lunedì 12 luglio 2021
domenica 11 luglio 2021
Quanti gradi ha il latte della suocera?
70–75 gradi:
Caratteristica l'etichetta con teschio bianco su sfondo nero, che lo contraddistingue. Il bizzarro nome fa riferimento al senso di bruciore che si avverte in gola in seguito all'assunzione del liquore che per analogia richiama lo stereotipo della suocera acida e poco sopportata. Da non confondere con il limoncello al latte, bevanda di preparazione casalinga a volte omonima del liquore qui citato.
Viene utilizzato nella preparazione di piatti flambé, in quanto l'elevata concentrazione di alcol lo rende facilmente infiammabile. È anche usato nei cocktail.
sabato 10 luglio 2021
Quali sono le differenze tra i whisky Scotch, Bourbon, Irish e Rye?
Cercherò di essere più essenziale possibile, ma sarà lunga.
Lo scotch è scozzese ed è principalmente distillato tramite pot still da malti d'orzo e acqua di sorgente. Molto strutturato e impegnativo. Il bourbon è distillato di mais di provenienza pricipalmente statunitense o giapponese, dolciastro, vanigliato, un po ruffiano e con poca profondita e struttura. L'irish è simile allo scotch ma ha una storia di sfighe atroci alle spalle, ma sta rinascendo. Il rye è distillato di pura segale che da una nota di piccantezza al palato (spicy)
SCOTCH WHISKY
Il Finance Act del 1988, entrato in vigore nel 1990 definisce "Scotch whisky" un whisky con le seguenti caratteristiche:
Prodotto in una distilleria in Scozia con acqua e orzo maltato (con l'unica ed eventuale aggiunta di grani interi di altri cereali)
Macerato nella distilleria stessa
Trasformato in un substrato fermentabile solo con sistemi enzimatici endogeni
Fermentato unicamente con l'aggiunta di lieviti
Distillato ad una gradazione alcolica in volume inferiore al 94,8 per cento in modo che abbia un aroma e un sapore ricavati dalle materie utilizzate
Stagionato in un magazzino doganale in Scozia in botti di quercia di capacità non superiore a 700 litri per un periodo non inferiore a 3 anni
Nessuna aggiunta di altre sostanze tranne acqua e caramello
In più l'essiccazione del malto avviene tramite il fumo di torba. La torba, bruciando, produce un fumo greve, grasso, pungente e penetrante fondamentale per conferire il tipico aroma al whisky.
Solitamente si effettuano 2 distillazioni.
IRISH WHISKEY
L'Irish whiskey si ottiene da acqua, lieviti selezionati e si caratterizza, rispetto allo Scotch whisky, per la materia prima cioè orzo maltato, non maltato e altri cereali e per il fatto di subire 3 distillazioni.
Ulteriore differenza si può identificare nel processo di maltaggio in quanto i forni per l'essiccazione a torba sono "chiusi" e cioè non lasciano passare il fumo prodotto.
La distillazione avviene solo in alambicchi tradizionali, ma di grandi dimensioni, fino a 750 ettolitri, e prima di essere miscelato con acqua arriva a 86 gradi alcolici.
Invecchia per legge almeno 5 anni, ma i migliori arrivano a 10/15, principalmente in botti che hanno contenuto Sherry.
L'utilizzo di orzo non maltato è una tradizione che risale all'epoca in cui il malto era gravato da pesanti tasse infatti i produttori aggiravano l'imposta aggiungendo altri cereali al mash, che risultava quindi ruvido e oleoso. La terza distillazione, diventa il simbolo di questo stile, si rese infatti necessaria per ammorbidire e arrotondare il distillato.
BOURBON WHISKEY
Il disciplinare Americano del Bourbon fissa in maniera molto rigida i criteri per la produzione. Eccone alcuni:
Deve essere prodotto negli Stati Uniti d'America
Deve contenere almeno il 51% di mais
Dev'essere filtrato su carboni vegetali
Deve invecchiare per minimo 2 anni (ma quasi nessuno invecchia meno di 4)
Le botti devono essere di rovere o quercia americana rigorosamente nuove, carbonizzate e tostate all'interno
È proibita l'aggiunta di caramello
RYE WHISKEY
La base è costituita per legge per almeno il 51% da segale.
Presenta gusto ed aroma grezzi e crudi.
Invecchia in fusti nuovi e bruciati internamente.
ESISTONO, INOLTRE, ALTRE TIPOLOGIE DI WHISKY/WHISKEY, E DATO CHE SIAMO QUI, FINIAMO IL LAVORO.
TENNESSEE WHISKEY
Deve rispettare tutti i parametri previsti nel disciplinare del Bourbon, ma inoltre:
Deve essere prodotto in Tennessee
La filtrazione deve avvenire tramite Lincoln County Process, che prevede una percolazione estremamente lenta (drop by drop) rispetto alla classica
CANADIAN WHISKY
Così come il Rye, deve contenere almeno il 51% di segale, e come il suo "cugino" americano, presenta un profilo piuttosto secco, con note amare e di crosta di pane.
CORN WHISKEY
Prodotto negli Stati Uniti d'America e contenente almeno l'80% di mais.
Invecchiato in botti nuove di rovere o quercia americana bruciate (ma non tostate) all'interno.
MOONSHINES
Durante il periodo del proibizionismo, in America, l'unico whiskey disponibile era quello introdotto clandestinamente o quello distillato illegalmente. Di notte, nei boschi, alla luce della luna, veniva prodotto whiskey bianco in alambicchi di fortuna che era poi contrabbandato in barattoli di vetro simili a quelli delle conserve. Ad oggi sono in commercio diversi Moonshines ispirati a quello stile e a quel periodo.
WHISKY GIAPPONESI
A determinare la qualità del whisky di malto giapponese sono la purezza dei corsi d’acqua e il clima nettamente distinto nelle quattro stagioni, che consente al whisky messo a invecchiare di arricchirsi ulteriormente.
L’utilizzo in alcuni casi del legno locale, il mizunara, una quercia di origine mongolica, per costruire le botti, dona un profilo aromatico del tutto originale che può ricordare l’incenso o il legno di sandalo.
venerdì 9 luglio 2021
Perché il liquore strega si chiama così?
Un liquore buonissimo e molto alcolico.
Spazio Strega Museo Aziendale, fontana d'ingresso
Quando si parla di liquori italiani, uno dei primi nomi che viene in mente è il Liquore Strega. Prodotto sin dal 1860 alla Strega Alberti di Benevento, è a base di erbe, tra cui menta e finocchio, e zafferano, che gli conferisce quel tipico colore giallo. Con la sua gradazione alcolica del 40% è considerato un digestivo da consumare dopo i pasti. E proprio a Benevento, dove l’azienda è nata e continua a produrre per esportare in tutto il mondo, si trova lo Spazio Strega Museo Aziendale, in Piazza Colonna, uno spazio dedicato alla storia racchiusa e custodita nel brand da quasi 170 anni. Con oggetti, immagini, attrezzature e profumi vengono testimoniate non solo la costante dedizione alla qualità ma anche l’attaccamento alla tradizione, fattore che da sempre ha contraddistinto l’attività della famiglia Alberti.
Il percorso museale introduce il visitatore alla scoperta dei segreti e della leggenda a cui si ispira il Liquore Strega, accompagnandolo alla scoperta del suo processo produttivo. Nella Sala delle Imitazioni sono esposte le oltre 400 bottiglie contraffatte rinvenute da ogni parte del mondo che hanno tentato di emulare il famoso marchio. L’Erboristeria, con il suo irresistibile odore delle erbe, è la sala in cui il visitatore può toccare con mano le diverse materie prime che danno vita al Liquore Strega ed ammirare la storica cassettiera in legno che custodisce la ricetta segreta del prodotto e gli antichi strumenti di lavorazione. Il percorso procede nell’Antica Distilleria dove si cammina tra gli storici alambicchi a collo di cigno che tutt’oggi sono attivi per la produzione. La tappa successiva introduce alla scoperta della suggestiva cantina, in cui il Liquore Strega viene invecchiato per almeno 6 mesi in tini di rovere.
C’è poi la sala dedicata al famoso Premio Strega, in cui viene raccontata la storia del premio letterario con una raccolta di immagini storiche, uno spazio dedicato alle copertine dei libri vincitori e la storica lavagna che da oltre 70 anni viene utilizzata per decretare il vincitore a Villa Giulia. Non manca la zona dedicata alle immagini e alle icone che raccontano l’evoluzione della pubblicità e della comunicazione del marchio. Il Museo organizza visite guidate gratuite e percorsi didattici oltre ad ospitare convegni a tema, presentazioni di libri e iniziative culturali. Una curiosità riguarda il nome del Liquore Strehga: nasce evocando un’antica leggenda che narra di come la città di Benevento sia stata ritrovo di tutte le streghe del mondo.
giovedì 8 luglio 2021
Perché si chiama tramezzino?
Il termine tramezzino fu coniato da Gabriele d'Annunzio, che lo creò per sostituire la parola inglese sandwich. Si tratta del diminutivo di tramezzo, inteso come momento a metà strada tra la colazione e il pranzo, nel quale consumare uno spuntino o merenda quale e' il tramezzino.
La paternità del tramezzino si deve ad Angela Demichelis ed il marito Onorino Nebiolo, di origine torinese e di ritorno dall’America. I due decisero di acquistare il Caffè Mulassano di Piazza Castello a Torino nel 1925 a quel tempo in vendita, introducendo al suo interno il piatto in versione italiana del suo parente inglese, il piccolo tea sandwich fatto per essere consumato in un paio di bocconi all'ora del tè.
mercoledì 7 luglio 2021
Quanto "succo d'uva" va a finire in una comune bottiglia di vino a basso costo (meno di 7 euro)? 10%? 15%? 20% o più?
P.S. La storia del vino “fatto con le cartine” è una fandonia.
martedì 6 luglio 2021
Non bevo birra, nel mio bicchiere c'è il colore viola