martedì 9 luglio 2024

Death in the Afternoon: Il Cocktail di Hemingway tra Assenzio e Champagne


Il “Death in the Afternoon” è uno dei cocktail più celebri e affascinanti della storia della mixology, grazie alla sua origine letteraria e al legame con uno dei più grandi autori del Novecento, Ernest Hemingway. Il nome stesso, che richiama il celebre libro del 1932, evoca eleganza, mistero e audacia. Non si tratta di un cocktail qualunque: è una bevanda che richiede attenzione, pazienza e una certa predisposizione a gusti intensi e complessi.

Il cocktail prende il nome dal libro di Hemingway, Death in the Afternoon, pubblicato nel 1932, e la sua ricetta originale è stata resa nota in un libro di mixology del 1935, che raccoglieva contributi di diversi autori famosi dell’epoca. La storia vuole che Hemingway abbia creato il drink durante il suo soggiorno nel Rive Gauche di Parigi, frequentando caffè e bar dove l’assenzio era molto in voga tra artisti e scrittori negli anni Venti e Trenta.

La ricetta originale, così come descritta dall’autore, è semplice ma efficace: un jigger (circa 45 ml) di assenzio versato in un bicchiere di Champagne ghiacciato, fino a raggiungere una colorazione lattiginosa opalescente. Hemingway stesso consigliava di bere da tre a cinque cocktail lentamente, godendo della loro complessità e intensità. L’aspetto lattiginoso del cocktail nasce dall’emulsione spontanea tra l’assenzio e lo Champagne, creando un effetto visivo unico che cattura l’occhio prima ancora che il palato.

Il Death in the Afternoon si distingue per la combinazione insolita tra il gusto erbaceo, amaro e intenso dell’assenzio e la leggerezza frizzante e acidula dello Champagne. Questa fusione conferisce al cocktail un equilibrio sorprendente: la dolcezza e la bollicina dello Champagne attenuano la potenza dell’assenzio, ma non ne eliminano la forza caratteristica.

Dal punto di vista della preparazione, è importante usare uno Champagne di buona qualità, preferibilmente secco, per bilanciare la complessità dell’assenzio. Alcune versioni alternative suggeriscono di aggiungere un cubetto di zucchero o alcune gocce di amaro prima dell’aggiunta dell’assenzio, arricchendo ulteriormente la complessità aromatica del cocktail. Altri mixologist preferiscono versare l’assenzio dopo lo Champagne, sfruttando l’effetto temporaneo di galleggiamento sul vino frizzante.

Nonostante la popolarità dell’assenzio abbia subito periodi di restrizione legale in diverse nazioni, il cocktail ha saputo adattarsi. In molti bar moderni, l’assenzio viene sostituito con alternative come l’Absente o il pastis, come Pernod, che offrono una nota simile ma meno intensa e più accessibile. Queste versioni mantengono lo stesso nome e la stessa filosofia di gusto, sebbene possano risultare leggermente più dolci e meno pungenti.

Altre varianti prevedono l’aggiunta di aromi complementari, come scorza di agrumi o bitter, che arricchiscono il profilo aromatico e trasformano la bevanda in un’esperienza sensoriale più complessa e sfaccettata. Nonostante le modifiche, il Death in the Afternoon resta un cocktail che richiede attenzione: non è consigliabile esagerare nella quantità, vista la gradazione alcolica elevata derivata dall’assenzio e dal vino frizzante.

Il bicchiere tradizionale per servire il Death in the Afternoon è il flauto da Champagne. Questo tipo di bicchiere permette di esaltare la frizzantezza del vino e di apprezzare appieno il colore opalescente del cocktail. La temperatura ideale dello Champagne è fredda, intorno agli 8-10 gradi Celsius, mentre l’assenzio può essere versato a temperatura ambiente. È consigliabile versare lentamente gli ingredienti, osservando la formazione dell’emulsione, prima di gustare il cocktail.

Ecco una guida pratica per preparare il Death in the Afternoon a casa:

Ingredienti:

  • 45 ml di assenzio (o sostituto come Absente o Pernod)

  • 120-150 ml di Champagne secco ben freddo

  • Cubetto di zucchero (opzionale)

  • Bitter aromatici (facoltativo)

Procedimento:

  1. Raffreddare il bicchiere da Champagne in frigorifero o con ghiaccio per alcuni minuti.

  2. Versare delicatamente l’assenzio nel bicchiere, facendo attenzione a non eccedere nella quantità.

  3. Aggiungere lentamente lo Champagne freddo, osservando la formazione della caratteristica emulsione lattiginosa.

  4. Se desiderato, aggiungere un cubetto di zucchero o qualche goccia di bitter prima dell’assenzio per creare un profilo aromatico più complesso.

  5. Mescolare delicatamente con un cucchiaino lungo per uniformare l’emulsione, senza far perdere le bollicine.

  6. Gustare lentamente, apprezzando l’interazione tra l’erbaceo dell’assenzio e la freschezza frizzante dello Champagne.

Il cocktail ha una reputazione leggendaria, anche per via della figura di Hemingway. Si narra che l’autore fosse solito prepararlo per gli amici durante le sue serate parigine, e che la bevanda incarnasse il suo spirito di audacia e la ricerca di sensazioni intense. Il nome stesso, Death in the Afternoon, non è solo un richiamo letterario, ma un omaggio al gusto deciso e alla percezione vivida che il cocktail dona a chi lo assapora.

Harold McGee, noto scrittore e critico gastronomico, ha osservato come l’uso di Pernod al posto dell’assenzio originale possa sembrare una scelta più prudente ma rischi di ridurre la frizzantezza iniziale e la complessità della bevanda. Questo dettaglio sottolinea come il Death in the Afternoon non sia solo un cocktail da bere, ma un piccolo laboratorio di sensazioni: la preparazione, il colore lattiginoso e l’attenzione alla qualità degli ingredienti contribuiscono a creare un’esperienza unica.

Oggi il Death in the Afternoon continua a essere preparato nei bar di tutto il mondo, soprattutto in locali che amano il richiamo alla tradizione letteraria e alla mixology classica. La bevanda resta un simbolo di eleganza e audacia, perfetta per chi desidera esplorare sapori decisi e sofisticati. Nonostante la complessità, è accessibile anche ai neofiti del bere miscelato, purché servita con moderazione e attenzione.

Il fascino del cocktail non risiede solo nella sua ricetta, ma nella storia che lo accompagna e nella leggenda del suo creatore. Ogni sorso è un piccolo viaggio nella Parigi degli anni Venti, tra caffè letterari e serate d’autore, dove l’assenzio era una bevanda di culto e lo Champagne un tocco di raffinatezza.

Chi desidera approfondire la storia dei cocktail e conoscere varianti, curiosità e suggerimenti per prepararli al meglio può visitare il blog 1437 Pixel Bar. Qui è possibile trovare consigli pratici, guide dettagliate e approfondimenti per ogni appassionato di mixology, dai principianti agli esperti del settore.

Il Death in the Afternoon è molto più di un semplice cocktail: è un’esperienza culturale e sensoriale, una combinazione di storia letteraria e tradizione enologica che ha saputo attraversare decenni senza perdere il fascino originario. La sua preparazione richiede attenzione e pazienza, mentre il gusto intenso e unico regala emozioni che poche altre bevande possono eguagliare.

Dalla Parigi degli anni Venti fino ai bar moderni di tutto il mondo, il Death in the Afternoon continua a raccontare una storia fatta di audacia, eleganza e gusto deciso. Chi lo assaggia non beve solo un cocktail, ma un pezzo di storia, un frammento della vita e delle passioni di Ernest Hemingway, che ha saputo trasformare un semplice incontro tra assenzio e Champagne in un’esperienza memorabile.



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