sabato 13 agosto 2022

Quale paese beve più alcol

I vincitori sono la Moldavia, la Bielorussia e la Lituania, rispettivamente con 17.4, 17.1 e 16.2 litri di puro alcol a persona all’anno.



venerdì 12 agosto 2022

Perché i russi bevono tanto?



Che in Russia si beva molta vodka non è una leggenda. Ecco le ragioni all'origine di questo dannoso vizio.

Nel 2011 è circolata in internet una classifica che ironizzava sulle abitudini russe, compilata da un canadese, che insegna inglese a Mosca. Su alcuni dei punti selezionati i russi non concordavano (per esempio sulla scarsa abitudine in Russia dire “grazie” o “prego”), ma il punto 17: “I russi bevono parecchia vodka e non si tratta di una leggenda” non veniva contestato da nessuno.

L’amore dei russi per l’alcol è noto fin dai tempi in cui la Russia non esisteva ancora. Secondo il “Racconto dei tempi passati”, cronaca russa del XII secolo, uno dei primi principi della Rus, Vladimir, dovendo scegliere a quale fede religiosa far convertire gli slavi pagani apprese che l’Islam vietava l’uso di bevande alcoliche e subito accantonò l’idea di costringere la Rus a professare la fede in Allah. “Per la Rus bere è un diletto: non ne può fare a meno”, dichiarò il principe.

Tuttavia in quel periodo i russi non bevevano vodka, ma vino e idromele, una bevanda a forte gradazione alcolica a base di miele fermentato. A detta degli storici, la vodka fece la sua comparsa in Russia non prima del XVI secolo, ma, insieme agli orsi e alle matrioshke, divenne subito uno dei simboli per eccellenza della Russia. Lo scrittore Venedikt Erofeev, nel suo romanzo “Mosca-Petushki”, che definiva “poema ferroviario”, suggeriva persino che a demarcare il confine tra Russia ed Europa fosse la quantità di alcol consumata: “Da una parte del confine parlano russo e bevono di più, dall’altra bevono meno e parlano lingue diverse dal russo…”


Genetica e storia

Ma perché i russi bevono tanto? Come dichiara Svetlana Borinskaya, dottore in Scienze biologiche, una delle ragioni risiede nella genetica: l’organismo dei russi, come quello degli altri europei, metabolizza lentamente l’alcol trasformandolo in acetaldeide, sostanza tossica che provoca la sbornia e altri effetti sgradevoli. Nei giapponesi e nei cinesi, invece, tanto per fare un esempio, questo processo avviene in modo assai più rapido e questi popoli perlopiù non sono in grado di consumare quantità elevate di alcol. “Si potrebbe affermare che non sono i geni a costringere i russi a bere, ma che i geni comunque consentono loro di farlo”, spiega la Borinskaya.

Altre ragioni dipendono dal fatto che in Russia il consumo di alcolici è sempre stato regolamentato dallo Stato. Come scrive lo storico Aleksandr Pidzhakov, nei secoli XVI-XVII gli zar introdussero il sistema delle taverne statali: i loro proprietari dovevano versare all’erario una certa quota di denaro, indipendentemente dalla vodka e dal vino venduti, il che spingeva i commercianti a vendere quanto più alcol possibile. Il governo incassava grossi introiti dalla vendita di bevande alcoliche e i russi si abituarono progressivamente a bere: “Era il potere ad educare all’abitudine delle taverne”, constata Pidzhakov.

Col tempo il governo russo comprese tutti i rischi che potevano scaturire da scelte che potevano spingere il paese all’alcolismo. Tra il XIX secolo e l’inizio del XX cominciarono a diffondersi dei movimenti proibizionisti e allo scoppio della Prima guerra mondiale, nel 1914, lo zar Nicola II introdusse un divieto che proibiva il consumo di tutti gli alcolici. Dopo l’ascesa al potere dei bolscevichi nel 1917, il divieto continuò a restare in vigore, ma solo fino al 1923. In seguito lo Stato sovietico promosse a più riprese delle campagne contro il consumo di alcol: quella più massiccia fu lunciata durante il governo di Mikhail Gorbachev, negli anni 1985-1990. Allora fu proibita la vendita di bevande alcoliche fino alle 5 del pomeriggio, i prezzi vennero aumentati e alcuni vigneti furono persino abbattuti.


Un vizio ancora diffuso

Se dalla storia si passa alla contemporaneità, oggi i russi bevono ancora molto, anche se negli ultimi 5 anni il consumo di alcolici è un po’ diminuito. Secondo il rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel 2010, in Russia il consumo medio pro capite annuo di alcol era di 15,1 litri. Questo indicatore classificava la Russia al quarto posto nel mondo dopo Bielorussia (17,5 litri), Moldavia (16,8) e Lituania (15,4). Ma già nel 2016 , secondo i dati del Servizio federale di sorveglianza per la tutela dei diritti dei consumatori e del benessere della popolazione (Rospotrebnadzor) il consumo pro capite russo era di “oltre 10 litri di alcol puro” (la cifra esatta non veniva indicata, ma in ogni caso era inferiore ai 15 litri, ndr).

Stando alle cifre, i russi hanno cominciato a bere meno”, rilevava alla fine del 2016 l’enologo Anton Obrezchikov, in un articolo per il giornale Afisha. E dello stesso avviso sembra essere il Rospotrebnadzor: “Il consumo di alcol rispetto al 2009 è diminuito”. D’altro canto, l’ente menziona le stime dell’Oms, avvertendo che un consumo annuo di alcol di oltre 8 litri pro capite è comunque nocivo per la salute della popolazione. Di conseguenza, secondo i funzionari, è bene non abbassare la guardia e continuare a combattere contro l’abuso di alcol.

Personalmente devo dire che si i russi hanno si diminuito il consumo di vodka ma in compenso dopo il disfacimento dell'Unione Sovietica e' aumentato il consumo di altri super alcolici come per esempio il Wisky che loro chiamano viski e di brandy (brendi) e cognac, (coniac), super alcoolici che prima non erano disponibili in Unione Sovietica, in piu' e' aumentato enormemente il cosumo di birre sia nazionali che estere, alcune di queste birre vengono vendute infatti in bottiglie da 2 litri.



giovedì 11 agosto 2022

Quale fu il popolo che per primo ha scoperto ed utilizzato la birra ed aveva lo stesso sapore di quella attuale?

Le più antiche tracce chimiche della birra risalgono al 3000-3500 a.c, ma probabilmente è più antica di un paio di millenni, però all'epoca era solo una bevanda ottenuta dalla fermentazione dei cereali. Nell'alto Medioevo si iniziò ad usare il luppolo per insaporire e conservare la birra, così iniziò ad avere il sapore che conosciamo. Ultimamente sono state trovate tracce di luppolo in una bevanda fermentata in provincia di Novara, risalente alla cultura di Golasecca dell'età del ferro, collegata ai Liguri, popolo misto Italico-Celtico. Questo farebbe retrodatare la birra moderna di almeno 1500 anni.




mercoledì 10 agosto 2022

White Russian

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Il White Russian è un cocktail a base di vodka, una variante del Black Russian. Nonostante la gradazione alcolica non trascurabile (intorno al 20% vol in genere), presenta un gusto molto delicato e dolce, tanto da poter essere servito come "dessert".

Preparazione

  • 5,0 cl di vodka;
  • 2,0 cl di liquore al caffè;
  • panna;
È preferibile usare la Kahlua o, in mancanza di essa, il Borghetti (suo corrispettivo italiano), che tuttavia è meno indicato in quanto più amaro. Si prepara direttamente nel bicchiere old fashioned, colmo di ghiaccio. Si versano vodka e liquore nel bicchiere e si mescola. Poi si aggiunge la panna liquida appena montata con lo shaker tradizionale, versandola direttamente nel bicchiere, meglio se facendola cadere su un cubetto di ghiaccio (in alternativa si può usare il dorso del cucchiaino del bar spoon. Non va aggiunta nessuna decorazione e non va mescolato. Andrebbe servito con una cannuccia corta, in modo tale da poterlo lentamente sorseggiare e mescolare.

Curiosità

  • Il nome vuol dire Russo bianco e si riferisce sia al colore bianco del drink sia alla presenza della tipica vodka russa ed inoltre, giocando sul significato delle parole, allo schieramento dei Bianchi (anti-bolscevichi) nella guerra civile russa.
  • Nasce da un'idea di Gustave Tops, barman dell'hotel Metropole di Bruxelles, alla fine degli anni quaranta, come cocktail per l'ambasciatore statunitense in Lussemburgo, Pearl Mesta.
  • È il drink preferito del protagonista del film Il grande Lebowski, che lo prepara mescolando latte, liquore al caffè e vodka.
  • È il drink preferito del personaggio Maurice della sitcom The IT Crowd.
  • Un brano del 1987 della rock band Marillion si intitola "White Russian". Il brano si inserisce nel contesto dell'LP "Clutching At Straws", che è un concept album avente come tema la dipendenza da alcol.
  • Una variante molto particolare di questa bevanda (senza vodka, senza Kahlua e senza ghiaccio) è stata richiesta da Halle Berry nei panni di Catwoman nel omonimo film del 2004.

martedì 9 agosto 2022

I bar negli altri Paesi sono simili a quelli italiani?

C’è un bar a Londra molto all’italiana: bar Italia




Ma è Londra: una capitale dallo spirito internazionale


lunedì 8 agosto 2022

Zombie

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Lo Zombie o Punch del bucaniere è un cocktail a base di rum

Ingredienti

  • 25 cl di rum scuro
  • zucchero grezzo di canna
  • 10 cl di acqua
  • 1 cl di rum overproof
  • 2 limoni
  • 2 lime

Preparazione

In una casseruola si pone l'acqua, la scorza grattugiata dei limoni e dei lime ed il succo degli agrumi. Si porta ad ebollizione e si aggiunge lo zucchero. Si fa quindi sbollentare il liquido e si aggiunge il rum scuro. Si aggiunge quindi il rum overproof. Consumato caldo si ha il punch, mentre servito freddo con ghiaccio è un cocktail.

domenica 7 agosto 2022

Bambus

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Il bambus è una bevanda alcolica a base di vino rosso e cola. Viene consumato principalmente nei paesi dell'ex Jugoslavia e a Trieste.

Preparazione

Ingredienti

  • Vino rosso
  • Cola
  • Ghiaccio

 
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