Il Drambuie è un liquore
scozzese all'aroma di miele ed erbe ricavato da whisky, miele di
brugo e una miscela segreta di erbe e spezie. Il sapore rimanda a
zafferano, miele, anice, noce moscata ed erbe.
È prodotto in Broxburn, nel Lothian
dell'ovest, in Scozia e può essere servito "puro" (a
temperatura ambiente senza ghiaccio), on the rocks (con ghiaccio), o
usato come ingrediente in un cocktail.
La gradazione alcolica del Drambuie è
del 40%.
Il nome "Drambuie" proviene
dalla frase in gaelico scozzese An Dram Buidheach, che significa "la
bevanda che soddisfa". Fu coniata nel 1893 alla locanda di
Broadford, sull'isola di Skye.
Dopo la battaglia di Culloden (1746),
il principe Charles Edward Stuart fuggì sull'isola di Skye. Qui fu
accolto dal capitano John MacKinnon del clan MacKinnon. Secondo la
leggenda, il principe lo ricompensò con la preziosa ricetta della
bevanda, inventata anni prima dal suo farmacista personale. Alcuni
storici considerano la storia solo una trovata pubblicitaria.
Un'altra leggenda sostiene che la
ricetta fu tramandata nella seconda metà del XIX secolo dal clan
MacKinnon a James Ross, il gestore del Broadford Hotel sull'isola di
Skye. Ross sviluppò e migliorò la ricetta, inizialmente per una
ristretta cerchia di amici, uno dei quali avrebbe poi battezzato il
liquore. Ross si espanse, esportando il liquore in Francia e negli
Stati Uniti e brevettò la ricetta a Londra.
Ross morì giovane; per provvedere
all'istruzione dei figli la vedova vendette la ricetta a un
differente MacKinnon, nella prima metà del XX secolo e da allora la
ditta MacKinnon ha prodotto la bevanda.
La prima distribuzione commerciale di
Drambuie si ebbe ad Edimburgo nel 1910. Ne furono vendute solo dodici
casse. Nel 1916 il Drambuie fu il primo liquore ammesso nelle cantine
della Camera dei Lords e fu spedito in tutto il mondo alle
guarnigioni dell'Esercito di Sua Maestà. Negli anni 1980 i
produttori cominciarono a pubblicizzare il liquore, e recentemente si
è cercato di rafforzare il marchio dopo un calo di popolarità e di
vendite.