L'acqua d'orcio, detta anche
acqua d'orzo, è una dissetante bevanda alla liquirizia, che
in passato veniva anche preparata con l'orzo.
Questa è senza dubbio la più tipica
delle bevande di Reggio nell'Emilia. L'acqua d'orcio è
essenzialmente un estratto di liquirizia allungato con acqua, che ha
un effetto molto dissetante.
L'acqua d'orcio è inserita nei P.A.T.
(Prodotti agroalimentari tradizionali italiani) emiliani e romagnoli.
Storia
L'Acqua d'Orcio è in uso a Reggio
nell'Emilia sin dal Quattrocento, quando il governatore Ippolito
Malaguzzi (nonno di Ludovico Ariosto) nel 1412 ne autorizzo la
vendita nella Piazza Maggiore (ora Piazza del Duomo). Il monopolio
della vendita era di un chiosco nella Piazza, ora non più presente,
ma già negli anni '70 la vendita si era diffusa in altri bar del
centro della città; con il passaggio di gestione e la
ristrutturazione di diversi esercizi commerciali cittadini e
dell'unica azienda che la produceva a livello industriale, oggi
l'acqua d'orcio non è più in commercio.
Preparazione
Dell'acqua d'orcio esistono diverse
ricette in libri di cucina reggiana o tramandate oralmente, ma la
maggior parte di queste sono prive delle dosi con le quali miscelare
gli ingredienti. Estrapolando le informazioni da varie fonti, anche e
soprattutto orali, la ricetta più completa oggi disponibile risulta
questa:
Far bollire per 15-20 minuti 10
centimetri di radice di liquirizia con 10 semi d'anice, 10 semi di
finocchio, tre pezzetti di scorza d'anice e 1 cucchiaino di estratto
di liquirizia. A bollitura ultimata, aggiungervi la scorza di mezza
arancia, lasciandovela per il tempo necessario a far raffreddare
l'acqua d'orcio.
La scorza d'anice (con scorza d'anice
presumibilmente ci si riferisce all'anice stellata) e la scorza
d'arancia sono ingredienti che non compaiono in tutte le ricette e
quindi prodotto di probabili aggiunte successive alla ricetta
originale.
Con la ricetta si produce un estratto
che poi dovrà essere allungato con acqua nella misura di circa 1 a
10.
Bevande simili in altri contesti culturali
Nel mondo arabo una bevanda, in tutto e
per tutto simile, chiamata sūs (lett. "liquirizia"),
è normalmente venduta da persone che indossano un vestito
sgargiante, con un tipico copricapo a forma di sombrero, ricco di
piccoli sonagli sul bordo della tesa, utile a richiamare l'attenzione
degli eventuali avventori.
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