggiunti

Confezioni

I soft drink Lemonsoda, Oransoda, Pelmosoda e Tonicsoda vengono venduti in tre diverse confezioni: lattina o bottiglietta da 33 cl, oppure bottiglia da 150 cl. I colori cambiano in base al prodotto: Nero e giallo per la Lemonsoda, nero e arancione per l'Oransoda, nero e rosa per la Pelmosoda, nero e azzurro per la Tonicsoda, nero e verde per il Mojito-Soda e infine nero e oro per la Pinacolada-Soda.

Riferimenti nella cultura di massa

La Lemonsoda viene citata nel brano di Carmen Consoli 'A finestra, nel brano di Charley Jordan Keep It Clean ed in quello di Mickey factz Freaky Girl.

Edizioni speciali

Come è in uso in paesi come il Giappone, dal 2013 la Lemonsoda ha creato una serie speciale di lattine raffiguranti i personaggi dei anime, per la precisione:
Estate 2013: Naruto. Nello specifico i personaggi raffigurati sono Naruto Uzumaki, Kakashi Hatake, Sasuke Uchiha e Gaara.
Estate 2014: Holly & Benji. Nello specifico i personaggi raffiguranti sono: Oliver Hutton, Benji Price, Mark Lenders, Tom Becker, James e Jason Derrick
Estate 2015: One Piece. Nello specifico i personaggi raffiguranti sono: Nami, Monkey D. Rufy, Nico Robin, Zoro, Sanji

domenica 7 giugno 2020

Che gusto aveva il vino che bevevano gli antichi Romani

10. COME MANGIAVANO GLI ANTICHI ROMANI? | galileictblog


Per i nostri gusti moderni era sostanzialmente imbevibile, si trattava di un prodotto piuttosto alcolico dal sapore acido. Non c'entrava assolutamente nulla con il vino che conosciamo oggi, anche se i procedimenti produttivi erano simili.
Basti pensare che il vino dei greci e dei romani veniva diluito con acqua e, nei casi più fortunati, addolcito con miele e spezie all'interno di grandi crateri per poi essere servito immergendovi le brocche. I vini avevano comunque diverse qualità, e se i ricchi potevano bere il vino più dolce delle province occidentali, i poveri gustavano delle bevande che erano una mistura di aceto e acqua.

sabato 6 giugno 2020

Perché bere troppo alcol fa girare la testa



Circa il 90% dell’alcol ingerito viene metabolizzato dal fegato che produce l’enzima ADH (alcoldeidrogenasi) una sostanza in grado di convertire l’alcol in acetaldeide (la sostanza che provoca il malessere) quindi in acido acetico. L’acido acetico a sua volta viene metabolizzato dal corpo per poi essere eliminato attraverso l’intestino.
Mediamente il fegato riesce a metabolizzare da 8 a 10 grammi l’ora di alcol, che corrisponde più o meno alla quantità contenuta in un bicchiere di vino. Il sovrappiù non può essere metabolizzato in acetaldeide, entra in circolazione nel sangue e arriva agli organi più irrorati come il cervello con il conseguente senso di vertigine.
Il mal di testa è provocato dall’aumento di pressione dei liquidi nel cervello, infatti l’acetaldeide non circola solo nel sangue, ma essendo idrosolubile entra anche nei tessuti, ne dilata le cellule e provoca una perdita d’acqua più o meno come succede quando si strizza una spugna. Si comincia a sudare e la disidratazione ha della ripercussioni sul corpo soprattutto sul cervello dove l’acqua, non potendo essere espulsa, crea una forte pressione che percepiamo come mal di testa.




venerdì 5 giugno 2020

Come ha fatto una birra industriale come l'Ichnusa a rappresentare la "vera Sardegna"


Si può dire che nonostante oggi faccia parte del gruppo Heineken sia una birra al 100% Sarda, prodotta fin dall'inizio solo in Sardegna e con materie prime del posto.
Resta in assoluto la birra più bevuta in Sardegna.

P.S.
Curiosità, i Sardi bevono una quantità di birra quasi tripla rispetto all'Italiano medio, superati solo dai Sudtirolesi.
Si è scoperto che la birra non era sconosciuta in Sardegna, ma era prodotta anche in età Nuragica, stando alle tracce di birra fermentata trovate nel vasellame di alcuni siti nuragici. Probabilmente la produzione della birra fu acquisita e portata in Sardegna tramite i mercenari Shardana al servizio dei faraoni Egizi, come ad esempio Ramses II° la cui guardia personale era composta da guerrieri Shardana (che gli salvarono la pelle nella battaglia di Qadesh contro gli Ittiti).




 
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