Il binge drinking è
l'assunzione di più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più
o meno breve. Secondo l'Osservatorio Nazionale Alcol dell'Istituto
Superiore di Sanità esso corrisponde all'assunzione in un'unica
occasione di consumo in breve tempo di oltre 6 Unità Alcoliche (UA =
12 grammi di alcol puro) di una qualsiasi bevanda alcolica. In questa
definizione non è importante il tipo di sostanza che viene ingerita
né l'eventuale dipendenza alcolica: lo scopo principale di queste
"abbuffate alcoliche" è l'ubriacatura immediata nonché la
perdita di controllo. Spesso si associa al compimento di un reato, a
volte è assunto come moda giovanile. L'esatta consistenza
dell'intossicazione, comunque, varia da paese a paese. Il punto
critico può essere raggiunto dopo molte ore o anche diversi giorni
di assunzione. A causa degli effetti a lungo termine, il binge
drinking è considerato uno dei più grandi problemi di salute al
giorno d'oggi.
Il binge drinking è molto
comune tra le persone di sesso maschile, colpisce durante
l'adolescenza ed in prossimità della maturità. La prima assunzione
di alcol per uomini e donne avviene all'età media di 15 anni, "età
di passaggio" in cui si vuole essere indipendenti dalla famiglia
e in cui si subiscono fortemente le influenze del gruppo dei pari.
Molti bevitori non sono informati sui fattori di rischio sottesi a
questo problema che rappresenta un'arma a doppio taglio nel momento
in cui i costi economici per la comunità superano quelli sociali
dovuti alla diffusione del fenomeno. Il binge drinking è
sotteso a diversi effetti sui vari sistemi del corpo umano come
quello neurologico, cardiaco, gastrointestinale, ematico,
immunitario, endocrino e muscolo-scheletrico al pari degli altri
fattori di rischio per la salute mentale. Circa un terzo di
adolescenti abusa in maniera critica di alcolici, e almeno il 6% ha
un membro in famiglia con problemi alcol-correlati.
Approssimativamente, una donna su venticinque assume dosi critiche di
alcol durante la gravidanza, tanto da indurle a subire la sindrome
alcolica fetale e altre patologie correlate al feto. Durante
l'adolescenza, invece, il fenomeno è collegato ad incidenti
stradali, comportamento violento e tentativi di suicidio. Più spesso
un giovane bevitore è più incline al binge drinking dei
propri coetanei che soffrono già di disturbi legati all'assunzione
di alcolici. Un ampio numero di giovani bevitori, inoltre, è anche
tossicodipendente.
Definizioni
Al giorno d'oggi, non c'è consenso tra
gli alcologi su come quantificare il binge drinking, ma negli
Stati Uniti il termine è usato spesso per indicare l'assunzione di
cinque o più superalcolici in una sola volta. In Inghilterra, il
binge drinking è definito come l'assunzione doppia di quanto
si fa quotidianamente, cioè, bere otto superalcolici o più per i
maschi e sei o più per le femmine. Rimangono una serie di
controversie su come meglio definire il binge drinking, così
come molte persone percepiscono la definizione ufficiale ancora
imprecisa in quanto non considera i contesti nei quali avviene il
reato.
Altre meno comuni definizioni sono
basate sulla concentrazione di alcol nel sangue, ad esempio, il
National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism degli Stati Uniti
(NIAAA) recentemente ha dichiarato che il binge drinking si
verifica con una concentrazione di 0,08% o superiore
indipendentemente dal numero di alcolici assunti in una volta. I
risultati di una ricerca dimostrano che gli studenti universitari
spesso definiscono in maniera diversa il binge drinking a
seconda delle proprie abitudini alimentari, insieme a quei bevitori
che considerano un ventaglio di definizioni superiore ai non
bevitori. Se è presa in considerazione la definizione quantitativa,
il rapido consumo in un breve periodo di tempo con l'intenzione di
intossicarsi rientra spesso nell'utilizzo verbale del termine, fino a
che si può rimanere relativamente sobri dopo quattro o cinque
superalcolici assunti durante il corso della serata e a stomaco
pieno.
Negli Stati Uniti qualche volta il
termine “etilismo estremo” è utilizzato per descrivere diverse
forme di binge drinking in seguito all'assunzione di dieci o
più superalcolici in una sola volta.
Dopo due o tre ore, un adulto potrebbe
avere una concentrazione di circa 0,20% di alcol nel sangue.
Eziologia
Le motivazioni che spingono i giovani
ad avvicinarsi all'alcol sono: i ragazzi per uniformarsi al gruppo e
per provare sensazioni piacevoli; le ragazze per solitudine, per
scappare dai problemi, per curarsi dalla depressione. Secondo una
recente ricerca i giovani bevono perché:
- è divertente (36%)
- disinibisce (25%)
- rende felici (25%)
- fa dimenticare i problemi (14%)
Altri motivi comprendono la
socializzazione, la suggestione e l'erotismo.
I "binge drinker" bevono
maggiormente cocktail, birra e vino mentre in misura minore i
liquori. Sono attenti alla moda dell'"happy hour" proposta
dai pub in stile inglese, dove in ore pomeridiane viene venduta birra
a prezzi inferiori rispetto alla sera.
I fattori di rischio per gli etilisti
critici includono:
- status sociale inferiore
- molte disponibilità economiche
- suggestionabilità
- pessimo self-control
- delinquenza minorile
- disturbi della condotta
- problemi emotivi
- bevute di gruppo
- problemi in famiglia
- altri fattori ambientali che possono indurre al consumo
critico di alcol (es. criminalità organizzata, sistema penale
inefficiente, ecc.)
Il binge drinking è spesso
associato con ridotte relazioni amicali, incidenti, vandalismo,
violenza, dispersione scolastica e altri problemi sociali. Anche
sotteso con un rischio crescente di attività sessuale non protetta,
sono le gravidanze indesiderate ed il rischio di contrarre
l'infezione HIV. Il 10% di donne ed il 19% di uomini ha registrato un
tentativo di aggressione sotto effetto di alcolici. I maschi che
bevono più di 35 superalcolici a settimana dichiarano di aver subito
violenze fisiche mentre il 15% ammettono di aver aggredito a loro
volta. Circa il 16% di etilisti critici dichiarano di bere per motivi
erotici ed l'8% dichiara di averlo fatto per un anno. Il binge
drinking può causare diversi danni sull'organismo come
alterazione della omeostasi, variazione circadiana, aritmia cardiaca,
ischemia, variazioni nella pressione del sangue, scompensi delle
piastrine, menomazioni ormonali nonché effetti perversi sul feto se
gravide e danni al cervello. Il binge drinking è anche
associato al ciclo mestruale femminile. Chetoacidosi può intervenire
sia in chi abusa di alcol sia nei bevitori critici.
Fattori ereditari
Ricerche recenti dimostrano che giovani
bevitori che assumono 4/5 superalcolici in più di tre occasioni
nelle ultime due settimane sono statisticamente 19 volte più
propense a sviluppare una dipendenza alcolica rispetto ai non
bevitori, specialmente il rapporto tra fattori ereditari e quelli
ambientali. Approssimativamente il 40% degli etilisti dichiara di
averne abusato durante l'adolescenza. Episodi reiterati di abuso di
alcolici, specialmente in giovane età, accrescono il rischio di
contrarre disturbi alcol-correlati (ICD-10, sindrome da dipendenza),
specialmente per coloro che iniziano a bere prima del compimento del
quindicesimo anno di età.
La principale causa di decesso per i
giovani etilisti critici è rappresentata dagli incidenti stradali,
dei quali un terzo coinvolgono giovanissimi tra i quindici ed i venti
anni. Corridori e pedoni sono spesso vittime dei cd. “pirati della
strada” e in aggiunta ci sono molti giovani che risultano a bordo
dell'automobile insieme al pilota ubriaco. In America il 50% di tutti
gli incidenti stradali sono causati dall'abuso di alcolici. Violenza
e tentativi di suicidio sono diventati la terza causa più frequente
di decessi sopravvenuti al consumo critico di sostanze tra gli
adolescenti per i quali il rischio di suicidio è maggiore di quattro
volte rispetto ai non bevitori.
Giovani bevitori di sesso femminile
rischiano di subire violenza sessuale tre volte di più rispetto alle
loro coetanee non bevitrici; il 50% di ragazze minorenni denunciano
le violenze sessuali mentre erano sotto l'influenza di alcolici o
altre sostanze stupefacenti. Questi, insieme ad altri fattori,
concorrono all'eziologia del binge drinking: l'attività
sessuale precoce, anche con partner diversi, alto tasso di gravidanze
indesiderate, malattie trasmissibili sessualmente, sterilità, danni
inferti al feto.
Ragazzi che regolarmente partecipano a
bevute di gruppo per diversi anni mostrano, in base alle analisi
radiografiche, minori dimensioni dell'ippocampo, in particolare
coloro che iniziano a bere molto presto. Il continuato è associato a
deficit neuro-cognitivi del lobo frontale nonché problemi legati
all'udito e alla memoria orale (Sindrome di Korsakoff). Gli
esperimenti sugli animali indicano che gli effetti neurodegenerativi
dovuti all'abuso etilico durante l'adolescenza possono essere anche
permanenti, anche se tali effetti non sono del tutto stati chiariti
dalla scienza medica.
Negli adulti, il binge drinking
è più comune nelle persone celibi/nubili, con un livello
d'istruzione inferiore e poco e per nulla religiose. La cultura e il
condizionamento del gruppo svolgono un ruolo importante nel portare
al binge drinking.
Fattori socio-culturali
Le religioni rappresentano da sempre un
disincentivo al consumo di bevande alcoliche. Basti guardare al
quinto precetto del buddismo che impedisce di assumere sostanze
inebrianti (Pancasila), all'accostamento paolino tra ubriachi e
peccatori (Epistola ai Corinti 6,9), per i musulmani addirittura è
maledetto (Corano 2: 219).
Il progetto migratorio di ciascuno si
riflette nelle nuove rappresentazioni dell'alcol, venendo a cadere
così i luoghi comuni che associano l'etilismo ai paesi nordici. In
base a una ricerca compiuta presso immigrati cingalesi tra Mestre e
Venezia si è scoperto che l'abitudine di assumere bevande alcoliche
era già presente prima dell'ingresso in Italia e che rispondeva alla
cultura tradizionale locale. Ad es. in Sri Lanka «l'alcol svolge
anche una funzione di prestigio sociale: il numero di bottiglie
servite in una festa costituisce segno di ricchezza». Non c'è
cultura umana che non conosca l'utilizzo dell'alcol e chi non ha uva
la ottiene da altre materie: i cinesi dal riso, i kazaki dal latte
delle giumente, gli arabi dalle palme, ecc.
Epidemiologia
Tra gli studenti americani, circa la
metà dei maschi e il 39% delle femmine soffre di binge drinking.
Differenze etniche sussistono tra bevitori latino-americani seguiti
dagli autoctoni che hanno il livello più alto di questo problema.
Gli afroamericani, invece, hanno un basso livello seguiti dagli
asiatici. In quest'ultimo caso la predisposizione è dovuta alla
presenza nel DNA di queste persone di un gene particolare aldehyde
dehydrogenase gene (ALDH2, Cromosoma 12) che non permette di
metabolizzare bene l'alcol e di conseguenza concorre al verificarsi
di alcuni effetti perversi quali l'eruzione cutanea.
Le persone, inoltre, che sono omozigoti
del aldehyde dehydrogenase gene (ALDH2, Chromosome 12) sono
meno propensi a soffrire di binge drinking dovuto agli effetti
perversi di un bere moderato.
L'intossicazione acuta, così come il
binge drinking nonché l'alcolismo, sono indicati come fattori
di rischio per i tentativi di suicidio.
Sistema nervoso centrale
Scompensi nella memoria e nei modelli
cognitivi possono riscontrarsi in tutti gli etilisti critici così
come l'incapacità a controllare gli impulsi, specialmente nelle
ragazze. In aggiunta, la percezione delle informazioni per via orale
o visuale risulta ritardata. Gli studi compiuti sugli adolescenti
dimostrano che il consumo etilico critico continuato può causare
scompensi cognitivi a lungo termine. Negli adulti, invece, solo un
esperimento non dimostra alcuna correlazione tra binge drinking
e scompensi cognitivi. Altri scompensi possono registrarsi tra gli
amminoacidi inibitori e stimolati nonché mutamenti nel rilascio di
acetilcolina, dopamina, noradrenalina e serotonina nel sistema
nervoso centrale, con l'incremento di tossine, problemi psicologici e
danni irreversibili sia nei minorenni che negli adulti.
Gli esperimenti compiuti sulle cavie indicano che l'alcol è più
tossico durante l'adolescenza che dopo; tentativi effettuati sugli
esseri umani, invece, indicano che gli etilisti cronici possedevano
delle strutture cerebrali sottosviluppate rispetto ai propri coetanei
non bevitori. Sebbene le comparazioni sperimentali tra esseri umani
ed animali sono piuttosto difficili, i danni a lungo termine causati
al sistema cognitivo sono gli stessi di quelli dei bevitori contratti
durante l'adolescenza o più tardi.Gravidanza
Il binge drinking è il più
importante fattore di rischio per danni arrecati al feto, in
particolare sulle capacità sensoriali e sullo sviluppo psichico del
fanciullo approssimativamente una su cinque donne bevitrici e una su
venticinque donne incinte. Il binge drinking durante la
gravidanza è associato alla Sindrome alcolica fetale, complicazioni
alla nascita e disturbi di tipo neurologico. Il neonato dopo la
nascita può soffrire di ritardo mentale o problemi di apprendimento,
di memoria, di attenzione, di gestione e socializzazione. Difetti
estetici, deformità scheletriche e organiche così come una minore
circonferenza del cranio sono tutti rischi che comporta il parto. Gli
esperimenti sulle pecore indicano che il livello d'intossicazione di
tipo neurologico può essere dovuto all'acidemia e all'ipercapnia. Il
binge drinking durante la gravidanza è anche associato ad un
aumento del rischio che di aborto spontaneo.
Sopravvenuto decesso
Il binge drinking è anche
associato al colpo apoplettico e a morte improvvisa che sono più
frequenti nei paesi dove il consumo di alcolici è maggiore. La fase
di regressione di un episodio di binge drinking è anche
associata con ischemie, emorragia subaracnoidea e altre emorragie.
Nei giovani che soffrono di scompensi cardiaci, è maggiore il
rischio di contrarre ischemia miocardiaca e angina. Il binge
drinking ha effetti deleteri sul metabolismo, sul profilo
lipidico, sulla coagulazione del sangue e sulla fibrinolisi, sulla
pressione del sangue e sui fasci vascolari associati a embolia ed
infarto. I bevitori critici che credono di essere dei consumatori
normali hanno un rischio maggiore di contrarre problemi
cardiovascolari anche letali a causa degli effetti avversi che il
consumo critico ha sul sistema di conduzione elettrica cardiaca e sui
processi di aterotrombosi. Il rischio più frequente nel consumare
dosi elevate di superalcolici in un così ristretto intervallo di
tempo è l'avvelenamento ematico cd. “overdose”, che può
condurre a conseguenze letali. Rimanere soffocati dal proprio vomito
e altresì una causa di morte, così come cadute, combattimenti,
incidenti stradali e gare su auto-motoveicoli.
Sistema endocrino
La vescica può subire seri danni se
riempita oltre le sue proprie normali capacità; ciò capita nei casi
di etilisti critici che hanno assunto quantità abnormi di
superalcolici ma che non percepiscono, per un disturbo dei
neurotrasmettitori, il bisogno di urinare. I sintomi comprendono
panico e uremia. Il tasso di ricovero è alto con maggiori rischi
dovuti a setticemia. In Inghilterra il si sta diffondendo a macchia
di leopardo così come aumentano le spese di intervento chirurgico
sull'addome.
Diagnosi
Ai fini di identificare un disturbo da
abuso di alcol per valutare il binge drinking, si utilizza un
arco di tempo di 6 mesi precedenti ai quali si eliminano i falsi
negativi. Per es. si è scoperto che l'uso di un intervallo di tempo
di due settimane per la valutazione delle abitudini alimentari porta
al 30% dei regolari bevitori erroneamente ad essere classificati come
se non avessero un disturbo d'uso di alcol.
Prognosi
« Nella terapia delle
tossicomanie o dell'alcolismo si usa un de-condizionamento che
prevede la somministrazione di una frustrazione sottesa alla messa
in atto del comportamento non accettato (es. astinenza); il
“lavaggio del cervello” consiste nel privare l'individuo delle
sue capacità critiche tramite l'isolamento, la deprivazione delle
libertà personali, l'indottrinamento continuo e la continua
somministrazione di farmaci psicotropi »
|
(Canevicci)
|
A causa dei rischi cui incorrono gli
adolescenti nelle terapie farmacologiche, gli esperti concordano che
sono necessari interventi di tipo preventivo quali ad es. controlli
periodici, riabilitazione psicosociale e tutor coetanei che possono
ridurre il livello di consumo critico.
In alcuni casi si ricorre alla
psicoterapia coinvolgendo i familiari del paziente. Un'efficace
strategia di intervento adatta agli adolescenti è il counselling
organizzato in tre o quattro sedute, anche di gruppo, ciascuna di
30-60 minuti. Durante la terapia si cerca di valutare i modelli
comportamentali associati al bere e, se non è possibile estinguere
del tutto la sete, si cerca di educare al “bere responsabile”. In
ogni caso, chi termina con successo una terapia per la
disintossicazione etilica, non può più tornare a bere, pena il
rischio di ricadere nella dipendenza.
Difesa sociale
Il binge drinking è considerato
nocivo, indipendentemente dall'età di una persona, e ci sono state
richieste per gli operatori sanitari di prestare maggiore attenzione
alle proprie abitudini di consumo dei pazienti, soprattutto ex
bevitori. Alcuni ricercatori ritengono che aumentare l'età legale
per bere alcolici così come di screening brevi da parte degli
operatori sanitari sono il mezzo più efficace per ridurre la
morbilità e la mortalità associata al binge drinking. I
programmi negli Stati Uniti hanno pensato a molti modi per aiutare a
prevenire il binge drinking. I Centri per il Controllo delle
Malattie e la Prevenzione propongono di aumentare il costo dell'alcol
o delle accise, inibendo le modalità per ottenere una licenza per
vendere alcolici (cd. "densità di uscita"), e l'attuazione
di applicazione di leggi più rigorose per i minorenni. Ci sono anche
una serie di approcci di consulenza individuale, come colloqui
motivazionali e gli approcci cognitivo-comportamentali, che hanno
dimostrato di ridurne il consumo tra gli studenti universitari.
Nell'agosto del 2008, un gruppo di ricercatori ha affermato che
l'abbassamento del età legale per bere a 18 anni sia stato un modo
per frenare la cultura del bere tra gli studenti universitari. Tale
idea è attualmente soggetta a controversie: i favorevoli sostengono
che la legge induce al bere clandestino e lo rende più pericoloso di
ciò che sembra, mentre gli avversari sostengono che così facendo
può solo peggiorare il problema.
Prospettive sulla lotta al binge drinking
In Inghilterra questo problema costa
alle casse del governo circa 20 miliardi di sterline l'anno pari a 17
milioni di giorni di lavoro perduti dovuti alle patologie
alcol-correlate. Il costo sugli impiegati è stimato intorno ai 6,4
miliardi e il costo annuale sul sistema sanitario nazionale ammonta a
circa 2,7 miliardi di sterline l'anno. Occorre prendere seri
provvedimenti sia sul livello scientifico al fine di comprendere
meglio il fenomeno sia sul livello pragmatico per informare i giovani
sui rischi del binge drinking.
In Italia sussiste ancora una forte
cultura alcolista. I giovani sono prematuramente iniziati al consumo
di alcolici, anche sotto forma di dolci con dirette ricadute sulla
salute, sull'economia e sul lavoro. Mai quanto in questo caso è
richiesto un impegno di tutti i settori produttivi e politici per far
fronte all'emergenza: tramite le forze di polizia per prevenire le
sofisticazioni, es. del metanolo e altri additivi; tramite
l'agricoltura per migliorare la qualità dei prodotti ed eliminare le
partite scadenti ed invendute; tramite i mass media si tratta
di limitare la pubblicità specialmente dei superalcolici; tramite
l'ambiente si tratta di promuovere la raccolta differenziata in modo
da riciclare i contenitori inutilizzati delle bevande.
Efficaci strategie per ridurre il binge drinking, quindi,
sono: aumentare l'attenzione pubblica e diffondere informazioni sui
rischi derivati dal fenomeno, magari conducendo inchieste dai
dipartimenti di emergenza sul comportamento pericoloso e persuadere i
giovani ad accettare counselling individuali o in gruppo,
incoraggiare le attività di ricreazione come ad es. discipline
fisiche e competizioni sportive, la previsione di programmi
educativi, l'assistenza specialistica ed il tutoring.