venerdì 28 gennaio 2022

Bourbon

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Il bourbon è un whiskey che prende il nome da una contea dello Stato del Kentucky.

Storia

Si dice che il reverendo Elijah Craig, nel 1789, sia stato il primo a dare il nome bourbon al proprio whiskey. Può essere distillato in tutti gli Stati Uniti, tuttavia la sua produzione ha luogo in sei Stati e più precisamente: Kentucky, California, Illinois, Pennsylvania, Indiana e Georgia. Ad ogni modo è nel Kentucky che storicamente si concentra la maggior produzione del bourbon.

Caratteristiche

Il bourbon può quindi essere distillato solo negli Stati Uniti. Nel 1964 il Congresso ha infatti riconosciuto il Bourbon Whiskey come prodotto caratteristico degli Stati Uniti, creando le Federal Standard of Identity for Bourbon le quali prevedono che:
  • deve essere ottenuto da una miscela costituita da mais per almeno il 51%;
  • deve essere distillato non oltre l'80% di alcol in volume;
  • deve essere naturale al 100%, alla miscela può essere aggiunta solo acqua:
  • deve essere invecchiato in botti di quercia, nuove e tostate internamente per facilitare la penetrazione del distillato nel legno;
  • deve essere messo in botte con non più del 62,5% di alcol in volume;
  • il bourbon che rispetta tali regole, ed è invecchiato per un minimo di due anni, può essere denominato Straight Bourbon;
  • il bourbon invecchiato per un periodo inferiore ai quattro anni deve portare in etichetta la durata dell'invecchiamento;
  • La dicitura Kentucky bourbon si riferisce a un whiskey distillato ed invecchiato per almeno un anno nel Kentucky.

Produzione

La tipica miscela di cereali per il bourbon è generalmente composta dal 70% di mais ed il rimanente è dato da grano e/o segale, e orzo maltato. Questa miscela viene detta mash, è fatta fermentare attraverso un processo denominato sour mash fermentation, nel quale alla miscela viene aggiunta acqua purissima demineralizzata e un'infusione acida ricca di lieviti attivi, proveniente da precedenti fermentazioni. Dal 2005 il suddetto procedimento è utilizzato per l'elaborazione di tutti gli Straight Bourbon whiskey.
Terminata la fermentazione si procede alla distillazione, solitamente a ciclo continuo con alambicco a colonna, dando vita ad un distillato incolore che con la permanenza in botti acquisterà un colore naturale più o meno intenso a seconda degli anni di invecchiamento.

giovedì 27 gennaio 2022

Midori

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Midori è un liquore prodotto col melone, prodotto dall'azienda giapponese Suntory.

Prodotto

Il Midori è un liquore verde limpido, con un grado alcolico pari al 20-21%. L'ingrediente di base è il melone Yūbari, località nota per la produzione di meloni di ottima qualità. I siti di produzione sono in Giappone, Messico e Francia, nonostante fino al 1987 venisse prodotto solo in Giappone. Ha un sapore decisamente dolce, raramente consumato da solo, ma viene piuttosto usato per produrre cocktail o long drink a base di limonata, succo di limone, lime, ananas o arancia e altre bevande acide utilizzate per bilanciare la sua dolcezza.

Nome

Il nome deriva dal termine giapponese 緑色 - midoriiro, che significa "verde", ovvio richiamo al colore della bevanda. Il verde è stato scelto per richiamare il colore della natura giapponese.

Storia

Anno Nazioni
1978 Stati Uniti, Australia
1980 Regno Unito
1981 Canada, Svezia
1984 Giappone
1985 Paesi Bassi
1988 Finlandia
1990 Messico
1991 Italia, Francia, Malta, Norvegia
1992 Spagna, Nuova Zelanda, Cipro
1994 Germania, Grecia, Russia
1995 Corea del Sud
1997 Vietnam



Nel 1971 la Suntory presentò al campionato Internazionale di Bartending di Tokyo un liquore al melone, che ebbe immediato successo fra i giudici. Sulla spinta dell'entusiasmo, l'azienda giapponese dedicò sette anni allo sviluppo del prodotto e del marketing per il mercato internazionale. Per la presentazione venne scelto lo Studio 54, noto locale di New York, ad una festa con il cast del film la febbre del sabato sera. Il liquore venne presentato sotto forma di cocktail, sotto il nome di "Japanese Gin Tonic". Il prodotto venne immesso sul mercato statunitense a partire dal maggio del 1978. Nel 1981 le vendite raggiunsero le 100.000 casse, per poi essere triplicate nel 2007. Nel 1978 fu aperta la prima sede di produzione estera, in Messico. La seconda venne aperta in Francia nel 2003. Il primo cocktail premiscelato, il Midori lemon, venne commercializzato in Australia nel 1993.

Cocktail

Il Midori è presente nelle ricette di vari cocktail, spesso utilizzato per il colore caratterizzante. I principali cocktail sono:
  • Japanese Iced Tea
  • Melon Lemonade
  • Japanese slipper
  • The Universe

mercoledì 26 gennaio 2022

Tentura

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Il Tentura (in greco τεντούρα) è un liquore tipico della città greca di Patrasso (in greco Πάτρα). Commercializzato dagli anni cinquanta, ha tuttavia radici secolari.

Preparazione

Si prepara utilizzando principalmente cannella, chiodi di garofano, noce moscata e il vino rosso dolce tipico di Patrasso "mavrodafni". Vengono poi aggiunti altri aromi che variano in base ai gusti del mastro liquorista.

martedì 25 gennaio 2022

Caol Ila

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Caol Ila è un whisky che viene prodotto in Scozia nella parte settentrionale dell'isola di Islay dall'omonima Caol Ila Distillery. La produzione di whisky è una delle attività principali dell'isola come il turismo.
In tutta l'isola ci sono 8 distillerie che producono, al Nord Bowmore, Bruichladdich, Bunnahabhain e Caol Ila; mentre le distillerie del Sud dell'isola producono un whisky con un sapore più intenso come Ardbeg, Lagavulin e Laphroaig.
La distilleria del Caol Ila è stata fondata nel 1846 da Hector Henderson. Nel 1854 fu acquistata da Norman Buchanan e nel 1863 dal Bulloch Lade & C. Ltd. Nel 1920 è stata rilevata da un consorzio di uomini d'affari che ha formato la Coal Ila Distillery Company Ltd. e nel 1930 la proprietà è passata alla Scottish Malt Distilleries Ltd: la distilleria in seguito è arrivata in possesso del gruppo multinazionale Diageo.
Sono prodotti due Coal Ila Single Malt Scotch Whisky: il 12 anni e il 18 anni. Nel 2010 è stato imbottigliato per la prima volta un whisky invecchiato 25 anni con un volume alcolico del 43%.

lunedì 24 gennaio 2022

Stile di birra

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Stile di birra è il termine usato per differenziare e categorizzare le birre secondo varie caratteristiche, come il colore, il sapore, la gradazione alcolica, gli ingredienti, il metodo di produzione, la ricetta, la storia e le origini.
La moderna teoria degli stili birrari è in gran parte basata sul lavoro fatto dallo scrittore Michael Jackson nel suo libro del 1977 "The World Guide To Beer" in cui cataloga una grande varietà di birre provenienti da tutto il mondo, in gruppi stilistici locali, suggeriti dalle abitudini e dai nomi locali. Fred Eckhardt approfondì il lavoro di Jackson pubblicando "The Essentials of Beer Style" nel 1989.
Tuttavia, nonostante lo studio sistematico delle tipologie birrarie sia un fenomeno moderno, la differenziazione delle birre è molto antica (iniziata verso il 2000 a.C.) e largamente diffusa nella storia e nelle varie culture.
Lo studio delle caratteristiche di uno stile di birra può essere spezzato in vari elementi: il grado di amarezza impartito alla birra da alcuni agenti come il luppolo, l'orzo tostato o alcune erbe; il grado di dolcezza data dallo zucchero presente nella birra; la gradazione alcolica che deriva dalla quantità di ingredienti fermentabili che vengono trasformati in alcol; infine il gusto e l'aspetto della birra.

Storia degli stili di birra
La storia degli stili di birra potrebbe essere la storia della birra stessa. La tavoletta di Alulu (una ricetta per la "migliore" ale, ritrovata nella città di Ur in Mesopotamia) mostra che già dal 2050 a.C. esisteva una differenziazione tra almeno due qualità di birra. Il lavoro compiuto da Bedrich Hroznydi nella traduzione delle tavolette dei mercanti assiri, ritrovate ad Ḫattuša, ha rivelato che circa 500 anni dopo gli Ittiti conoscevano 15 diversi tipi di birra.
Alcuni documenti mostrano come nei vari paesi si siano sviluppati alcuni metodo locali di produzione con ingredienti tipici. Plinio il Vecchio nel suo libro Naturalis Historia scrisse riguardo all'usanza dei Celti di produrre ale in Gallia e in Spagna secondo metodi e nomi diversi, sebbene il principio fosse lo stesso. Le leggi degli Anglo-sassoni contavano tre differenti birre, mentre i Normanni nel Domesday Book diversificavano cervisae (ale) e plena cervisia (ale più corposa).
Già nel XV secolo i mastri birrai della Germania e dei Paesi Bassi usavano il luppolo per insaporire e conservare la loro ale; questo nuovo stile di ale fu chiamato "birra". Quando questa abitudine si diffuse in Gran Bretagna e i mastri birrai di Southwark, a Londra, iniziarono a vendere questa bevanda che si discostava dalla ale tradizionale senza luppolo, ci furono lamentele e proteste. Per un certo numero di anni furono emanate diverse leggi per favorire talvolta la birra, talvolta la ale, fino a quando la birra luppolata divenne lo stile standard in tutta Europa.
Sempre nel XV secolo, alcuni birrai bavaresi iniziarono a conservare la birra in fresche caverne durante i mesi estivi, per evitare che si rovinasse. Il lievito ad alta fermentazione fu sostituito da un lievito a bassa fermentazione per il quale la birra necessitava di un filtraggio per rimanere stabile. Questo stile di birra chiara, limpida e stabile, divenne famosa come lager dal termine tedesco lagern che significa conservare, e si diffuse rapidamente dapprima in Germania e in Repubblica Ceca, e poi in tutto il mondo.
Sebbene le birre prodotte usando malti essiccati naturalmente avessero un colore chiaro, nel XVII secolo la maggior parte dei malti venivano tostati sul fuoco, producendo una birra scura. Quando nel 1642 si iniziò ad usare il carbone per la tostatura del malto, si diffusero notevolmente le birre più chiare, tant'è che già nel 1703 iniziò ad essere usato il termine pale ale. Verso la metà del XIX secolo Gabriel Sedlmayr (1811-1891), avviò questo processo produttivo nel Birrificio Spaten in Germania creando in questo modo la prima pale lager.

Classificazione
Le birre possono essere classificate in base a numerosi fattori:
Aspetto
Le caratteristiche visive che possono essere osservate in una birra sono il colore, la limpidezza e il tipo di schiuma. Il colore deriva dal tipo di malti usati, in particolare un'aggiunta di malto genera una birra di colore più scuro. Tuttavia, possono influire altri ingredienti nel colore di una birra, come ad esempio le aggiunte di frutta. L'intensità del colore può essere misurata attraverso metodi quali EBC o SRM (Standard Reference Method), ma queste informazioni sono date solo raramente al pubblico.
Molte birre sono limpide, ma alcune, come ad esempio le hefeweizen, possono rimanere più torbide, a causa della presenza di lievito che le rende opache. Esistono anche birre opache a causa del colore scuro (come le stout, le porter e le schwarzbier). Un ultimo fattore che influenza l'aspetto di una birra è lo spessore e il mantenimento della schiuma, oltre che la traccia che questa lascia sul bicchiere.

Gusto
Il sapore di una birra può derivare da ciascuno dei suoi ingredienti: dal tipo e dalla quantità di malto (o degli altri fermentescenti), dal tipo e dalla quantità di luppolo, dalla gradazione alcolica, dagli esteri, dalla varietà di lievito, dal tipo di acqua e da molte altre componenti aromatiche, oltre che dal processo produttivo. Uno dei parametri più importanti è il grado di amarezza, che può essere misurato secondo la scala IBU (International Bitterness Unit).

Elenco di stili di birra
Non esiste un accordo globale su quanti stili birrari esistono, e nemmeno su quali stili appartengono a ciascuna famiglia. Questo è un diagramma che tenta di riassumerli:

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domenica 23 gennaio 2022

Aperol Peach

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Ingredienti
  • 1/6 campari o campari soda
  • 2/6 di aperol o aperol soda
  • 3/6 vodka alla pesca
  • ghiaccio
  • fette di arancia rossa

Mix
Boston Shaker

Bicchiere
coppa da cocktail

Note
gustoso, anche per quelli a cui non piace la vodka alla pesca.Consiglio di sostituire la dose dell'Aperol con quella del Campari se lo volete più amaro.

Quando
after dinner



sabato 22 gennaio 2022

Curaçao






Il Curaçao è un liquore a base di scorze di laraha, un tipo di arancia dal caratteristico sapore amaro che cresce nell'isola di Curaçao, dipendenza dei Paesi Bassi. Tale pianta è una varietà di arancia amara non nativa dell'isola, ma importata dagli spagnoli. Il suolo povero di nutrienti e il clima arido di Curaçao hanno cambiato il gusto iniziale del frutto, creando questa varietà (laraha).
Scoperto per caso, il liquore fu affinato e commercializzato da una famiglia spagnola dell'isola di Curaçao, la famiglia Senior, nel corso del XIX secolo.
Per fabbricare il liquore vengono fatte essiccare le scorze d'arancia, in modo da far sprigionare i dolci oli essenziali. Successivamente vengono fatte macerare in alcool, zucchero e acqua per diversi giorni per poi filtrare il tutto e aggiungendo alcune spezie.
Il liquore ha un deciso gusto di arancia con gradazione alcolica e amarezza del gusto variabili a seconda del produttore. Il colore è generalmente trasparente, ma vengono spesso commercializzate versioni colorate di verde, rosso, arancione e, spessissimo, blu.
Il Blue Curaçao è utilizzato principalmente per cocktail esotici come lo Swimming Pool.



 
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