venerdì 19 marzo 2021

Che sapore ha un vino invecchiato oltre 100 anni?

Il vino invecchia bene solo se conservato correttamente. Deve stare ad una temperatura fresca e uniforme, in posizione orizzontale in modo che il tappo non si asciughi e non lasci entrare aria. Devono essere tenuti al riparo dalla luce solare. Potresti avere la bottiglia di vino perfetta per l'invecchiamento, ma avere un sapore terribile a causa delle cattive condizioni di conservazione.



Tuttavia, anche se il vino fosse rovinato, non ti ucciderà. Avrà solo un sapore come l'aceto.

Quindi dico: apri la bottiglia! Fai una festa divertente e guarda cosa ottieni. Anche se non è gustoso, è comunque un'avventura degustare un vino di quell'epoca.



giovedì 18 marzo 2021

Grog

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Il grog è una bevanda alcolica composta di acqua e rum. Fu introdotto nella Royal Navy dal Vice Ammiraglio Edward Vernon il 21 agosto 1740. Versioni moderne della bevanda prevedono l'uso di succo di limone, succo di lime, cannella o zucchero per migliorarne il gusto. Il rum con acqua, zucchero e noce moscata è noto come Bumboo e fu popolare tra pirati e mercanti.

Origine e storia

L'uomo scoprì molto tempo fa che non poteva bere l'acqua di mare e che aveva bisogno di significative quantità di acqua dolce per i viaggi lunghi. Non potendo desalinizzare l'acqua di mare, l'acqua veniva portata a bordo in barili, ma sviluppava rapidamente alghe e diventava limacciosa. L'acqua stagnante veniva addolcita con birra o vino per renderla gradevole al palato, il che significava altri barili soggetti a deterioramento. Con il divenire più comune dei viaggi lunghi, divenne sempre più difficile provvedere all'immagazzinamento e iniziò ad avere un senso la razione giornaliera di un gallone di birra per marinaio. A seguito della conquista britannica della Giamaica nel 1655, una mezza pinta (o gill) di rum rimpiazzò gradualmente birra e brandy come bevanda preferita.
Dare la razione pura ai marinai causava altri problemi, poiché alcuni conservavano le razioni di rum per alcuni giorni e poi le bevevano tutte in un colpo. A causa delle conseguenti indisposizioni e dei problemi disciplinari, il rum fu miscelato all'acqua. In questo modo se ne diluiva l'effetto inebriante e l'acqua si guastava più lentamente. Una mezza pinta di rum mischiata con un quarto di acqua e servita in due parti, prima di mezzogiorno e dopo la fine della giornata lavorativa, divenne parte del regolamento ufficiale della Royal Navy nel 1756 e restò in vigore per più di due secoli. Quando si scoprì che dosi giornaliere di vitamina C prevenivano lo scorbuto, alla ricetta fu aggiunto anche succo di limone o di lime.
I marinai chiamarono la bevanda annacquata grog prendendo spunto dal nomignolo del suo inventore, l'ammiraglio Edward "Old Grog" Vernon, chiamato così per il cappotto di grogrè (in inglese grogram) che indossava. Sostenevano che la nuova bevanda, sanzionata dal regolamento, fosse sgradevole e del tutto diversa dal buon vecchio rum, «sottile come il cappotto del vecchio Grog!». La pratica di servire grog due volte al giorno venne importata anche nella Continental Navy e nella Marina Militare degli Stati Uniti. Robert Smith, all'epoca Segretario alla Marina, provò a sostituire la razione di rum d'importazione con una di whiskey di segale.
Vedendo che la cosa era gradita ai marinai americani, il cambiamento divenne permanente. Si narra che i suoi marinai seguirono l'usanza dei loro predecessori inglesi e presero a chiamare la razione "Bob Smith" invece che grog. Sebbene la Marina Militare degli Stati Uniti non contemplasse più la razione di rum dal 1º settembre 1862, la Royal Navy ne continuò la distribuzione. Con i movimenti per la temperanza del tardo XIX secolo iniziò a cambiare l'atteggiamento verso le bevande alcoliche ed i giorni del grog lentamente giunsero alla fine. Il 28 gennaio 1970 ebbe luogo il "Grande dibattito sul rum" nella Camera dei Comuni ed il 30 luglio 1970, che tuttora è chiamato il "Black tot day", fu dato l'ultimo segnale di Up Spirits nella Royal Navy.
Fino alla sospensione della razione di grog del 1970, il rum della Royal Navy aveva una gradazione alcolica di 47,5; la razione abituale era di 1/8 di pinta, diluita due parti ad una con acqua (tre parti ad una fino alla seconda guerra mondiale). Razioni extra di rum erano fornite per le feste speciali, come il Trafalgar day, ed i marinai potevano dividere le loro razioni col cuoco o con un compagno che festeggiava il compleanno. Col tempo la distribuzione della razione di rum si arricchì di un rituale elaborato. Alle 11 di mattina l'aiuto nostromo suonava Up spirits, il segnale per cui il sottufficiale di giornata saliva sul ponte di poppa e radunava le chiavi della stanza degli alcolici da un ufficiale, il costruttore di barili della nave, e un distaccamento dei Royal Marine.
In processione essi aprivano la porta della stanza degli alcolici, e testimoniavano all'immissione in un fusto di un ottavo di pinta di rum per ogni marinaio e sottufficiale della nave con più di 19 anni di età e che non fosse sotto punizione. Due marine sollevavano il fusto e lo portavano sul ponte, prestando guardia mentre una fila di cuochi della mensa dei sottufficiali tenevano saldamente la propria brocca. Il sergente dei marine versava la razione su istruzione dell'attendente capo, che annunciava il numero di sottufficiali che potevano bere, presenti in ogni mensa sottufficiali. Il resto del rum veniva mischiato in una vasca con due parti di acqua, diventando il grog somministrato alla truppa.
A mezzogiorno l'aiuto nostromo suonava Muster for rum, e i cuochi di ogni mensa si presentavano con dei secchi di stagno. Il sergente dei marines prelevava il numero autorizzato di tots (mezze pinte) con la supervisione del sottufficiale di giornata. I pochi tots di grog che restavano nella vasca (detti plushers) venivano versati negli scarichi (scuppers) finendo in mare. I sottufficiali venivano serviti per primi e avevano diritto ad una razione di rum non diluita. La truppa beveva il suo grog in un unico sorso, quando aveva finito il proprio lavoro attorno a mezzogiorno.

Preparazione

Di ricette di preparazione per il grog ve ne sono infinite, qui ne diamo una delle più conosciute:
  • Una parte di rum scuro
  • Un cucchiaio di zucchero di canna
  • Una buccia di limone
  • Acqua bollente
Gli ingredienti vanno mischiati insieme lasciati macerare per qualche ora e filtrati.

Miti e leggende del grog

Una storia popolare è stata tramandata nei circoli nautici e in internet, riguardo al consumo di alcool a bordo delle navi del XVIII secolo. Anche se le sue origini sono dubbie, essa attesta l'amore dei marinai verso i loro spiriti.
La USS Constitution, in quanto vascello da combattimento, portava 48.600 galloni di acqua dolce per il suo equipaggio di 475 uomini e ufficiali. Ciò era sufficiente per sei mesi di operazioni in mare. La nave non portava evaporatori (distillatori di acqua dolce). Si noti comunque che secondo il suo diario di bordo, "Il 27 luglio 1812, la U.S.S. Constitution salpò da Boston con un carico completo di 475 ufficiali e uomini, 48.600 galloni di acqua dolce, 7.400 palle di cannone, 11.600 libbre di polvere nera e 79.400 galloni di rum."
La sua missione: "Distruggere o disturbare le navi inglesi."
Raggiungendo la Giamaica il 6 ottobre, la nave caricò 826 libbre di farina e 68.300 galloni di rum. Si diresse quindi verso le Azzorre, arrivandovi il 12 novembre. Qui si approvvigionò di 550 libbre di carne e di 64.300 galloni di vino portoghese. Il 18 novembre fece vela per l'Inghilterra. Nei giorni seguenti sconfisse cinque navi da guerra britanniche e catturò per poi affondare 12 mercantili inglesi, salvando solo il rum a bordo di ognuno di essi.
Il 26 gennaio polvere da sparo e colpi erano finiti. Ciononostante, benché disarmata, compì un'incursione notturna risalendo il Firth of Clyde in Scozia. La sua compagnia da sbarco catturò una distilleria di whiskey e trasferì a bordo entro l'alba 40.000 galloni di single malt Scotch.
La U.S.S. Constitution arrivò a Boston il 20 febbraio 1813, senza munizioni, cibo, polvere da sparo, senza rum, senza vino, senza whiskey, ma con 48.600 galloni di acqua stagnante.

Curiosità

  • Nella cultura popolare Australiana si può indicare con grog una qualsiasi bevanda alcolica.
  • In Svezia è un modo di definire una bevanda che non corrisponde ad una precisa ricetta e che, in linea generale, non ha un sapore molto gradevole (può essere approssimativamente tradotto come "sbobba alcolica").
  • Il grog, nel mondo dei graffiti, è l'inchiostro nero più difficile da rimuovere.
  • Il grog viene citato spesso nel famoso capolavoro della letteratura americana, Moby Dick di Herman Melville, come bevanda ampiamente utilizzata dai marinai dell'equipaggio del Pequod.
  • Il grog viene anche citato nel capolavoro di Robert Louis Stevenson, L'isola del tesoro, offerto ai marinai della Hispaniola.
  • Come grog nelle isole Fiji viene indicata, comunemente dal popolo, la loro bevanda nazionale "yaqona" o "kava" che non è alcolica ma è un blando anestetico con leggero effetto psicoattivo.
  • Il grog viene citato anche nell'opera di Charles Dickens "Little Dorrit", paragonando una stanza della Marshalsea, la prigione dove è ambientata buona parte del libro, al sovracitato liquore-annacquato. Questa stanza viene detta possedere due delle tre qualità che all'epoca contraddistinguevano l'assunzione del grog per le signore: caldo, forte e in abbondanza (Gli Inglesi, parlando del grog, sogliono dire: Hot, strong and plenty of it). La stanza infatti difettava di quest'ultima qualità essendo bassa e angusta.
  • Il grog è citato anche ne "L'educazione Sentimentale" di Flaubert, dove molti dei personaggi bevono questa bevanda.
  • Il grog è citato anche in una puntata del cartone animato "South Park"; nella puntata Cartman crea una ciurma ed arriva in una bettola in Somalia, ed al cameriere chiede un grog.
  • Il grog è citato nella canzone "Billy Budd" di Vinicio Capossela contenuta in "Marinai, profeti e balene".
  • Nel film Master and Commander - Sfida ai confini del mare si fa riferimento al grog come causa di insubordinazione nella nave quando il dottor Maturin suggerisce al capitano Aubrey di gettare a mare tutto il grog ("Tip the ship's grog over the side"), ma il capitano si rifiuta categoricamente: "Stop 200 years of privilege and tradition? I'd rather have them three sheets to the wind on occasion than have a mutiny on my hands!"
  • Il grog è citato nel libro Harry Potter e la Camera dei Segreti e bevuto dal Mezzogigante Rubeus Hagrid.
  • Il grog è citato in quasi tutti i racconti del commissario Maigret, scritti dal romanziere belga Simenon, come bevanda preferita dal commissario per riprendersi da momenti di tensione, di affaticamento o come antidoto alle conseguenze del gran freddo preso lungo le strade di Parigi durante le sue indagini.
  • Per "grog" nell'ambito dell'edilizia e in particolare della produzione di terra cotta si intende l'insieme dei frammenti di tubature e prodotti di scarto dello stesso materiale , poi riutilizzate nella produzione di un nuovo "impasto".Questa tecnica rende questo "impasto" più adatto alla cottura ,in quanto aumenta la resistenza alle alte temperature. [fonti: "DirtyJobs" programma trasmesso da "Discovery Channel-sky" 2005]
  • Il "grog" è citato nel romanzo La verità sul caso Harry Quebert dello scrittore svizzero Joël Dicker.
  • Il "grog" viene citato anche nel romanzo "Storia di Gordon Pym" di Edgar Allan Poe quale bevanda consumata da alcuni membri dell'equipaggio di una nave pirata.

mercoledì 17 marzo 2021

Sagres

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Sagres è una marca portoghese di birra, popolare soprattutto nella zona di Lisbona, mentre a Oporto prevale la Super Bock e a Madeira la Coral.
Fu fondata nel 1940 dalla Sociedade Central de Cervejas, che ha sede a Vialonga, frazione di Vila Franca de Xira, ed è controllata da Heineken dal 2008.
La birra Sagres è disponibile in diverse varietà:
  • Branca (tasso alcolico 5%), la più diffusa, in vendita dal 1940.
  • Preta (tasso alcolico 4.3%), birra nera, in vendita dal 1940.
  • Bohemia (tasso alcolico 6.2%), birra scura lanciata nel 2005.
  • Bohemia 1835 (tasso alcolico 6.6%), lanciata nel 2006 in edizione limitata per il 170º anniversario della Cervejaria da Trindade.
  • Chopp (tasso alcolico 4.9%), birra di stile brasiliano al gusto di limone. Commercializzata nel 2006.
  • Zero (tasso alcolico 0), variante non alcolica, in vendita dal 2005.
  • Radler (tasso alcolico 2%), variante estiva in vendita dal 2013.

martedì 16 marzo 2021

Bere aiuta davvero a dimenticare?

 



Bere per dimenticare è un falso mito.

Parlo per esperienza personale, ma anche cercando su internet la risposta è uguale: bere alcolici in un primo momento ti alleggerisce la testa, ti senti più allegro, sei euforico. Ma non è così che risolvi il tuo problema di fondo!

Tienilo ben in testa quando vorrai "bere per dimenticare": assumere alcolici non ti restituirà il tuo ex, non farà tornare in vita un tuo genitore.

È naturale cercare di fuggire dai problemi, non è sempre facile affrontare la realtà. Ma una bottiglia di vodka non ti aiuta!

Perché finita la sbronza i problemi ritornano.

Perché finita l'euforia del momento, ti senti peggio di prima.

Perché è un circolo vizioso, giustificherai ogni tua bevuta con "vabhè, così non ci penso".

Per un certo periodo della mia adolescenza credevo pure io che bere mi avrebbe liberato dai problemi.

Bevevo fino a stare male, volevo che i demoni nella mia testa volassero via. Credevo che stare con la compagnia sbagliata, nel posto sbagliato, bevendo alcolici mi avrebbe aiutato a liberarmi da tutte le mie preoccupazioni e difficoltà.

Vuoi sapere una cosa? Non solo non ha funzionato, ma tutte le mattine dopo stavo solo peggio, sia fisicamente, sia psicologicamente.

Ti do un consiglio da "amico che ha affrontato queste avversità e che non ha alcuna qualifica che possa affermare tutto ciò che sto per dirti":

Riparti da te stesso. Prenditi il tuo tempo, il dolore non passa da un giorno all'altro. Valuta se affrontare la cosa da solo o con uno psicoterapeuta (meglio il secondo caso, io penso di essere stato solo molto fortunato a trovare nuovi amici e nuovi hobby, in un qualche modo sono riuscito a stare veramente bene con me stesso dopo parecchia introspezione).


lunedì 15 marzo 2021

Qual è la cura consigliata per i postumi di una sbornia?

Partiamo dalle basi. La cosiddetta "sbornia" è un'intossicazione da alcolici. L'alcol si accumula nel sangue più velocemente di quanto possa essere metabolizzato dal fegato e ciò ,tra le altre cose, implica la disidratazione e la perdita di elettroliti, minerali che si trovano nei liquidi del corpo (sangue, urine e altri) sotto forma di ioni positivi (cationi), principalmente sodio, potassio, calcio , magnesio, (e di ioni negativi (anioni), soprattutto cloruri, bicarbonati e fosfati.)

Si consiglia quindi, per reidratarsi e reintegrare i minerali, di bere tanta acqua e/o una sport drink come Gatorade prima di andare a dormire, seguiti da 6-8 ore di sonno. Continuare a bere di nuovo una volta svegli e fare colazione con cibi secchi, prevalentemente carboidrati di facile digestione.

  1. L'acqua favorisce la reidratazione dell'organismo e ripristina i fluidi persi a causa dell'alcol. Aiuta inoltre, a eliminare l'alcol : una buona idratazione favorisce l'eliminazione di piccole quantità di etanolo attraverso sudore ed urine.

  2. Il Gatorade invece è una bevanda elettrolitica che contiene sali di sodio e di potassio ed aiuta a ripristinare sia le concentrazioni d'acqua, sia di elettroliti del corpo in seguito alla disidratazione e agli squilibri elettrolitici causati dal consumo eccessivo di alcol. Gli elettroliti svolgono un ruolo importante nel metabolismo cellulare. Gli squilibri elettrolitici causati dall'abuso di alcol portano alla degradazione dei sistemi corporei e interferiscono con il metabolismo cellulare.

  3. I carboidrati invece aiutano a ripristinare i livelli di glicemia, che la sbornia ha abbassato.



domenica 14 marzo 2021

Utilizza coscienziosamente il tuo inventario



Gestire un bar può essere un'attività estremamente difficile. In questo blog, cerchiamo di renderti il lavoro un po 'più semplice, semplificando le attività dispendiose in termini di tempo e aiutando a ridurre i costi ogni settimana. Dai un'occhiata a questa serie di idee e suggerimenti utili sulla gestione di una bar.
I gestori di bar di successo ti diranno che una gestione efficiente dell'inventario è la chiave per mantenere un bar redditizio. Per fare ciò, è necessario comprendere l' utilizzo dell'inventario o la quantità di prodotti che il bar ha utilizzato in un periodo prestabilito di tempo.
Se il tuo software di gestione del bar o i fogli di lavoro dell'inventario sono impostati correttamente, dovresti essere in grado di avere un rapporto sull'utilizzo dell'inventario stesso. Può sembrare semplice, ma questo rapporto rappresenta il primo passo verso la gestione corretta di un bar: ci consente di calcolare i margini di profitto e di prevedere i costi, rilevare il sovrasfruttamento o il furto, calcolare se le consumazioni corrispondono e individuare i prodotti che sono scarsamente utilizzati.
Iniziamo con la formula di utilizzo dell'inventario . L'utilizzo dell'inventario in periodi di tempo prestabiliti sarà uguale all'inventario iniziale più eventuali ordini di prodotti ricevuti :

Utilizzo inventario = Inventario iniziale + Ordini di prodotti ricevuti - Fine inventario precedente

Il primo passo per usare al suo meglio lo strumento dell'inventario è registrare l'inventario iniziale per ogni articolo presente nel bar.
Ad esempio, se ci sono 4 bottiglie di Absolut Vodka, 1 bottiglia in magazzino e 1,3 bottiglie nella mensola principale dek bar, l' inventario totale iniziale è di 6,3 bottiglie.
Successivamente, aggiungiamo qualsiasi prodotto ricevuto o in aggiunta alla scorta, o in sostituzione di una bottiglia esaurita.
Se sono state ordinate e ricevute 5 bottiglie dal tuo distributore nel tempo intercorso tra l'inventario iniziale e quello finale, questo rappresenterà il tuo inventario ricevuto.
Il passaggio finale consiste nel registrare un inventario finale per ogni articolo presente nel bar alla fine di un periodo di tempo prestabilito (di solito settimanale o mensile).
Per questo esempio, diciamo che abbiamo finito con un inventario finale di 3 bottiglie di Absolut Vodka.
Quindi, usando l'inentario = 6.3 bottiglie (inventario iniziale) + 5 bottiglie (ordini prodotti ricevuti)
- 3 bottiglie (fine inventario) = 8,3 bottiglie
Questo può anche essere espresso in euro. Se la Absolut Vodka costa € 15 a bottiglia, allora 8,3 bottiglie di utilizzo come da inventario in euro è uguale a € 15 x 6,3) + (€ 15 x 5) - (€ 15 x 3) = 124,50.
L'utilizzo dell'inventario dovrà essere suddiviso per categoria (alcolici, vino e birra), tipo di oggetto (vodka, whisky, rum, ecc.) E marca/fornitore per ottenere il miglior prospetto sulle prestazioni del bar.
Si tratta di diversi calcoli da fare su base regolare!





sabato 13 marzo 2021

Cantina

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Il termine cantina (che per gli antichi romani era detta apoteca e che Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi chiamerà stanza terrena) identifica sia i locali delle aziende produttrici destinati alla vinificazione, conservazione ed affinamento dei vini ed in generale delle bevande alcoliche prodotti, sia il locale che un privato o il titolare di ristorante o di enoteca destina alla corretta conservazione delle bottiglie prima del consumo o della vendita.
Questa voce tratta le caratteristiche ideali che deve avere una cantina privata affinché il vino possa essere conservato nella maniera corretta senza subire alterazioni o danneggiamenti.
Tali caratteristiche, tuttavia, possono essere considerate valide anche nel caso dei locali di un'azienda destinati alla conservazione ed all'affinamento, prima della sua commercializzazione, del vino prodotto.

Caratteristiche generali

Nonostante le caratteristiche della cantina ideale possano cambiare in base alle idee, alle aspettative di ciascuno, esistono dei principi oggettivi di base da rispettare.
Il vino infatti, essendo una sostanza delicata ed in continua evoluzione, va conservato in un luogo protetto ma anche aerato, scuro, umido, fresco, silenzioso, al riparo da vibrazioni, esente da fonti di cattivo odore.
Nell'adibire un locale a cantina, occorre accertarsi che lo stesso abbia determinate caratteristiche climatiche e fisiche.

Umidità
Sulla base dell'esperienza acquisita nel tempo, si è constatato che il parametro umidità, in genere meno considerato, è invece quello da tenere di più sotto controllo.
Il valore di umidità relativa della cantina dovrebbe sempre essere compreso tra il 70 e l'80%, ancora meglio se superiore a 80.
Infatti nella bottiglia, che va conservata sempre in posizione orizzontale, da una parte del tappo c'è il vino, e quindi il valore di umidità è al 100%, dall'altra c'è l'ambiente, che dovrebbe avvicinarsi a questo valore affinché venga limitata la tendenza del vino ad uscire dalla bottiglia.
Infatti un'eccessiva secchezza del sughero dalla parte esterna della bottiglia rischierebbe di favorire l'uscita del contenuto verso l'esterno, facendolo quindi diminuire e provocandone l'ossidazione. Il tappo si deve idratare anche con l'aria esterna e non solo risucchiando il vino dall'interno.
Una lieve formazione di muffa dalla parte esterna del tappo, benché remota, è possibile, ma sicuramente meno dannosa della secchezza del tappo. Si ha esperienza di cantine umidissime, che riducono le etichette a brandelli in pochi anni, ma che al tempo stesso conservano i vini in modo esemplare.
Per poter mantenere un elevato valore di umidità nel locale è preferibile lasciare il fondo senza pavimentazione, ricoperto eventualmente da alcuni centimetri di ghiaia o argilla espansa, affinché la cantina si possa "nutrire" dell'umidità trasmessa dal sottosuolo.
La ghiaia potrà anche essere leggermente innaffiata di tanto in tanto, se l'umidità dovesse rivelarsi non sufficiente.
Se proprio non si può avere un fondo non pavimentato, si può cercare di ovviare disponendo in cantina una o più bacinelle contenenti acqua con un po' di polvere di calce sul fondo, onde evitare che l'acqua si trasformi in coltura batterica.
Per evitare il deterioramento dell'etichetta si può avvolgere la bottiglia con una pellicola di plastica per alimenti.

Temperatura
La temperatura deve mantenersi costante lungo il corso dell'anno, o almeno variare lentamente; i bruschi cambiamenti di temperatura sono estremamente dannosi per il vino, che si contrae e si dilata al variare della stessa.
L'energia accumulata sotto forma di temperatura può provocare l'aggregazione e la precipitazione dei polifenoli (antociani) e tannini, che sono le sostanze coloranti del vino.
Le dilatazioni e contrazioni inoltre premono e tirano sul tappo, aumentando il ricambio d'aria e di conseguenza l'ossidazione. Oltre ad evitare che vi siano eccessive variazioni di temperatura, occorre stabilire qual è la temperatura ottimale.
Se la temperatura è troppo elevata il vino evolve più in fretta, matura ed invecchia prima, o addirittura potrebbe leggermente rifermentare se vi fossero al suo interno lieviti ancora vivi ed un qualche residuo zuccherino.
Se la temperatura è troppo bassa potrebbero avere luogo precipitazioni dell'acido tartarico in sali di tartrato che in qualche modo impoverirebbero il vino.
Sulla base dell'esperienza acquisita si è rilevato che le temperature ottimali sono 10-12 °C per i vini bianchi e 12-14 °C per i vini rossi.
Dovendo effettuare una scelta, è bene ricordare che un'escursione più fredda è meglio di un'escursione più calda.
Affinché il locale possa avere le caratteristiche termiche desiderate è preferibile che lo stesso si trovi ad almeno quattro metri sotto il livello del suolo; se ciò non fosse possibile, si può cercare di ovviare all'inconveniente con una piccola finestra aperta sul lato nord, ed isolando il locale con pannelli isolanti di varia natura. Questi accorgimenti dovrebbero essere sufficienti nei paesi dal clima temperato, salvo alcune località del sud.
In alternativa si può prendere in considerazione l'installazione di un climatizzatore, tuttavia i costi, in genere ingiustificati rispetto al valore dei vini contenuti in una cantina "normale", potrebbero essere eccessivi.
Infine, se si conoscono i valori di temperatura nei vari punti del locale, è preferibile disporre i vini bianchi ed i vini spumanti nelle zone più fresche (solitamente in basso), e i vini rosati, i rossi leggeri ed i rossi importanti nelle zone meno fresche (solitamente in alto), in analogia alle diverse temperature consigliate per il consumo dei vini.

Luce
La cantina deve essere buia; infatti anche la luce è energia e, come per la temperatura, l'energia che il vino accumula può provocare l'aggregazione e la precipitazione dei polifenoli; di conseguenza un vino esposto alla luce invecchia più rapidamente.
In Francia si definisce goût de lumière, gusto di luce, il sapore che assumerebbero i vini ad essa esposti.
Affinché il locale possa avere le caratteristiche di luminosità desiderate lo stesso deve essere dotato di poche aperture verso l'esterno; sarebbe inoltre preferibile che lo spessore delle pareti, in corrispondenza delle aperture, fosse elevato.
Odore
Il vino ha la proprietà di assorbire gli odori che lo circondano; è necessario quindi evitare nel locale la presenza di odori indesiderabili.
Occorre perciò evitare l'uso della cantina come locale di stoccaggio di qualsiasi materiale di natura chimica, quali taniche di gasolio o benzina, barattoli di vernici, candeggine, detersivi, saponi, ma anche di materiali che possono ammuffire quali carta e cartoni.
Evitare altresì lo stoccaggio di generi alimentari, soprattutto quelli molto "odorosi", quali cipolla, aglio, tartufo, formaggi, salumi ecc.
Affinché nel locale non vi sia ristagno di odori, e per evitare la formazione eccessiva di muffe, l'aria deve essere lentamente ma continuamente rinnovata.
Due piccole aperture, in basso ad est ed in alto a nord, senza bottiglie nelle vicinanze, assicureranno un corretto ricambio d'aria.

Vibrazioni
Evitare assolutamente di costruire cantine in zone ad alto inquinamento acustico, laddove passano nelle vicinanze autobus, metro, camion. Da evitare anche la vicinanza alle trombe degli ascensori o ad alcuni elettrodomestici, lavatrici in particolare.

Sistemazione

Supporti

Il metodo migliore per sistemare le bottiglie è utilizzare degli scaffali. La scelta potrà cadere su vari materiali, a seconda dei gusti: metallo, legno, terracotta, cemento, plastica. In un ambiente dove non si siano potute evitare completamente le vibrazioni, è preferibile il legno per le sue caratteristiche fonoassorbenti e pneumatiche.
Chi non ha molti vini può optare per un sistema di scaffalatura delle bottiglie "una ad una", chi ne ha molte o è solito acquistarne a dozzine di ciascuna potrà cercare di risparmiare spazio con sistemi ad alveoli più grandi, in grado di contenere ciascuno decine di bottiglie, tenendo conto che è opportuno evitare di creare sovrapposizioni di bottiglie per più di cinque piani.
In genere si consiglia di non riempire subito tutti gli scaffali disponibili ma di averne sempre un 20% libero per poter sistemare i nuovi acquisti o per poter gestire più facilmente una riorganizzazione della disposizione dei vini.

Posizione delle bottiglie

Per tutti i vini, tranne alcune eccezioni, la posizione di conservazione è orizzontale, con l'etichetta sempre in alto o comunque in modo che sia facilmente leggibile.
In particolare, le bottiglie dei vini spumanti andranno poste in posizione perfettamente orizzontale ed in basso. Anche per le bottiglie di vino normale va bene la posizione orizzontale, ma si preferisce una posizione con il collo leggermente rialzato, facendo in modo che il tappo resti bagnato dal vino ma che il liquido non prema troppo contro lo stesso.
I vini da consumarsi giovani, che possono anche essere provvisti di un tappo sintetico, vanno tenuti in posizione verticale, così come i vini liquorosi quali Marsala, Porto, Sherry, ed i liquori.

Soluzioni alternative

Per chiunque non abbia la possibilità di costruirsi una cantina con le caratteristiche sopra descritte, l'armadio climatizzato può rappresentare la soluzione ideale o almeno la più semplice.
Si tratta sostanzialmente di un frigorifero, ma ne esistono modelli con un aspetto esterno da normale mobile a vetrina in noce, ciliegio, mogano ecc.
I criteri di scelta vertono principalmente su tre punti: capacità, vibrazioni, tipo di conservazione.
  • Capacità
ne esistono di diverse taglie, che vanno in genere dalle 50 alle 400 bottiglie; è consigliabile scegliere in funzione della quantità delle bottiglie che si prevede di gestire (avendo cura di lasciare un 20% di riserva), e dello spazio a disposizione nell'abitazione.
è opportuno scegliere un armadio-climatizzato con basso livello di vibrazioni del motore, e con il miglior sistema pneumatico di isolamento dalle stesse.
  • Tipo di conservazione
alcuni armadi frigo sono destinati alla conservazione del vino, altri al servizio (le temperature di conservazione e di servizio non sono quasi mai le stesse), altri ancora combinano le due esigenze avendo differenti scomparti.
Nel caso di uso privato sarà sufficiente dotarsi di un armadio destinato alla sola conservazione.



 
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