lunedì 2 dicembre 2019

Amacha

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L'Amacha (甘茶) è una tisana giapponese a base di foglie fermentate di Hydrangea macrophylla var. thunbergii. Il nome deriva dai caratteri giapponesi dolce (甘 い) e tè (). Amacha significa quindi tè dolce.
Questo tè contiene tannino e fillodulcina, un dolcificante 400-800 volte più dolce dello zucchero da tavola (saccarosio) o 2 volte più dolce della saccarina. Non contiene caffeina. La bevanda è accreditata con proprietà antiallergiche. Viene anche usata nella prevenzione della periodontite.
Questo tè è spesso usato nelle cerimonie per celebrare il compleanno del Buddha, nel buddhismo giapponese l'8 aprile. In tale occasione, i giapponesi versano amacha su piccole statue di Buddha decorate con fiori, come se facessero il bagno a un neonato.


domenica 1 dicembre 2019

Amaro alle erbe alpine delle montagne di Cesana

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L’Amaro alle erbe alpine delle montagne di Cesana è un amaro ottenuto tramite infusione in alcol etilico di erbe officinali spontanee.

Storia
La documentazione ne attesta la produzione nelle valli Susa già agli inizi del XX secolo. In particolare sulle montagne di Cesana Torinese era tradizione raccogliere erbe officinali spontanee e successivamente, a livello familiare, farne infusi alcolici.

Caratteristiche del prodotto
È un liquore dal colore scuro, ambrato, con un indice alcolico pari a 33°.

Zona di produzione
Le erbe officinali vengono ancora raccolte sulle montagne di Cesana e successivamente lavorate in un liquorificio piemontese. L'amaro ottenuto può essere gustato nei ristoranti di qualità della zona.

Materiali e attrezzature
Oltre all'alcool etilico, acqua e zucchero si usano erbe officinali (quali l'Achillea millefoglie, l'angelica, l'assenzio, la maggiorana, il timo) e spezie (chiodi di garofano). Si fanno macerare gli ingredienti e dopo ripetute filtrature, il liquido viene distillato fino alla gradazione alcolica di 35°.
Per le varie operazioni si impiegano normalmente recipienti di acciaio inox.






sabato 30 novembre 2019

Il cocktail più interessante


Ammirate i Vaportini.


Potresti chiederti, che cos'è questo aggeggio che sto guardando nella foto?
Sembra una piccola ciotola per pesci rossi con una cannuccia sopra un bicchiere da pinta che ha una candela votiva accesa sul fondo. Per un qualche motivo, c'è un piccolo imbuto a destra del bicchiere. Che cos'è tutta questa follia? Personalmente penso che qualcuno stesse cercando di inventare un bong per l'alcol. L'idea di base qui è di prendere il tuo spirito preferito e versarne una modica quantità o giù di lì nel globo di vetro. Oh, ecco a cosa serve l'imbuto, per portare l'alcol nel posto giusto. Si accende la piccola candela nella parte inferiore del vetro per poi impostare il globo su di esso. In un periodo di tempo abbastanza breve il vapore comincerà a staccarsi dall'alcool, si aspira questo vapore usando la cannuccia di vetro.
Che cosa potrebbe andare storto?
Stiamo combinando fuoco, alcool ad alta gradazione alcolica e vetro. I vapori dell'alcool che si respirano sono a circa 60° Celsius. L'idea è che l'alcol arriverà più rapidamente al cervello se lo si inala direttamente nei polmoni. Che ci crediate o no, i medici concordano nel dire che inalare fumi alcolici caldi usando vetro e fuoco probabilmente non è la cosa migliore per la vostra salute.


venerdì 29 novembre 2019

Succo di frutta

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Con succo di frutta, anche detto estratto, si intende il risultato della spremitura, con conseguente separazione della parte polposa, di frutti diversi. I succhi di frutta come arance o mele sono molto comuni ed il loro consumo è cresciuto negli ultimi anni per merito delle loro qualità nutritive. I succhi possono essere concentrati e richiedere quindi l'aggiunta di acqua. Per la produzione di succhi di frutta si usano tecniche come l'evaporazione, essiccazione e pastorizzazione.
Fra i succhi più popolari in commercio ci sono quelli di mela, arancia, arancia rossa, mandarino, pompelmo, ananas, pomodoro e uva.
I succhi di frutta non sono da confondere con le bevande o i nettari, prodotti contenenti altri ingredienti oltre ai derivati dalla frutta. Le confezioni dei prodotti in commercio riportano sempre in etichetta la denominazione commerciale affinché il consumatore non sia confuso.

Caratteristiche merceologiche
Il termine succo di frutta, nell'Unione Europea, è definito come: "il prodotto fermentescibile ma non fermentato..." ottenuto da frutti sani e maturi (dir. 2001/112/CE e successivi aggiornamenti).
Dal 2012 non è più possibile addizionare zuccheri ai succhi messi in commercio come tali; i soli zuccheri presenti sono quindi quelli naturalmente contenuti nella frutta di origine.
Se il succo viene preparato diluendo un succo di frutta concentrato, il prodotto ottenuto deve essere etichettato come: "succo di... da concentrato (o a base di succo concentrato)".
La ricostituzione del succo di frutta da concentrato deve essere effettuata aggiungendo solo l'acqua necessaria a raggiungere un contenuto di sostanza secca definita per legge per le principali specie di frutta.
Il succo viene normalmente sottoposto al trattamento termico di pastorizzazione, e confezionato in condizioni di asetticità per garantirne la stabilità microbiologica (prevenire fermentazioni o ammuffimenti).
Ai succhi di frutta possono essere aggiunti ingredienti funzionali come vitamine, sali minerali o fibre alimentari.

Storia
Prove iniziali di produzioni di succo si possono confermare in gruppi di granella di uva risalenti persino all'8000 a.C., anche se molto probabilmente ciò non era un vero e proprio succo ma un preparato per vino.
Uno dei primi succhi a comparire fu la limonata prodotta dall'Italia nel XVI secolo come merce d'importazione nel Medio Oriente. Nel XVII secolo compare il succo di arancia.
Nel XVIII secolo James Lind produce succhi a base di agrumi contro lo scorbuto (talmente efficaci tale che nel 1867 la Merchant Shopping Act imporrà di tenere succhi di agrumi a bordo delle navi Ocean-bound).
Nel XIX secolo il Lind sigillò le bottiglie di succo con sughero e cera e li mise in acqua bollente: in questo modo aveva creato una pastorizzazione del prodotto che ne facilitava lo stoccaggio e ne uccideva il lievito responsabile della fermentazione.

Terminologia nei vari paesi
In Bulgaria e altri paesi per succo si intende un estratto dolcificato di frutta, mentre la versione naturale è detta nettare; in altri paesi, come la Norvegia, la Russia, i due termini hanno significati reciprocamente opposti.

Spremitura e tipologia di estrattori
Esistono due tipi di estrattori sul mercato che sebbene producano succo appena spremuto agiscono agli estremi opposti dello spettro della salute. Essi dunque sono:
  • Centrifughe
  • Estrattori a freddo
Estrattori a caldo: le centrifughe
Per estrarre il succo, le lame delle centrifughe compiono 30 000 rotazioni al minuto comportando pompaggio di aria e un'ossidazione prematura. Le lame sminuzzano la frutta in microparticelle, che esposte all'aria ne compromettono le proprietà chimiche rilevanti a livello biologico, le proprietà organolettiche ed i valori nutrizionali.

Estrattori a freddo
Gli estrattori a freddo (detti anche masticatori) sono disponibili sul mercato dal 1934, ma solo negli ultimi decenni questo macchinario ha avuto larga diffusione in molti paesi del mondo.
I masticatori estraggono il succo gentilmente e a basse temperature. I giri del cestello (75-160 rotazioni al minuto) non ossidano il prodotto e mantengono il prodotto vivo. Rispetto alle centrifughe, gli estrattori a freddo riescono ad estrarre il doppio dei valori nutrizionali.
L'unico svantaggio dei masticatori è la mancata pastorizzazione del prodotto, che quindi dovrà essere consumato subito dopo la sua spremitura.
Un'estrazione economica di succo di frutta, succo di prima spremitura e succo di verdura si contraddistingue non solo da un'eccellente qualità del succo. È importante anche un elevato sfruttamento delle materie prime con una spesa minore possibile per la gestione, la manutenzione e la riparazione delle centrifughe, delle presse a nastro e degli impianti utilizzati.


giovedì 28 novembre 2019

Vino di riso

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Il vino di riso è una bevanda alcolica ricavata dalla saccarificazione e dalla fermentazione del riso glutinoso. Presenta una colorazione ambrata, ha un sapore che può essere dolce o secco, ha un'alta gradazione alcolica che si aggira fra i 15 e i 20 gradi e può essere consumato caldo o freddo. Il vino di riso è diffuso in molti paesi asiatici fra cui la Cina (mijiu, mi-gio), il Giappone (sakè), le Filippine (tapuy) e l'Indonesia. La bevanda viene anche usata per insaporire gli alimenti e da essa si possono ricavare altri prodotti, fra cui l'aceto di vino di riso giapponese.

mercoledì 27 novembre 2019

Tuaca

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Tuaca è un liquore prodotto fino al 2010 dalla Tuoni e Canepa di Livorno. Il 31 marzo di quell'anno viene chiusa la storica distilleria di Livorno localizzata nella zona industriale del quartiere di Salviano. È oggi prodotto per la Brown-Forman Corporation dalla Tuaca Liqueur Company di Louisville, Kentucky.
Il liquore è dolce e di colore ambrato. Nei suoi ingredienti si trovano brandy, essenza di arancio, e vaniglia. La vaniglia è l'aroma dominante. Ha una gradazione alcolica del 35%.

Storia
Si suppone che la ricetta sia tramandata dai tempi del Rinascimento. Una leggenda narra che fosse stata creata da Lorenzo il Magnifico e riscoperta nel 1938 da Gaetano Tuoni e Giorgio Canepa.
Il liquore nasce come Milk Brandy, fatto con latte, brandy e vaniglia. Successivamente, il latte verrà eliminato dalla ricetta ed il nome del liquore cambiato in Tuoca. Negli anni sessanta, grazie ad un italiano trapiantato in California, Mario di Grazia, proprietario di una catena di distribuzione di liquori a San Francisco, inizia la distribuzione del liquore negli Stati Uniti. A seguito dell'inizio delle vendite oltre oceano, al fine di facilitarne la pronuncia in inglese, il nome viene cambiato ancora una volta assumendo il definitivo Tuaca.



martedì 26 novembre 2019

Coca-Cola Light Sango

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La Coca-Cola Light Sango è una varietà della Coca-Cola Light (Diet Coke) al sapore di arance rosse, prodotta dalla Coca-Cola Company, disponibile in Belgio (e in seguito in Francia e Lussemburgo) dalla metà del 2006. È la prima varietà di Coca-Cola ad essere sviluppata al di fuori dai quartieri generali della compagnia ad Atlanta, cosa dovuta principalmente alla reputazione del Belgio come il più grande consumatore di prodotti Coca-Cola Light pro capite. La produzione della Coca-Cola Sango è anche dovuta in parte, al successo in Europa di precedenti varianti al gusto di limone della Coca-Cola Light.
Il nome Sango è basato su sang, la parola francese per sangue, in riferimento al sapore di arancia rossa


 
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