venerdì 25 dicembre 2020

Qual è la bibita analcolica più dannosa per l’organismo se assunta con costanza?

Non so se è la più dannosa, ma trovo assurdo assumere una bibita dove c'è scritto: "possono influire negativamente sulla attività e l'attenzione dei bambini".

La frase è riferita a uno dei coloranti presenti in una bibita ginger;

L' E110,che può causare anche problemi a chi è allergico all'aspirina.

L' E122 invece può dare reazioni avverse a chi soffre d'asma.

Mi sembra di non vedere traccia dello zenzero nell'etichetta.



Altre bibite come, il Chinotto e credo la Coca Cola contengono l ' E150d…

Sia l'E150d che l'E110 sono sospettati di essere cancerogeni...


giovedì 24 dicembre 2020

Il tappo a vite significa vino scadente?

 



La questione è dibattuta.

Osservo che le domande sono due:

  • Il tappo a vite altera le caratteristiche del vino rispetto al sughero?

  • Il tappo a vite significa vino scadente?

Alla seconda la risposta è relativamente facile: tuttora tutte le maggiori produzioni di vino di qualità adottano il tappo di sughero, fra i produttori di alta qualità chi adotta il tappo a vite è ancora un "eretico". Quindi se ne può dedurre che - oggi - un vino chiuso da tappo a vite non è necessariamente scadente (anzi!), ma probabilmente non è un vino di alto o altissimo livello.

La prima domanda resta inevasa.

Sicuramente nella preferenza del sughero c'è una forte componente di tradizione, scorrelata dal fatto che sia davvero il miglior tappo possibile. E certamente l'uso del tappo a vite si sta diffondendo anche perché consente soluzioni di conservazione più pratiche (non più bottiglie coricate). Ma davvero non saprei con che velocità.

Non ha senso che io mi pronunci, sono di gran lunga troppo ignorante in materia.


mercoledì 23 dicembre 2020

Il whisky ha davvero un sapore migliore con una spruzzatina d'acqua?

Quando ho letto questa domanda mi è venuto subito in mente un aneddoto che vi vado prontamente a raccontare, il tutto è successo ad Edimburgo durante il periodo del Royal Edinburgh Military Tattoo.

Passeggiando per il Royal Mile in mezzo al folclore locale ad un tratto io ed i miei 3 compagni di viaggio decidemmo di fare una sosta in un locale per pranzare. Quindi decidemmo di infilarci per una via traversa lontano dalla confusione che regnava festosa.

Un centinaio di metri e trovammo un locale grazioso e ci sedemmo per pranzare.

Al momento non ricordo il pasto però ricordo l’esperienza del whisky.

Erano già un paio di giorni che giravamo per la Scozia e questo benedetto distillato non era stato ancora assaggiato. Birra si, whisky no.

Premetto che in Italia ne avevo assaggiato di diversi tipi di questa bevanda e puntavo ad un solo ed unico assaggio.

Fortunatamente il locale aveva la carta dei whisky ed era anche bella lunga.

Comincio a scorrere la lista come fa un bambino a scuola, ovvero con il dito indice ben puntato e la lingua mezza fuori (anche un po’ umida).

Ed eccolo! Bowmore Darkest. Sgrano gli occhi e sorrido. Chiedo con fretta agli altri amici al tavolo ed ordiniamo.



La cameriera mi chiede se voglio dell’acqua a parte ed io dico di si. Abituato in Italia penso che mi porterà un bicchiere d’acqua a parte…invece no.

Arriva il bicchiere con una quantità di whisky un terzo circa di quello che mi veniva servito abitualmente nel bel paese ed una piccola brocca di acqua a parte.

Non ho nemmeno chiesto il motivo alla graziosa ragazza me lo sono immaginato da solo.

Gli scozzesi allungano il whisky. Forse vi sembrerà un oltraggio al buon gusto e vi posso anche capire e credetemi se vi dico che ha un suo motivo.

Allungandolo in modo scalare, un po’ di acqua alla volta ho percepito gusti ed intensità diverse che risaltano il prodotto.

Mi è piaciuto molto. Il Bowmore poi è un torbato eccezionale.

Pensate che il whisky in Scozia l’ho assaggiato solo in quel momento. Non ho voluto dimenticare il sapore affumicato avvolgente.

Quindi per mia esperienza personale si. Ma solo per quelli a piena gradazione (e torbati). In questi casi aiuta a “far aprire” gli aromi e a togliere il sentore di alcool (quest'ultimo lo perderebbe comunque lasciando il whisky nel bicchiere per qualche minuto e scaldandolo con la mano), diciamo che con una goccia d'acqua “acceleri i tempi”.

A proposito di accelerare i tempi… lo eviterei sempre con whisky.

Per whisky “normali” non credo che abbia senso aggiungere qualche goccia d'acqua.

Tengo a precisare che tutto quello che ho appena scritto è un parere da appassionato e NON da esperto




martedì 22 dicembre 2020

Longmorn

Risultati immagini per Longmorn


Longmorn è un villaggio nell'area del Moray, in Scozia, famoso per le sue distillerie di whisky. Si trova infatti nella regione delle Lowlands ma proprio al confine con il cuore produttivo delle Highlands. È situato a circa quattro chilometri a sud della città di Elgin, sulla strada da Elgin a Rothes. Questo villaggio era una volta un piccolo nodo ferroviario, e l'inizio della tratta ferroviaria della Distilleria Birnie; la linea ormai in disuso da Elgin a Craigellachie proseguiva poi a sud di Aviemore e oltre. La stazione e la piattaforma esistono ancora e sono in buone condizioni. Ci sono piani per cancellare del tutto la linea e creare una pista ciclabile che collegherebbe Elgin alla Speyside Way a Craigellachie e da lì a Aviemore e alla National Cycle Network.
La maggior parte del villaggio è occupata dalla Distilleria BenRiach (riaperta nel 2004) e dalla Distilleria Longmorn. Relativamente poche persone vi sono impiegate e il villaggio è principalmente un dormitorio di Elgin.

Distilleria Longmorn

Costruita sulle fondamenta di una vecchia cappella, la Distilleria Longmorn fu fondata nel 1894 da John Duff e due soci, Charles Shirres e George Thomson, insieme alla vicina Distilleria BenRiach. John Duff fondò anche la Glenlossie diciannove anni più tardi. Nonostante la sua buona posizione all'interno del mondo del whisky in quei giorni, John Duff fu bloccato dai debiti a causa della grande recessione nel settore del whisky alla fine del XIX secolo. Fu costretto a vendere tutto per pagare i propri creditori. Tra i candidati per l'acquisto della distilleria, John Grant (della Glen Grant), attraverso la sua azienda Hill Thomson & Co che commercializzavano tra l'altro il blend Something Special. Nei primi anni 1970, Longmorn si fuse con la distilleria The Glenlivet per creare la Glenlivet Distillers Ltd. La distilleria raddoppiò la sua capacità di produzione nel 1972 e nuovamente nel 1974. Il numero di alambicchi passò da quattro a otto. Seagram acquistò la distilleria nel 1977. Longmorn è una delle poche distillerie che non ha mai cessato la produzione. Le distillerie appartenenti a The Chivas and Glenlivet Group, di proprietà della Seagram, sono stati acquistati dal gruppo francese Pernod Ricard il 19 dicembre 2001. Parti della produzione sono utilizzate nelle miscele Something Special e Queen Anna. Longmorn è stata descritta come "il segreto meglio nascosto dello Speyside" - premiata dai miscelatori di whisky e apprezzata dagli intenditori, ma non largamente disponibile al pubblico come single malt imbottigliato. Ma dal 1994 come la distilleria entra nel suo secondo secolo di attività, sono stati introdotti sul mercato nuovi prodotti, fra cui una serie limitata di whisky "The Old Malt Cask" invecchiati 17, 20, 25 e 31 anni, così come un single malt Longmorn invecchiato 15 anni è stato scelto come uno dei quattro single malt rilanciati dalla Seagram col nome "Heritage Collection"

Premi

Nel 1983 e nel 1984 la Distilleria Longmorn vinse la Medaglia d'Oro alla cerimonia degli International Wine & Spirits Awards a Guildhall.

lunedì 21 dicembre 2020

Qual è la birra migliore sul mercato?

Sicuramente questo è un argomento ben dibattuto e trovare una risposta unica non è semplice. Ogni stato ha le proprie birre a partire dal Belgio, passando per la Germania e arrivando in Repubblica Ceca.

Ognuno di questi paesi è famoso per avere delle ottime produzioni e consumi di birra pro-capite, in particolar modo per la popolazione Ceca.

Per esperienza personale possiamo dirti che le birre ceche sono di alta qualità anche grazie alla presenza della Corona e non dell'Euro.

Infatti, in questa nazione possiamo trovare vari tipi di birra e abbiamo creato una lista in modo da conoscerle tutte:

  • Bernard Bohemian Lager

  • Bernard Celebration Lager

  • Bernard IPA

  • Bohemia Regent Knìze

  • Bohemian Regent Classic

  • Bohemian Regent Czech Garnet

  • Bohemian Regent Super

  • Bohemian Regent Premium

  • Bohemian Regent Premium Dark

  • Budweiser Badvar

  • Gambrinus

  • Herold Black Lager

  • Herold Bohemian Weiss

  • Malastrana Bock

  • Malastrana Bohemian Beer

  • Malastrana Dark

  • Malastrana IPA

  • Malastrana Green Lucky Drop

  • Malastrana Hops Flower

  • Malastrana Original Pils

  • Pardubicky Porter

  • Pilsner Urquell

  • Stropramen Granat

  • Staropramen Premium

  • Staropramen Unfiltred



Già il fatto che ci siano birre chiare rosse e scure è un bel problema… poi tra le chiare ci sono quelle più amare e quelle più soavi. Ci sono birre giapponesi buonissime e birre tedesche imbevibili!

Ma questo è un mio pensiero!

Tra tante birre bevute quella che A ME piace di più è una birra tedesca della Engel-Brauerei Schwäbisch Gmünd, in bottiglie di alluminio:



forte, corposa, bionda che puoi sorseggiare come un cognac ed io amo le birre scure!







domenica 20 dicembre 2020

Perché le bottiglie di plastica per le bibite hanno il fondo "bombato"?

Le "bombature" sono lì per aumentare la forza della bottiglia. Questo è necessario perché la bottiglia di plastica deve essere in grado di resistere alla pressione del gas. Inoltre, queste bevande sono di solito servite fredde, e quando un liquido diventa più freddo, il suo volume cambia, e la bottiglia non deve piegarsi a causa di esso.



sabato 19 dicembre 2020

Perché il whisky era la bevanda preferita del selvaggio West?



Agli uomini è sempre piaciuto bere alcolici e nel vecchio west il più facile da produrre anche con attrezzature di fortuna è sicuramente il whisky: infatti basta avere a disposizione un distillatore, dei cereali, dell'acqua e del fuoco.

Vino e birra richiedono lavorazioni più complesse, ingredienti più vari e attrezzature più articolate (non che non si producessero anche vino e birra ma sicuramente erano meno diffuse), per non parlare dei loro derivati (brandy, vermouth e amari).


 
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