mercoledì 3 luglio 2024

Crisantemo: l’eleganza liquida del Vermouth e Bénédictine

Il mondo dei cocktail classici è costellato di creazioni sofisticate, capaci di trasportare chi le degusta in un’epoca di eleganza senza tempo. Tra questi, il Crisantemo si distingue per il suo colore giallo intenso e il bilanciamento raffinato tra aromi dolci, erbacei e lievemente amarognoli. Non è soltanto un cocktail da aperitivo: rappresenta un ponte tra la tradizione pre-Prohibition e l’arte moderna della miscelazione, esaltando ingredienti storici come il vermouth secco, la Bénédictine e l’assenzio.

Il Crisantemo nasce nei primi decenni del XX secolo, in un’epoca in cui i cocktail erano strumenti di innovazione e sperimentazione nei bar americani ed europei. Una delle prime ricette documentate compare nel “Recipes for Mixed Drinks” di Hugo R. Ensslin (1916), dove il cocktail era realizzato con parti uguali di vermouth secco e Bénédictine.

Successivamente, la ricetta venne ripresa e perfezionata da Harry Craddock nel celebre Savoy Cocktail Book (1930), che suggeriva un rapporto di 2:1 tra vermouth e Bénédictine, per evitare che la dolcezza del liquore distillato dominasse il palato. Questo equilibrio tra morbidezza e leggerezza è ciò che ha reso il Crisantemo un drink apprezzato dai barman e dagli intenditori, permettendo di gustarlo sia come aperitivo sia in contesti più formali.

È interessante notare come alcune versioni storiche, riportate nel manuale di Jack del 1933, prevedessero l’uso dell’anisette al posto dell’assenzio, adattando così la ricetta agli ingredienti disponibili e alle preferenze dei consumatori dell’epoca. Questa variabilità dimostra come il Crisantemo sia stato un cocktail vivo, soggetto a reinterpretazioni e miglioramenti, pur mantenendo la sua identità caratteristica.

La delicatezza del Crisantemo risiede nel modo in cui gli ingredienti vengono combinati. Il cocktail non richiede tecniche complesse, ma attenzione alle proporzioni e alla temperatura di servizio.

Ingredienti (per 1 porzione)

  • 45 ml vermouth secco

  • 22 ml Bénédictine

  • 2-3 dash di assenzio (o anisette come alternativa)

  • Scorza d’arancia per guarnire

  • Ghiaccio q.b.

Preparazione

  1. Riempire uno shaker con ghiaccio fino a metà.

  2. Versare il vermouth secco e la Bénédictine nello shaker.

  3. Aggiungere l’assenzio, dosando con attenzione i trattini per evitare che l’aroma prevarichi.

  4. Mescolare delicatamente per circa 15 secondi: l’obiettivo è raffreddare e amalgamare gli ingredienti senza eccessiva diluizione.

  5. Filtrare il cocktail in un bicchiere tipo coupé precedentemente raffreddato.

  6. Guarnire con una scorza d’arancia, sprigionandone gli oli aromatici sopra il drink prima di adagiarla nel bicchiere.

Il risultato è un cocktail dal colore giallo brillante, con profumi di erbe e agrumi e un gusto armonioso, dove la dolcezza della Bénédictine si fonde con l’asprezza del vermouth e la nota speziata dell’assenzio.

Nel corso dei decenni, il Crisantemo ha visto diverse reinterpretazioni:

  • Con succo di limone: alcune ricette moderne aggiungono 5-10 ml di succo di limone fresco per aumentare freschezza e acidità, bilanciando ulteriormente la dolcezza della Bénédictine.

  • Con anisette: come già citato nel manuale del 1933, l’anisette sostituisce l’assenzio, donando al cocktail un aroma più morbido e rotondo, meno pungente.

  • Proporzioni alternative: chi preferisce un gusto più erbaceo può ridurre leggermente la quantità di Bénédictine e aumentare quella di vermouth, mantenendo l’equilibrio complessivo.

Il Crisantemo, grazie alla sua struttura complessa ma elegante, si presta a diversi abbinamenti gastronomici:

  • Aperitivo raffinato: cracker al rosmarino, tartare di pesce o crostini con formaggi freschi, dove la delicatezza del cocktail valorizza i sapori senza sovrastarli.

  • Piatti a base di uova o verdure: frittate alle erbe, quiche di stagione, carpacci di verdure, che si accompagnano bene al profilo aromatico del drink.

  • Dessert leggeri: pasticceria secca alle mandorle o biscotti all’arancia, in grado di armonizzarsi con le note dolci e speziate della Bénédictine.

Il cocktail può essere servito sia come apertura di una cena elegante, sia durante un brunch raffinato, grazie alla sua capacità di stimolare il palato senza risultare eccessivamente alcolico.

Nonostante non sia tra i cocktail più citati nei film o nella narrativa contemporanea, il Crisantemo ha lasciato un segno nell’evoluzione dei drink pre-Prohibition, rappresentando un esempio di miscelazione equilibrata e pensata per il gusto dell’epoca. La sua eleganza discreta lo rende un perfetto simbolo di come i cocktail possano essere al contempo pratici e raffinati.

Per approfondimenti sulla storia dei cocktail classici e scoprire altre ricette storiche e moderne, consigliamo di visitare il blog: https://1437pixelbar.blogspot.com/, dove è possibile consultare articoli dettagliati, consigli di preparazione e suggerimenti su abbinamenti gastronomici.


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