lunedì 17 giugno 2024

I principali formati di bottiglie per il vino: storia, nomi e caratteristiche


Le bottiglie di vino, oggi considerate strumenti di conservazione e servizio essenziali, hanno una storia lunga e affascinante. Le prime bottiglie comparvero nel XVIII secolo, sebbene la forma e il materiale fossero molto diversi da quelli moderni. Ad esempio, per il trasporto del Nobile di Montepulciano si utilizzavano bottiglie rivestite da una sottile impagliatura: alcune di queste sono state ritrovate recentemente in soffitte di viticoltori locali. Ancora prima, a partire dalla fine del Trecento, comparve il famoso antenato del fiasco chiantigiano.

Nel XIII secolo, i contenitori più diffusi erano otri rotondi in cuoio, scelti per la loro resistenza e sicurezza durante il trasporto. Bisogna spostarsi in Francia per vedere i primi modelli di bottiglie in vetro soffiato, risalenti agli anni 1720, con forme simili a bocce. Con il tempo, il design si allungò fino a raggiungere la forma che conosciamo oggi. Alla fine del XIX secolo iniziò la produzione industriale delle bottiglie, e i produttori cominciarono a individuare forme adatte a ciascuna tipologia di vino.

I principali tipi di bottiglie di vino

  • Albeisa: Di origine piemontese, ha forma conico-cilindrica ed è ideale per grandi vini come Barolo e Barbaresco.

  • Anfora: Utilizzata in Francia per i vini della Côte de Provence e in Italia per il Verdicchio.

  • Bordolese: Proveniente dalla regione di Bordeaux, ha vetro verde o marrone scuro e “spalle grosse” per trattenere i sedimenti dei vini rossi da invecchiamento (Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot). Le versioni incolori sono usate per bianchi e rosati.

  • Borgognona: Originaria della Borgogna, vetro verde scuro o marrone, adatta ai vini rossi da invecchiamento, in genere a basso contenuto di sedimenti.

  • Champagnotta: Utilizzata per Champagne e spumanti, vetro spesso verde per resistere alla pressione di 10-12 atmosfere.

  • Chiantigiana-Fiasco: Bottiglia tipica toscana, storicamente legata al Chianti, ormai poco usata.

  • Marsalese: Specifica per il vino Marsala.

  • Pulcianella: Tipica per l’Orvieto.

  • Renana e Alsaziana: Bottiglie allungate, vetro verde chiaro o trasparente, ideali per vini bianchi.

  • Ungherese: Usata per il Tokaj ungherese, vino da meditazione, capacità 0,5 litri.

Formati speciali per Champagne e spumanti

Alcune bottiglie hanno nomi suggestivi e grandi capacità, spesso utilizzate per Champagne e spumanti:

  • Nabuchodonosor: 20 bottiglie standard da 0,75 l → 15 litri.

  • Balthazar: 16 bottiglie da 0,75 l → 12 litri.

  • Salmanazar: 12 bottiglie da 0,75 l → 9 litri.

  • Matusalem: 8 bottiglie da 0,75 l → 6 litri.

  • Rehoboam: 6 bottiglie da 0,75 l → 4,5 litri.

  • Jeroboam: 4 bottiglie da 0,75 l → 3 litri.

  • Magnum: 2 bottiglie da 0,75 l → 1,5 litri.

  • Bottiglia standard: 1 bottiglia da 0,75 l.

  • Mezza bottiglia: 0,375 l.

  • Quarto: 0,2 l.

La storia dei formati di bottiglie di vino riflette l’evoluzione del consumo, della produzione e della cultura vinicola. Ogni forma e capacità non è casuale: risponde alle esigenze dei diversi vini, alla conservazione dei sapori e alla presentazione. Conoscere i nomi e le caratteristiche delle bottiglie arricchisce la nostra esperienza di degustazione e ci permette di apprezzare meglio la ricchezza del mondo del vino.



0 commenti:

Posta un commento

 
Wordpress Theme by wpthemescreator .
Converted To Blogger Template by Anshul .