domenica 17 maggio 2020

Perché bere caffè ci fa andare in bagno?

Perché il caffè ha un effetto lassativo? - Focus.it



L'effetto lassativo del caffè è stato molto discusso in passato. Inizialmente si pensava che fosse proprio la caffeina a provocarlo.
Risposte più veritiere sono state ottenute attraverso gli studi dell'American Chemical Society. La società in questione ha spiegato che le proprietà lassative del caffè sono dipese in anzitutto dagli acidi di cui la bevanda è ricca. In più, unito ai succhi gastrici, stimolerebbe la peristalsi intestinale.
Il caffè facilita, inoltre, la produzione della gastrina, un ormone che aumenta i movimenti del colon che servono per spostare i resti del cibo verso l’intestino.

sabato 16 maggio 2020

La birra fa ingrassare?

Bevitori di birra di tutta Italia, d'ora in poi potrete bere senza sentirvi in colpa.
La birra chiara “standard” che il consumatore medio beve solitamente rimane una delle bevande meno caloriche in assoluto. Ovviamente nel caso sceglieste birre particolari più forti, dovete sapere che con l’aumentare della gradazione, aumentano gli zuccheri residui e il problema del girovita potrebe rimanere. Ad esempio se vi piacciano le birre trappiste e Barley Wine probabilmente assumerete le calorie di un pranzo di Natale. Dunque nel caso siate abituati a bere birre normali, sappiate che non ingrasserete di un solo kg, anzi recenti studi scientifici hanno dimostrato come l’assunzione moderata di birra può aiutare la riduzione della massa grassa, producendo un effetto benefico sul metabolismo degli zuccheri. L'unico mito che non può essere sfatato è quello del "gonfiore", ma questo è da attribuire soltanto alle birre scadenti, gassatissime e sottomarca.







venerdì 15 maggio 2020

Rob Roy

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Il Rob Roy è un cocktail ufficiale dell'IBA.

Composizione

  • 4,5 cl di Scotch whisky
  • 2,5 cl di Vermouth dolce
  • 1 goccia di angostura bitter

Preparazione

Viene preparato nel mixing glass e decorato con una ciliegina.

giovedì 14 maggio 2020

Chartreuse

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La chartreuse (o certosino) è un liquore prodotto in origine dai monaci certosini nelle cantine della certosa Grande Chartreuse, situata nelle prealpi della Chartreuse a Voiron, nel dipartimento dell'Isere nella Francia meridionale. Oggi il liquore è prodotto in una fabbrica nei pressi di Voiron, sotto la supervisione dei monaci della certosa.

Storia

La Chartreuse nacque nel 1605 quando i monaci certosini di Vauvert (Parigi), nel luogo dell'attuale Giardino del Lussemburgo, rinvennero un manoscritto con la formula di un elisir di lunga vita. A causa della sua complessità, la ricetta non venne prodotta, ma nel 1737, presso la grande certosa di Grenoble cominciarono a fare uno studio approfondito. Iniziarono quindi la produzione che rimase però limitata alle città vicine di Grenoble e Chambery. Questo elisir è tutt'oggi commercializzato sotto il nome di "Elisir vegetale della Grande-Chartreuse". La Chartreuse verde venne invece elaborata nel 1764. Durante la Rivoluzione francese i monaci, volendo conservare la ricetta, la diedero al farmacista di Grenoble, Liotard. La ricetta tornerà ai monaci alla sua morte nel 1816. La Chartreuse gialla fu commercializzata per la prima volta nel 1838.
I certosini vennero espulsi dalla Francia nel 1903, e la Chartreuse venne prodotta a Tarragona in Spagna fino al 1929, quanto ritornò ad essere prodotta in Francia, a Fourvoir. Dal 1935, a seguito di una frana a Fourvoirie, il liquore viene prodotto a Voiron dove è situata la più lunga cantina di liquori al mondo (164 m). Dal 1990, data nella quale la distilleria di Tarragona venne chiusa, la Chartreuse è prodotta soltanto a Voiron. Investiti da questa missione dal loro ordine religioso, i certosini della grande certosa sono i soli a conoscere la famosa ricetta (in realtà solo due o tre di loro la conoscono realmente). Ancora oggi la formula è rimasta un mistero nonostante i moderni metodi di indagine.

I liquori

I principali liquori Chartreuse sono:
  • l'Elisir vegetale della Grande-Chartreuse: elaborato secondo la ricetta del 1605, la sua fabbricazione richiede l'impiego di 130 erbe ed ha il grado alcolico di 71°.
  • la Chartreuse Verde: il suo colore unico è dovuto alle 130 erbe che la compongono ed il suo grado alcolico è di 55°.
  • la Chartreuse Gialla: prodotta con le stesse piante della verde ma in proporzioni differenti, ha un grado alcolico di 40°.
Le sue etichette speciali sono:
  • la Chartreuse VEP (invecchiata 12 anni): 130 erbe e fiori sono impiegate nella sua produzione. Ne esistono due versioni: la Verde (55°) e la Gialla (42°). Si tratta della stessa ricetta ma l'invecchiamento prolungato dona al liquore un sapore caratteristico.
  • il liquore del nono centenario.
  • la Chartreuse 1605.

Gusto

Il Chartreuse ha un sapore caratteristico molto forte. È molto dolce, ma varia fra lo speziato e il pungente. Come paragone è abbastanza simile al Liquore Strega o al Galliano. Il sapore dipende dalla temperatura di servizio. Spesso è servito con ghiaccio, e può essere aggiunto ai cocktail o in un mixer. Alcune ricette di drink richiedono soltanto poche gocce di Chartreuse, tanto è assertivo il suo aroma.

mercoledì 13 maggio 2020

Perché le lattine sono rotonde?

Le lattine sono cilindriche, non rotonde.
Una lattina sferica sarebbe l'ideale per usare meno alluminio possibile, una cubica invece sarebbe perfetta per l'immagazzinaggio e il trasporto.
Però la prima sarebbe scomoda da usare e la seconda, oltre a dover essere più spessa per sopportare la pressione interna, presenterebbe degli spigoli ed è scomoda da tenere in mano.
Per cui la soluzione migliore è avere una lattina la cui forma sia l'unione tra sfera e cubo: il cilindro!
Funziona: le lattine oggi sono spesse anche un decimo di millimetro eppure reggono una pressione 6 volte più alta del normale e si usano con comodità. Per reggere meglio la pressione, le lattine sono anche concave sotto.


Lattina non cilindrica, comoda forse per sistemarla nelle scatole quando viene distribuita ai negozi, ma scomoda da tenere in mano, spigolosa e meno performante riguardo la pressione della bevanda gassata che contiene.







martedì 12 maggio 2020

Cataia

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La cataia è una bevanda molto popolare nella costa settentrionale della stato del Paraná, nella Valle del Ribeira e sul litorale meridionale dello stato di San Paolo. Si prepara con la foglie di un albero conosciuto localmente lo stesso nome, mescolate con la cachaça.
Fermo restando che il nome vernacolare (cataia) è condiviso da varie specie vegetali, il nome sistematico è oggetto di informazioni a volte contrastanti. L'attribuzione corretta è quella che l'associa alla Pimenta pseudocaryophyllus - Myrtaceae ma altri l'associano alla Drimys brasiliensis Miers - Winteraceae, una specie che si presenta per molti aspetti simile alla precedente. Uno studio comparativo è stato fatto proprio allo scopo di chiarire l'eventuale apporto della Drimys, invece o in addizione alla Pimenta, nella preparazione della bevanda.
In considerazione del fatto che si tratta di una pianta autoctona e quindi il suo sfruttamento è potenzialmente una fonte di diversificazione sostenibile del reddito delle popolazioni agricole, la produzione e distribuzione delle piantine è incoraggiata anche se la zona interessata è all'interno del parco nazionale di Superaguì.

Storia

Il nome cataia deriva dal tupi e significa foglia che brucia. La bevanda è preparata con le foglie, che sono infuse nella cachaça riducendone molto l'acidità e dando come risultato una bevanda di sapore gradevole. Generalmente è consumata pura o accompagnata con il miele, che ne rinforza il sapore.
Secondo le leggende locali, la bevanda è stata inventata nella comunità della Barra do Ararapira, sul litorale nord paranaense nel 1985, quando Rubens Muniz provò a mescolare le foglie di cataia, originalmente utilizzate come tisana o erba anestetica, con la cachaça. A partire da quel momento, la fama della bevanda si diffuse rapidamente nei dintorni, diventando un consumo abituale dei pescatori nei giorni di freddo e poi dei turisti, soprattutto quelli che venivano da San Paolo o Curitiba e hanno poi contribuito a diffondere la bevanda in ambienti più vasti. Adesso, la bevanda è nota anche come "whisky caiçara" o "whisky della spiaggia".
A seconda della tecnica di preparazione usata, il tenore alcolico varia tra il 20% e il 40%.

lunedì 11 maggio 2020

Rose

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Il Rose cocktail è un cocktail ufficiale IBA.

Composizione

  • 4,5 di vermouth dry
  • 1.0 cl di brandy alla ciliegia
  • 1.5 cl di Kirsch

Preparazione

Shakerare con ghiaccio e servire in una coppetta da cocktail. Si guarnisce con una ciliegina al maraschino.

 
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