Con succo di frutta,
anche detto estratto, si
intende il risultato della spremitura, con conseguente separazione
della parte polposa, di frutti diversi. I succhi di frutta come
arance o mele sono molto comuni ed il loro consumo è cresciuto negli
ultimi anni per merito delle loro qualità nutritive. I succhi
possono essere concentrati e richiedere quindi l'aggiunta di acqua.
Per la produzione di succhi di frutta si usano tecniche come
l'evaporazione, essiccazione e pastorizzazione.
Fra i succhi più popolari in commercio
ci sono quelli di mela, arancia, arancia rossa, mandarino, pompelmo,
ananas, pomodoro e uva.
I succhi di frutta non sono da
confondere con le bevande o i nettari, prodotti contenenti altri
ingredienti oltre ai derivati dalla frutta. Le confezioni dei
prodotti in commercio riportano sempre in etichetta la denominazione
commerciale affinché il consumatore non sia confuso.
Il termine succo di frutta, nell'Unione
Europea, è definito come: "il prodotto fermentescibile ma non
fermentato..." ottenuto da frutti sani e maturi (dir.
2001/112/CE e successivi aggiornamenti).
Dal 2012 non è più possibile
addizionare zuccheri ai succhi messi in commercio come tali; i soli
zuccheri presenti sono quindi quelli naturalmente contenuti nella
frutta di origine.
Se il succo viene preparato diluendo un
succo di frutta concentrato, il prodotto ottenuto deve essere
etichettato come: "succo di... da concentrato (o a base di succo
concentrato)".
La ricostituzione del succo di frutta
da concentrato deve essere effettuata aggiungendo solo l'acqua
necessaria a raggiungere un contenuto di sostanza secca definita per
legge per le principali specie di frutta.
Il succo viene normalmente sottoposto
al trattamento termico di pastorizzazione, e confezionato in
condizioni di asetticità per garantirne la stabilità microbiologica
(prevenire fermentazioni o ammuffimenti).
Ai succhi di frutta possono essere
aggiunti ingredienti funzionali come vitamine, sali minerali o fibre
alimentari.
Prove iniziali di produzioni di succo
si possono confermare in gruppi di granella di uva risalenti persino
all'8000 a.C., anche se molto probabilmente ciò non era un vero e
proprio succo ma un preparato per vino.
Uno dei primi succhi a comparire fu la
limonata prodotta dall'Italia nel XVI secolo come merce
d'importazione nel Medio Oriente. Nel XVII secolo compare il succo di
arancia.
Nel XVIII secolo James Lind produce
succhi a base di agrumi contro lo scorbuto (talmente efficaci tale
che nel 1867 la Merchant Shopping Act imporrà di tenere succhi di
agrumi a bordo delle navi Ocean-bound).
Nel XIX secolo il Lind sigillò le
bottiglie di succo con sughero e cera e li mise in acqua bollente: in
questo modo aveva creato una pastorizzazione del prodotto che ne
facilitava lo stoccaggio e ne uccideva il lievito responsabile della
fermentazione.
In Bulgaria e altri paesi per succo si
intende un estratto dolcificato di frutta, mentre la versione
naturale è detta nettare; in altri paesi, come la Norvegia, la
Russia, i due termini hanno significati reciprocamente opposti.
Esistono due tipi di estrattori sul
mercato che sebbene producano succo appena spremuto agiscono agli
estremi opposti dello spettro della salute. Essi dunque sono:
- Centrifughe
- Estrattori a freddo
Per estrarre il succo, le lame delle
centrifughe compiono 30 000 rotazioni al minuto comportando pompaggio
di aria e un'ossidazione prematura. Le lame sminuzzano la frutta in
microparticelle, che esposte all'aria ne compromettono le proprietà
chimiche rilevanti a livello biologico, le proprietà organolettiche
ed i valori nutrizionali.
Gli estrattori a freddo (detti anche
masticatori) sono disponibili sul mercato dal 1934, ma solo negli
ultimi decenni questo macchinario ha avuto larga diffusione in molti
paesi del mondo.
I masticatori estraggono il succo
gentilmente e a basse temperature. I giri del cestello (75-160
rotazioni al minuto) non ossidano il prodotto e mantengono il
prodotto vivo. Rispetto alle centrifughe, gli estrattori a freddo
riescono ad estrarre il doppio dei valori nutrizionali.
L'unico svantaggio dei masticatori è
la mancata pastorizzazione del prodotto, che quindi dovrà essere
consumato subito dopo la sua spremitura.
Un'estrazione economica di succo di
frutta, succo di prima spremitura e succo di verdura si
contraddistingue non solo da un'eccellente qualità del succo. È
importante anche un elevato sfruttamento delle materie prime con una
spesa minore possibile per la gestione, la manutenzione e la
riparazione delle centrifughe, delle presse a nastro e degli impianti
utilizzati.