Senza dubbio, la nazione europea che
s’innamorò immediatamente del
tè
fu
l’Inghilterra.
Già la nascita del tè è stata
rocambolesca: si sostiene che questa bevanda sia stata scoperta nel
2737 a.C. da un
imperatore cinese, quando
alcune foglie finirono
accidentalmente in una pentola di acqua bollente.
Introdotto dai portoghesi ed olandesi
nella seconda metà del ‘500, già un secolo dopo divenne, dopo
l’acqua, la
bevanda più consumata
della Gran Bretagna.
Come è noto, per gustare al meglio il
tè, le foglie vanno rimosse dall'acqua calda alla fine
dell'infusione, e la bustina
espleta proprio questo funzione.
Ma ci vollero oltre un paio di secoli per arrivare alla loro
implementazione, e non fu opera degli inglesi.
New York, 1908.
Thomas Sullivan
è un mercante che cerca di
ampliare e fidelizzare la sua clientela inviando assaggi di tè. Per
renderle anche esteticamente più invitanti, chiude gli infusi in
piccole bustine di seta,
una sciccherìa attuata per abbellire il prodotto.
Ma alcuni dei destinatari
inseriscono la bustina
direttamente nella tazza, preservando al meglio il gusto del tè.
Sullivan (coadiuvato dai suoi clienti)
ha inventato un rivoluzionario prodotto, che perfeziona negli anni
successivi,
sostituendo la costosa seta con
la più economica carta.