La tequila è un distillato
originario del Messico, ottenuto dalla distillazione dell'agave blu
(Agave tequilana), prodotto originariamente nella località
messicana di Tequila e nelle sue vicinanze, nello Stato di Jalisco.
Storia
Inizi
La prima tequila venne prodotta in
Messico nel XVI secolo nei pressi della località dove dopo il 1666
sorgerà la città di Tequila. Le popolazioni azteche producevano una
variante di pulque detta ixtac octli ("il liquore
bianco"), molto prima dell'arrivo degli spagnoli nel 1521,
ottenuta dalla fermentazione del succo dell'agave. Quando i
conquistadores terminarono le scorte di brandy iniziarono a
distillare l'agave così da produrre uno dei primi distillati
autoctoni del Nord America.
Un'ottantina di anni più tardi,
attorno al 1600, Don Pedro Sánchez de Tagle, marchese di Altamira,
incominciò la produzione di massa della tequila nella prima fabbrica
dell'attuale territorio di Jalisco. Dal 1608 il governatore coloniale
di Nueva Galicia iniziò a tassare il prodotto. Il re Carlo IV di
Spagna concesse alla famiglia Cuervo la prima licenza per produrre e
comercializzare la tequila.
Don Cenobio Sauza, fondatore di Sauza
Tequila e presidente municipale del villaggio di Tequila dal
1884-1885, fu il primo a esportare la tequila negli Stati Uniti e
presto il nome da "Tequila Extract" venne abbreviato in
"Tequila" per il mercato americano. Il nipote di Don
Cenobio, Don Francisco Javier Sauza, assurse all'attenzione
internazionale affermando insistentemente che "non può esserci
tequila dove non cresce l'agave" e i suoi sforzi furono tesi a
che la pratica della produzione della tequila avvenisse solamente
nello stato di Jalisco.
Storia recente
Attualmente, sebbene alcune produzioni
di tequila rimangano a conduzione familiare, i marchi maggiormente
conosciuti sono di proprietà di grosse multinazionali. Comunque
oltre 100 distillerie producono 900 marchi di tequila in Messico,
dove oltre 2000 marchi risultano registrati al 2009. A causa di ciò
ogni bottiglia di tequila riporta un numero di serie (Norma
Oficial Mexicana, NOM), che identifica la distilleria che l'ha
prodotta, poiché poche distillerie vengono usate, molti marchi
provengono dallo stesso produttore.
Nel 2003 in Messico è stata avanzata
la proposta di pretendere che tutta la tequila prodotta in Messico,
sia imbottigliata entro i confini nazionali prima di essere esportata
all'estero. Il governo messicano ha affermato che imbottigliare la
tequila in Messico ne avrebbe garantito la qualità. Le compagnia di
liquore statunitensi hanno risposto che il Messico vuole solamente
garantire i posti di lavoro nel proprio paese, sostenendo che queste
regole violano gli accordi sul commercio internazionale e sono in
disaccordo con le comuni pratiche di esportazione internazionali. La
proposta avrebbe avuto come risultato la perdita di lavoro negli
impianti in California, Arkansas, Missouri e Kentucky, dal momento
che la tequila esportata negli Stati Uniti viene imbottigliata in
questi stabilimenti. Il 17 gennaio del 2006 gli Stati Uniti e il
Messico hanno sottoscritto un accordo che permette l'importazione di
fusti di tequila da imbottigliare negli Stati Uniti. L'accordo
prevede inoltre la creazione di un "registro degli
imbottigliatori di tequila" ("tequila bottlers registry")
così da permettere l'identificazione degli imbottigliatori approvati
e la creazione di un'agenzia di controllo.
Il Consiglio di Vigilanza sulla Tequila
(Consejo Regulador Tequila) messicano in origine non permetteva che
la tequila aromatizzata potesse utilizzare il nome "tequila".
Nel 2004 tuttavia il Consiglio ha deciso infine di permettere che
anche la tequila aromatizzata possa essere chiamata tequila, con
l'eccezione della tequila 100% di agave, che continua a non poter
essere aromatizzata. Nel 2006 è stata pubblicata una nuova Norma
Oficial Mexicana (NOM) per la tequila che, tra gli altri
cambiamenti, prevede l'introduzione di una categoria chiamata Extra
Añejo o Ultra-Aged ("extra invecchiata"), che
deve essere invecchiata per almeno tre anni.
A Tequila nel luglio del 2006 è stata
venduta una bottiglia da litro di tequila premium in edizione
limitata per la cifra di $225.000 dalla compagnia Tequila Ley .925.
La bottiglia del peso di 2 chili è interamente composta in platino e
oro. La manifattura ha ricevuto un certificato dal Guinness dei
primati per la più costosa bottiglia di tequila mai venduta.
Nel giugno del 2013 è stato rimosso il
divieto di importazione della tequila premium, prodotta con il 100%
di agave blu, in Cina. In seguito il presidente cinese Xi Jinping ha
fatto visita in Messico. La liberalizzazione dell'importazione della
tequila premium in Cina lascia prevedere un aumento delle
esportazioni del prodotto dal Messico del 20% nel giro di una decade
(nel 2013 l'esportazione totale ammonta a 170 milioni di litri).
Ramon Gonzales, direttore del Consejo Regulador del Tequila,
stima che ognuno dei 16 maggiori produttori di tequila abbiano
investito più di 3 milioni di dollari per entrare nel mercato
cinese. Il 30 agosto 2013 le prime 70.380 bottiglie di tequila
premium di dieci marchi differenti sono arrivate a Shanghai. L'arrivo
è avvenuto durante un evento promosso dallo House of Roosevelt, un
celebre club collocato nel Bund, un'area tradizionalmente riservata
al consumo di alcolici importati in Cina.
Caratteristiche
Il nome "tequila" (sostantivo
maschile in spagnolo, femminile in italiano) indica una denominazione
di origine controllata, riconosciuta internazionalmente, e designa
l'acquavite di agave prodotta nello Stato di Jalisco e in specifiche
aree degli Stati di Nayarit, Guanajuato, Michoacán e Tamaulipas.
Deve inoltre avere una gradazione alcolica di 40-45° ed essere
ottenuta tramite doppia distillazione in alambicco discontinuo.
Il prodotto deve essere fabbricato in
Messico e contenere almeno un 51% di distillato di agave blu.
Contenuto
alcolico
Poiché la tequila viene prodotta
attraverso la fermentazione degli zuccheri contenuti nella pianta
dell'agave blu, molti possono essere i fattori che determinano la
quantità di alcoli in essa contenuti, trattasi di una miscela
composta da: isobutanolo, alcol isoamilico ed etanolo.
Questi fattori comprendono il ceppo di
lievito utilizzato, l'età della pianta, la temperatura, il rapporto
C/N. Il tipo di lievito utilizzato e il rapporto C/N hanno una grande
influenza nella quantità di alcol prodotta. Non sorprende che il
grado alcolico prodotto sia una proprietà intrinseca del processo
metabolico di ogni singolo ceppo batterico.
Il tipo di lievito più comune
utilizzato nel processo di fermentazione della tequila è il
Saccharomyces cerevisiae, che si divide in molti ceppi. Ad
esempio il ceppo CF1 produce molto più etanolo rispetto al CF2, dal
momento che il meccanismo del metabolismo del primo differisce dal
secondo. Questo fattore è probabilmente dovuto ai processi di
selezione naturale, avvenuti durante i diversi utilizzi delle colture
di lievito, inizialmente derivanti da una sola ma che con il tempo si
sono selezionate in modi diversi.
È stato scoperto che più alto è il
rapporto carbonio/azoto, più alta è la produzione di alcol
isobutanolo e alcol isoamilico. Un alto rapporto indica un basso
contenuto di azoto nel processo di fermentazione, con il risultato di
ottenere una deamminazione degli amminoacidi e di conseguenza la
sintesi metabolica di una maggiore quantità di alcoli.
Tipi di tequila
Premium - tequila prodotta
con il 100% di agave tequilana.
Mixto - tequila prodotta
con almeno il 51% di agave tequilana, unitamente ad altre sostanze
zuccherine, quali sciroppo di mais o di canna da zucchero.
Blanco (bianca) o Plata
(argento) - uno spirito bianco, non invecchiato o che riposa per 60
giorni in acciaio.
Joven (giovane) o Oro
- i prodotti di questa tipologia assumono colore dorato grazie
all'aggiunta di caramello che da maggiore morbidezza al distillato;
in altri casi invece da un invecchiamento rapido che in questo paese
è legale.
Reposado (riposata) -
significa "riposato", cioè prodotto maturato in botte; la
tequila viene infatti invecchiata per almeno 3 mesi in tini di
rovere così da acquisire aromi terziari.
Añejo (invecchiata o
vintage) - il prodotto viene invecchiato in botte per almeno un
anno, anche se la maggior parte delle distillerie lo invecchia per
almeno 4 o 5 anni.
- Extra añejo (extra invecchiata o ultra invecchiata) -
prodotto che raggiunge anche gli 8 anni di invecchiamento,
diventando più simile a un brandy e perdendo le note di tipicità
del distillato.
Tequila col verme
Si tratta di un comune malinteso che
alcuni tipi di tequila contengano un verme sul fondo della bottiglia.
Solo alcuni mescal venivano solitamente venduti con gusano (in
spagnolo "verme"), e venne utilizzato inizialmente, intorno
al 1940, solo come un espediente di marketing.
Per la produzione del mescal vengono
utilizzati due tipi di larve: quello della falena Comadia
redtenbacheri, che vive sulla pianta dell'agave, e quello del
coleottero Scyphophorus acupunctatus. Trovarne nella pianta
durante la lavorazione indica infestazione, e, di conseguenza, un
prodotto di qualità inferiore.
Produzione
Per la produzione della tequila viene
utilizzata la piña, ovvero la parte centrale della pianta
dell'Agave tequilana o agave blu. Dopo la raccolta questa
viene cotta a vapore per non più di 36 ore, ammorbidendone così le
fibre e liberando varie sostanze solubili, in buona parte zuccherine.
Questo processo porta all'ottenimento di un liquido chiamato
aguamiel, che viene poi fatto fermentare in grossi contenitori
e infine distillato. La tequila di prima scelta (premium tequila)
viene prodotta esclusivamente dalla fermentazione dell'aguamiel,
mentre in quella del tipo mixto possono essere aggiunti al
liquido in fermentazione altre sostanze zuccherine quali sciroppo di
mais o di canna da zucchero, fermo restando che almeno il 51% del
mosto deve essere composto dall'aguamiel.
Coltivazione
Piantare, curare e raccogliere l'agave
tequilana con cui produrre la tequila, rimane un lavoro manuale
tradizionale, sostanzialmente immutato nel corso dei secoli,
nonostante l'avanzamento tecnologico e l'introduzione
nell'agricoltura di macchine. I coltivatori di agave, detti jimador
(xima'ðo?; plurale jimadores, xima'ðo?es), hanno una
profonda conoscenza della pianta e della sua coltivazione, tramandata
di generazione in generazione.
Potando regolarmente ogni quiote
('kjote), i lunghi steli che partono dal centro della pianta per
crescere anche di diversi metri, gli jimador impediscono alla
pianta di fiorire e di morire prematuramente, permettendole così di
maturare. Ogni jimador sa esattamente quando ogni singola
pianta è pronta per essere raccolta. A quel punto, usando un
particolare coltello dotato di una lama curva chiamato coa,
taglia con cura le foglie dalla piña, il cuore della pianta
ricco di succo zuccherino. Se raccolta troppo presto, la piña
- che può pesare tra i 70 e i 110Kg, a seconda del luogo di
produzione - può non contenere la giusta quantità di carboidrati
per una corretta fermentazione.
Si può distinguere una certa
differenza di sapore tra la tequila prodotta con l'agave di pianura o
di montagna. Le piante cresciute in montagna spesso producono una
tequila più dolce e con un più acceso aroma di frutta, mentre
quelle di pianura hanno un maggiore aroma di terra.
Fermentazione
Dopo il raccolto, le piña
vengono portate nei forni dove vengono cotte delicatamente così da
trasformare i carboidrati complessi (fruttani) in carboidrati
semplici (fruttosio). Le piña cotte vengono quindi triturate
sotto una grande ruota di pietra chiamata tahona (ta'ona).
La polpa fibrosa rimasta, detta bagazo
(ßa'?aso), viene spesso riutilizzata come fertilizzante o cibo per
animali, ma può essere utilizzata anche come carburante o venire
trasformata in carta. Alcuni produttori talvolta aggiungono una
piccola quantità di bagazo nel succo d'agave all'interno
delle taniche di fermentazione così da conferire al prodotto finale
un più deciso sentore di agave.
Il succo d'agave ottenuto dalla
fermentazione viene versato in larghi tini di legno o di acciaio e
ivi lasciato fermentare per diversi giorni, finché ne risulta un
mosto a basso tenore alcolico.
A differenza delle altre fasi della
produzione della tequila, la fermentazione è una delle poche fuori
dal controllo degli esseri umani. La fermentazione è un processo di
conversione degli zuccheri e dei carboidrati per opera di lieviti in
condizioni aerobiche. La fermentazione inoltre avviene in un ambiente
non asettico, il che aumenta la carica batterica della tequila.
Durante il processo di fermentazione un
lievito starter o inoculum viene aggiunto per
accelerare il processo. Una volta aggiunto il lievito starter
il processo può impiegare da venti ore a tre giorni. Se lo starter
non viene aggiunto, la fermentazione può impiegare anche sette
giorni per essere portata a compimento. La velocità di fermentazione
è un fattore chiave per la qualità e l'aroma finale della tequila
prodotta. La fermentazione lenta è migliore in quanto i componenti
organolettici prodotti sono maggiori. Il valore alcolemico del
prodotto alla fine della fermentazione si aggira tra il 4 e il 9%.
I componenti organolettici accrescono
gli aromi della tequila. Questi componenti comprendono: fuselöl,
metanolo, aldeidi, acido organico ed esteri. La produzione di alcol
isoamilico e alcol isobutilico ha inizio non appena il livello di
zuccheri si abbassa e continua per diverse ore dopo la fine della
fermentazione stessa. Al contrario, la produzione di etanolo ha
inizio nella prima ora di fermentazione e termina con l'incremento
della crescita dei lieviti.
Il contenuto di alcol nella tequila è
dovuto a tre fattori. Il primo è la quantità di alcol isoamilico e
isobutilico, dovuta ai ceppi batterici impiegati. Il secondo è il
rapporto C/N: più alto è il livello, maggiore sarà la quantità di
alcol prodotto. Il terzo è la temperatura di fermentazione: più
alta è la temperatura, maggiore sarà la concentrazione di alcol
isoamilico e isobutilico. Ma se la temperatura è troppo alta, i
lieviti diverranno meno efficaci, così come se la temperatura è
troppo bassa, il processo sarà troppo lento. Ciò può rappresentare
un grosso problema nel Messico centrale, specialmente nella città di
Tequila nello stato di Jalisco, dove viene prodotta la maggiore
quantità di tequila. Qui, la temperatura media annuale può
raggiungere i 31°. Per tale ragione i produttori di tequila durante
il processo di fermentazione usano ampi contenitori di acciaio.
I componenti organolettici dipendono
dal lievito. Il ruolo del lievito è anche quello di trasformare,
attraverso vari processi enzimatici, gli zuccheri in alcol. Ciò
avviene in due passaggi. Il primo avviene in condizioni aerobiche,
quando le colonie di lieviti raddoppiano ogni quattro ore. Questo
processo continua per 24-48 ore. Il passaggio successivo è quello in
cui il lievito trasforma il glicerolo in alcol etilico, che è uno
dei componenti organolettici prodotti durante la fermentazione. Le
due categorie principali di lieviti utilizzati nel processo di
fermentazione della tequila sono lieviti commerciali utilizzati per
produrre la birra e lieviti conservati da processi precedenti. L'uso
di entrambi i tipi di lieviti può produrre differenze sostanziali
nel prodotto finale.
Distillazione
Questo mosto fermentato viene quindi
distillato una prima volta così da produrre quello che viene
chiamato ordinario, a sua volta distillato una seconda volta
così da produrre la tequila plata. Alcuni produttori
distillano il prodotto una terza volta, ma questo procedimento fa sì
che si perda molto dell'aroma di agave proprio della tequila. Il
prodotto finito può essere imbottigliato e venduto come plata
o silver tequila o travasato in damigiane di legno per essere
invecchiato, così da sviluppare un sapore morbido e un colore
ambrato.
Invecchiamento
Se il prodotto finale desiderato è la
tequila bianca, il processo può dirsi terminato. Nel caso invece si
desideri ottenere della tequila reposado o añejo, il
prodotto distillato deve essere maturato in botti di quercia da 200
litri (o più grandi) per almeno due mesi, nel primo caso, o dodici
mesi, nel secondo. Ci sono comunque più di 50 produttori di tequila
nello stato di Jalisco, ognuno dei quali utilizza tempi di
maturazione diversi a seconda della qualità e quantità di prodotto
finale desiderato. Ogni compagnia ha un proprio processo regolato dal
governo messicano.
Il processo di maturazione provoca le
principali trasformazioni chimiche della tequila: diminuzione
dell'olio di flemma, che vengono assorbiti dai carboni presenti nelle
botti; estrazione delle costituenti complesse del legno, che
conferiscono specifici aromi al prodotto finale; reazione tra i
componenti della tequila, che nuovi composti chimici; ossidazione del
contenuto originale della tequila e degli estratti dal legno. Il
risultato finale di questi cambiamenti è un aumento della
concentrazione degli acidi, degli esteri e degli aldeidi e una
diminuzione della concentrazione dell'olio di flemma.
Il reposado può rimanere a
invecchiare in barili o botti di quercia anche da 20.000 litri, che
gli permettono di acquisire aromi più ricchi e complessi. Le botti
utilizzate, solitamente di quercia bianca, vengono preferibilmente
importate da Stati Uniti, Francia o Canada. Alcuni produttori
carbonizzano il legno così da conferire un aroma affumicato oppure
riusano barili precedentemente utilizzati per invecchiare altri
prodotti, quali ad esempio whisky o vino. Alcuni tipi di tequila
reposado possono venire invecchiati in botti nuove, così da
acquisire i medesimi aromi e morbidezza del legno, ma in meno tempo.
L'añejo viene invecchiato in
botti precedentemente utilizzate per invecchiare il reposado.
Le botti non devono essere capaci di contenere più di 600 litri e
molte anzi sono sotto i 200 litri di capacità. Molte delle botti
utilizzate provengono da distillerie di whisky statunitensi o
canadesi. In particolare le botti del Jack Daniel's sono
frequentemente utilizzate. Questo trattamento conferisce alla tequila
añejo molti degli aspetti caratteristici, quali il colore
scuro o la ricchezza di aromi. Dopo un invecchiamento di almeno un
anno, l'añejo può essere travasato in fusti di acciaio così
da ridurre l'evaporazione che può invece avvenire all'interno delle
botti.
Consumo
Il modo tradizionale di gustare la
tequila è quello di servirla in un bicchiere di terracotta
accompagnandola con sale e succo di lime posti sul dorso della mano.
Questo si accompagnerebbe particolarmente bene con il sapore
tendenzialmente erbaceo e secco del distillato. La tequila viene
abbinata a vari piatti tipici della cucina messicana.
Un altro modo per consumare la tequila,
molto noto anche al di fuori dal Messico, è nella preparazione del
cocktail Tequila Bum Bum, diluita in un bicchiere con 1/3 di acqua
tonica, sbattuta un paio di volte sul tavolo (da qui il nome) e
infine inghiottita tutta d'un fiato.
La tequila è divenuta molto nota e
apprezzata fuori dal Messico nella seconda metà del XX secolo anche
grazie ad altri numerosi cocktail nei quali è presente.
Cocktail
Riferimenti
nella cultura
Al tipico distillato messicano il
gruppo musicale The Champs ha dedicato il brano latin rock Tequila,
pubblicato dalla Challenge Records in 45 giri e in EP 7" nel
1958, riscuotendo un grande successo.
Per il decimo episodio della
quarta stagione della serie televisiva Breaking Bad,
intitolato Alla salute (Salud), gli autori inventano
la fantomatica tequila Zafiro Añejo. Si tratta di una
tequila invecchiata rara e costosa, di un improbabile colore blu,
che Gustavo Fring (Giancarlo Esposito) avvelena per sbarazzarsi del
Cartello di Juárez.
La tequila è il liquore preferito
di Meredith Grey, la protagonista di Grey's Anatomy.