martedì 8 settembre 2020

Le bevande gassate aiutano la digestione


Un falso mito molto comune.
Forse la confusione nasce dal fatto che dopo aver bevuto la Coca Cola (o qualsiasi bibita gassata) si forma aria nello stomaco che ci fa fare dei rutti, stessa cosa cosa accade alla fine del processo digestivo, ma le due cose non sono collegate, anzi, al contrario la Coca Cola ostacola il processo digestivo andando ad interferire con il lavoro della bile (che è alcalina), che serve per alcalinizzare gli alimenti prima dell’assorbimento intestinale.


La Coca cola crea un ambiente acido (più se ne beve, più aumenta l’acidità) in opposizione alla basicità necessaria del nostro sangue e del nostro organismo. Dunque il nostro organismo dovrà fare uno sforzo per rendere basico il chimo (prodotto dallo stomaco) diretto all'intestino che non è pronto a ricevere un qualcosa di così acido.


lunedì 7 settembre 2020

Perché le mentine reagiscono con la Coca-cola


Nelle piccole bollicine della Coca Cola sono contenute determinate quantità di anidride carbonica, questa bibita, essendo poco stabile, quando viene agitata forma della effervescenza per via della costituzione di bolle sempre più grandi, il così detto fenomeno della “enucleazione” che avviene anche quando le bolle incrociano un’area ruvida o con granelli, come quella delle Mentos, potenziando il fenomeno, e per tanto la forte fuoriuscita di schiuma.


Altra causa che accresce questo fenomeno dell’enucleazione è la bassa tensione superficiale del fluido in cui avviene la reazione, dovuta alla piccola circonferenza del collo della bottiglia e di conseguenza una bassa pressione esercitata dall’atmosfera sul liquido. Nella Coca Cola light la tensione superficiale è ancora più bassa rispetto a quella della Coca Cola zuccherata, ecco perché le eruzioni di schiuma che si osservano con Mentos e Coca Cola classica non sono così eccezionali rispetto a quelle della bibita dietetica.
La parte esteriore delle caramelle Mentos, inoltre, è a base di gomma arabica, un componente che aiuta a diminuire la tensione superficiale del fluido. Negli Stati Uniti è divenuta una moda fare realizzare questo tipo di fenomeno per creare splendide fontane di schiuma con tanti litri di Coca Cola light e numerose Mentos.

domenica 6 settembre 2020

L'importanza del caffè nella storia


L'importanza del caffè nella storia è acclarata. Guerre che si sono succedute fin dal Cinquecento per le rotte commerciali, il monopolio, la produzione della preziosa bevanda. E anche oggi, pur al di fuori di guerre di fatto, la competizione commerciale che si gioca sul caffè è importantissima.
Ma restando agganciati al dato storico, e non solamente economico, il caffè ha rappresentato un elemento cruciale anche in tempi relativamente recenti.


La parola "caffè" è stata menzionata nei diari della Guerra Civile più che le parole guerra, proiettili, cannoni, madre e Lincoln. Il caffè era così importante per lo sforzo bellico dell'Unione che la Sharps Rifle Company produceva una carabina con un macinacaffè incorporato nel calcio della pistola.



sabato 5 settembre 2020

Da cosa dipende la tolleranza all'alcol di una persona


Non reggi bene l’alcol? La colpa è di un gene


Scoperto il gene responsabile della poca tolleranza all`alcol e dell`ubriacatura facile: si chiama CYP2E1, è collocato sul cromosoma 10, ed è stato scoperto da un gruppo di studiosi della University of North Carolina (Usa) guidati da Kirk Wilhelmsen.
I ricercatori spiegano, nell`articolo pubblicato su Alcoholism: Clinical and Experimental Research, che le persone che hanno nel loro patrimonio genetico il gene CYP2E1 hanno molte più probabilità di ubriacarsi anche con poco alcol ma, poiché hanno bassi livelli di tolleranza e ne risultano "disturbati" più rapidamente, hanno anche molte meno possibilità di diventare alcolisti.
Gli studiosi hanno esaminato il corredo genetico di 237 studenti del college con un genitore alcool-dipendente, a cui hanno fatto bere un mix di bevande alcoliche. A intervalli regolari è stato loro chiesto se si sentivano ubriachi, sobri, sonnolenti o svegli: incrociando i dati con quelli ricavati dall`analisi del Dna Wilhelmsen e colleghi hanno quindi potuto constatare che le risposte dei partecipanti erano legate al patrimonio genetico. "Abbiamo trovato che il gene CYP2E1 protegge dall`alcolismo - spiega Wilhelmsen - e, per di più, sembra avere un effetto molto forte". Secondo gli scienziati il 10-20% della popolazione presenta, nel proprio Dna, questo specifico gene.
In un altro studio pubblicato sulla stessa rivista un gruppo di studiosi del Brookhaven National Laboratory di New York (Usa) guidati da Panayotis Thanos hanno scoperto che diventare o meno bevitori cronici di alcol dipende dal corredo genetico: "Questo studio mostra - spiega Thanos - che gli effetti del consumo cronico di alcol sulla chimica del cervello sono criticamente influenzati, in ogni individuo, da un preesistente patrimonio genetico".



venerdì 4 settembre 2020

La Coca-Cola negli Stati Uniti ha più zucchero


Coca-Cola Italiana: 35 grammi di zucchero.


Coca-Cola canadese: 39 grammi di zucchero.


La quantità di zucchero nelle bibite gassate varia da paese a paese.
Come per la Coca-Cola vale anche per Fanta, Sprite, Schweppes ecc.
In Italia la bevanda più zuccherata è la Fanta Orange con 39 grammi.


Il record mondiale è detenuto dalla Sprite Tailandese con 47 grammi.


giovedì 3 settembre 2020

Cos'è che pochi sanno sul commercio del caffè


Fino al 1616 il caffè era essenzialmente un monopolio gestito dallo Yemen. Il caffè veniva importato dall'Etiopia, e successivamente commerciato nel resto del mondo conosciuto, in particolare in Europa, grazie anche agli accordi con la Serenissima Repubblica di Venezia.
Ai commercianti yemeniti era vietato vendere piante o semi di caffè vivi, poiché la pianta era considerata una vera e propria risorsa commerciale da proteggere, esattamente come le spezie più preziose o la seta.


La situazione cambiò completamente quando Pieter Van Der Broecke, un commerciante olandese, rubò una confezione di semi di caffè e li portò con sé in Olanda di nascosto, frodando il divieto delle autorità yemenite.
40 anni dopo, il caffè viaggiò fino allo Sri Lanka, dove divenne una delle coltivazioni principali di quella terra. E da quel momento il commercio del caffè non fu più un monopolio dello Yemen, ma si aprì ad una dimensione pressoché globale.


mercoledì 2 settembre 2020

Perché non si dovrebbe bere l'acqua di mare

Perché l'acqua di mare è tossica per l’organismo umano, perché il proprio corpo non riesce ad eliminare dal sangue il sale in eccesso che proviene dall'acqua di mare:


Normalmente l’organismo si libera dei sali in eccesso attraverso i reni che producono l’urina, diluendoli con acqua dolce prelevata dalle cellule di tutto il corpo.
Tuttavia un rene non espelle urina se la concentrazione di sali nel sangue supera il 2%, concentrazione che invece viene superata nel caso dell’acqua di mare, avente una concentrazione di sale di circa il 3,5%.
È quindi necessario idratarsi con acqua dolce per aiutare i reni a lavorare con efficienza e impedire all'organismo di disidratarsi eccessivamente, altrimenti se ciò non avviene, per grandi quantità ingerite può sopraggiungere anche la morte.
L’acqua di mare quindi non disseta, anzi aumenta il bisogno di liquidi per il corpo umano, ma è anche vero che piccole quantità non sono nocive, purché si abbia a disposizione acqua dolce per dissetarsi.


 
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