Le
birre belghe
sono fra le più varie e numerose
del mondo. Tra le varie tipologie sono molto popolari le pilsener, le
ale belghe e le particolari lambic.
Nel 2016 la cultura della birra belga è
stata dichiarata patrimonio immateriale dell'umanità dall'UNESCO.
Nel XIV secolo vengono fondate in
Belgio diverse gilde di fabbricanti di birra: a Bruges nel 1308, a
Liegi nel 1357 e a Bruxelles nel 1365.
Nel XV secolo, la sede della
gilda, De Gulden Boom ("L'albero d'oro"), sita nella Grand
Place di Bruxelles, precedentemente appartenuta ai tappezzieri,
viene riacquistata dai fabbricanti di birra. Restaurata nel 1638,
venne distrutta in occasione del bombardamento di Bruxelles da parte
del maresciallo di Villerois nel 1695. Nuovamente ricostruita tra il
1698 e il 1707, viene abbellita nel 1749. Dopo l'abolizione delle
corporazioni, viene venduta come bene di Stato nel 1793 sotto
l'occupazione francese.
1708: Sébastien Artois diventa
padrone e fabbricante di birra del birrificio De Hoorn a Lovanio.
Nel 1717, dà il suo nome allo stabilimento.
1831: viene fondata l'Abbazia di
Nostra Signora di St. Sixtus di Westvleteren. Nel 1838 viene
costruito l'annesso birrificio di Westvleteren.
1851: mentre i segreti della
produzione si trasmettevano da padrone ad apprendista, viene
pubblicato a Bruxelles il «Trattato completo della fabbricazione
delle birre e della distillazione dei grani».
1875: per la prima volta viene
menzionato il Lambic nel «Dictionnaire de la Brasserie»
(Dizionario dell'industria birraria) di A. Laurent.
1869: viene istituita
l'Associazione generale dei fabbricanti di birra del Belgio, che
raccoglie 200 birrifici.
1887: apertura della prima scuola
birraria in Belgio, l'Istituto superiore d'industria della birra, a
Gand. Lo stesso anno, una sezione dell'industria della birra viene
creata all'università cattolica di Lovanio.
1900: il Belgio conta 3 223
birrifici, che producono 14 617 000 ettolitri di birra.
La Prima guerra mondiale riduce
il numero di industrie della birra a 2 109, la seconda a 789. Queste
diminuzioni si spiegano con la mobilitazione degli uomini, l'uso dei
serbatoi in rame per l'industria dell'armamento, ma anche con la
richiesta dei carri e dei cavalli da trasporto, e anche con la
mancanza di materie prime.
1916: Hendrik Verlinden, ex
ingegnere e mastro birraio dell'abbazia di Westmalle riapre il
birrificio De Drie Linden. Dal 1931, produce un prodotto simile alla
Westmalle Dubbel, la Witkap Pater, chiamandola trappista, attirando
le proteste dei monaci. Questi ultimi otterranno più tardi la
protezione del nome.
1919: la "legge Van de
Velde" proibisce la produzione di alcolici con gradazione oltre
il 22%, causando un aumento della domanda di birre forti. Il consumo
di birra passa da 143 litri annui per persona del 1920 ai 202 litri
del 1930.
1928: Alken lancia la prima pils
belga, la Cristal. Da allora, i fabbricanti di birra belgi
rivoluzioneranno il mondo dell'industria della birra con la
fermentazione in bottiglia, che si svilupperà ulteriormente dopo la
Seconda guerra mondiale.
1934: i monaci di Westmalle
producono la prima birra Tripel.
1950: i monaci dell'Abbazia di
Affligem concludono un accordo con il birrificio di Hertog ad
Anversa per proseguire la produzione delle loro birre. È la prima
volta che delle birre d'abbazia vengono prodotte da laici.
1951: coscienti dell'importanza
del buon servizio della birra, i fabbricanti di birra creano la
Commissione nazionale del flusso della birra, che diventerà Ufficio
nazionale del flusso della birra, quindi Buon servizio della birra
che scomparirà nel 2002.
1952: creazione della Chevalerie
du Fourquet.
1954: la Maison des Brasseurs
nella Grand Place di Bruxelles ridiventa casa corporativista.
1954: inizio della produzione
della prima Leffe da parte di Albert Lootvoet, mastro birraio ad
Overijse.
1957: l'ultimo birrificio che
produce birra bianca, l'industria della birra Tomsin, chiude le sue
porte a Hoegaarden.
1962: le denominazioni
«trappista» e «birra trappista» vengono protette.
1966: Pierre Célis, il caseario
di stato, produce i primi 350 litri della sua birra bianca.
Ricompare così la Hoegaarden.
1978: la Brasserie Cantillon
diventa il Museo di Bruxelles del Lambic.
1979: poco a poco, le varie
associazioni di fabbricanti di birra si raccolgono e creano la
Confederazione dei fabbricanti di birra del Belgio che diventerà «I
fabbricanti di birra belgi» il 19 settembre 2001.
Alla fine degli anni settanta
sorgono in Belgio i primi microbirrifici (nel 1979 nasce Eloir che
diventerà poi l'Abbazia delle rocce).
1982: prima botte di birra
Chouffe da 49 litri, prodotta da Pierre Gobron et Christian
Bauweraerts. Il primo anno, vengono prodotti 2 ettolitri (17 000 nel
2003)
1985: il birrificio De Kluis
viene devastato da un incendio. Ricostruito nel 1986, ma più tardi
in difficoltà finanziaria, sarà in seguito acquistato dalla InBev
(ex Interbrew).
1986: anno della birra. Le birre
dette speciali hanno un aumento molto importante.
1988: le industrie della birra
Artois e Piedbœuf si fondono da cui nasce la InBev.
1990: la InBev riacquista il
birrificio De Kluis e la licenza di fabbricazione della birra
bianca.
1997: i fabbricanti di birra e i
produttori di lambic creano l'HORAL (Alto consiglio per lambic
artigianali). Lo stesso anno, fa la sua comparsa il logo Prodotto
trappista autentico. In seguito, la Confederazione dei fabbricanti
di birra del Belgio creerà l'etichetta Birra d'abbazia riconosciuta
2003: il Belgio conta 115
birrifici, che producono 15 650 224 ettolitri ma il dato più
notevole è la crescita delle esportazioni, da 5 000 ettolitri nel
1900, esse raggiungono i 6 738 198 ettolitri nel 2003. Il consumo
medio all'anno e pro capite si è ridotto a 96 litri in Belgio. La
pils è sempre la birra più consumata, mentre il consumo delle
birre "speciali" rappresenta il 35% del totale.
2004: InBev si fonde con il
birrificio brasiliano Ambev (allora quarto mondiale), diventando il
primo produttore mondiale.
2008: InBev si fonde con il
birrificio americano Anheuser-Busch. Viene così creata la
Anheuser-Busch Inbev (nota poi come AB-InBev) mantenendo il primo
posto mondiale.
2016: AB-InBev acquisisce il
controllo del Birrificio italiano "Birra del Borgo".
2016: L'olandese Bavaria N.V.
della famiglia Swinkels annuncia di aver raggiunto l'accordo con la
famiglia Toye proprietaria di Palm Belgian Craft Brewers (marchi
Palm, Rodembach, De Gouden Boom e De Hoorn) per l'acquisizione del
60% delle azioni del birrificio belga, con la previsione di
acquisire il 100% entro il 2021.
La notorietà delle birre belghe è
supportata da esperti in materia, come lo scrittore Michael Jackson.
Anche se le vendite sono attualmente predominate dai gruppi In-bev ed
Alken-Maes, il Belgio conta tuttavia 125 industrie della birra e
circa 500 birre standard. Se si contano anche le birre uniche a
produzione limitata, il numero di varietà di birre prodotte supera
le 8700.
Distribuzione e disponibilità
Al giorno d'oggi, le birre belghe sono
vendute in bottiglie in vetro di colore marrone o a volte verde
offuscato, che permettono di evitare gli effetti negativi della luce
sulla bevanda. Sono chiuse da un tappo, una capsula e a volte due.
Alcune birre sono «a fermentazione in bottiglia». Anche se si
possono comprare i marchi principali in alcuni supermercati, i
magazzini specializzati che si trovano un po' ovunque offrono una
selezione molto più vasta, ma spesso un po' più cara.
Il Belgio conta letteralmente migliaia
di «caffè» che propongono una scelta molto vasta ai consumatori.
Citiamo fra i più conosciuti: «Le Bier Circus», «L'atelier»,
«Chez Moeder Lambic» e «Delirium Café» a Bruxelles, «Kulminator»
e «Oud Arsenaal» a Anversa, «De Garre» e «'t Brugs Beertje» a
Bruges, «Het Hemelrijk» a Hasselt, e «Het waterhuis aan de
bierkant» a Gand, «Le Vaudrée» a Liegi.
La grande maggioranza delle birre
belghe è disponibile soltanto in bottiglia, ma non mancano di certo
prestigiose referenze anche in fusti solitamente da 20 o 30lt. Le
birre in bottiglia che hanno potuto invecchiare correttamente
presentano spesso un'evoluzione gustativa molto positiva.
Per approfittare interamente della
varietà di gusti, ogni birra deve essere servita alla sua
temperatura ideale (generalmente a temperatura di cantina, intorno
agli 8-15 °C).
La maggior parte delle birre belghe
viene servita nel loro bicchiere specifico dalle sue forme molto
varie (calice ad ampia apertura, bicchiere a tulipano, bicchiere da
pils). Il logo viene citato sistematicamente sul bicchiere. Le forme
diverse servono a dar valore al gusto e agli aromi della suddetta
birra con il cammino che le bolle prendono lungo le pareti del
bicchiere. Recentemente, questa pratica dei bicchieri specifici è
stata introdotta negli Stati Uniti, su pressione dei fabbricanti di
birra belgi che vogliono assolutamente che i loro prodotti siano
serviti nel bicchiere adeguato.
Le bottiglie esistono in molte
capacità: 25 cl, 33 cl, 37,5 cl, 75 cl e multipli di 75 cl. Le
bottiglie da 37,5 cl sono generalmente riservate al «lambic». Le
altre birre sono messe in bottiglie di 25 cl o 33 cl, secondo il
marchio. Le grandi bottiglie (75 cl) sono in vendita in alcuni negozi
di alimentari, ma la scelta è spesso limitata. Per ogni grande
bottiglia, la nomenclatura è quella dello Champagne, ma queste
bottiglie sono realmente molto rare.
Anche se il Belgio è famoso per le sue
birre speciali, sono le pils le più vendute sul mercato interno e
nell'esportazione. Le pils rappresentano il 75% della produzione di
birre belghe. Con fermentazione bassa, si riconoscono facilmente dal
loro colore chiaro ed il loro gusto morbido.
La marca più conosciuta a livello
internazionale è la Stella Artois, mentre Jupiler e Maes sono più
popolari sul mercato interno.
Le birre bianche sono birre a base di
frumento, chiamate witbier in Olandese. Contengono soltanto poco
alcool, e sono moderatamente morbide e piuttosto rinfrescanti.
Vengono usate molte spezie tra cui, coriandolo, buccia d'arancia, e
anche del cumino. A volte vengono servite con una fetta d'arancia,
soprattutto come rinfrescante in estate. Questo tipo di birra,
vecchio di 400 anni, era scomparso negli anni cinquanta, ma ne è
stata ripresa la produzione da Pierre Celis nella sua fabbrica di
birra di Hoegaarden. Ha anche introdotto questo stile di birra negli
Stati Uniti, dove molte industrie della birra artigianali ne
producono sotto la denominazione «Belgian style white».
Alcuni esempi tipici: La Binchoise
blonde, Hoegaarden, Blanche de Namur, Fruli o anche Steendonk.
Tradizionalmente, queste birre erano trattate nella regione Est della
Provincia di Brabant.
Contrariamente alle birre dette
«trappiste», le birre d'abbazia sono prodotte da fabbricanti di
birra commerciali e portano il nome di un'abbazia abbandonata o in
funzione. A livello internazionale, i marchi più conosciuti sono
Leffe (InBev) e Grimbergen (Maes). Si possono anche citare «Tripel
Karmeliet», le birre di «Maredsous», di «Watou», di
«Saint-Feuillien», di «Floreffe», di «Val-Dieu», ecc.
Come per la birra trappista, non si
tratta di un solo stile di birra, ma piuttosto di una denominazione
che copre vari stili. Ogni marchio possiede molte birre, delle
versioni bionde e scure, con gradazione alcolica di 6,5% o più e
delle birre in bottiglie in versione doppia e tripla. La produzione
delle birre d'abbazia non è seguita da monaci, ma da parte di
fabbricanti di birra commerciali che utilizzano il nome e la ricetta
di un'abbazia che ha cessato di produrre. Solo alcune birre, come
«Val-Dieu» e la «Abbaye d'Aulne» sono prodotte ancora nell'ambito
dell'abbazia d'origine.
Per produrre queste birre chiare o di
rado, scure, il fabbricante di birra utilizza quelle più
fermentabili ed un tipo di lievito più resistente all'alcool. Queste
birre sono forti di gusto e di tenore d'alcool. Alcuni esempi sono
alcune birre d'abbazia esempio «Sint Idesbald» e «Brugse tripel».
Le birre trappiste sono ad alta
fermentazione e trattate all'interno di un'abbazia trappista. La
totalità del processo di fabbricazione deve essere effettuata o
sorvegliata dai monaci trappisti. Solo undici abbazie incontrano
questi criteri attualmente, e sei sono situati in Belgio:
Westvleteren, Westmalle, Achel, Rochefort, Orval e Chimay. Le altre
cinque sono dislocate tra Paesi Bassi, Italia, Stati Uniti d'America
e Austria, queste birre sono riconosciute con il marchio «Authentic
trappist product».
Sono birre tipiche del Belgio, con un
gusto specifico molto acido. Le lambic non sono né a fermentazione
alta, né a fermentazione bassa, ma a fermentazione spontanea con
lieviti selvaggi che sono presenti nell'aria nei dintorni di
Bruxelles e nella valle della Senna. È in questi casi che le lambic
vengono prodotte. Si possono anche farle fermentare con batteri che
agiscono analogamente ai lieviti nel consumo degli zuccheri,
producendo alcool e anidride carbonica, producendo aromi unici. Le
lambic sono le sole birre che hanno una fermentazione spontanea a
lungo termine: da 3 a 6 mesi, sono considerate «giovani», dai 2 ai
3 anni, esse sono considerate «maturate».
Le lambic vengono principalmente
servite alla spina in alcuni caffè o nei dintorni di Bruxelles.
molto raramente vengono messe in bottiglia.
Ci sono quattro categorie di birre
derivate dalle lambic: «Gueuze», «Kriek», «Framboise» e «Faro».
La Gueuze è un assemblaggio di lambic
giovani e lambic mature, per stimolare il rinfrescamento. Spesso,
come i buoni vini, le Gueuze riposano durante gli anni in barili. Le
marche più conosciute sono: «Mort Subite», «Belle Vue»,
«Cantillon» e «Saint Louis». Alcune marche più popolari come
«Mort subite» e «Saint Louis», non esitano a deviare delle regole
ortodosse di mescolanza del lambic, aggiungendo anche degli zuccheri
per ammorbidire il gusto delle loro birre. Le Gueuze vengono anche
chiamate «Champagne de Bruxelles» (Champagne di Bruxelles) e sono
un assemblaggio di lambic giovani e mature. La qualità migliore è
spesso raggiunta nei prodotti di «Girardin», «Oud Beersel», «3
Fonteinen», «Cantillon» e «Boon».
Le birre al gusto di frutta sono
trattate aggiungendo frutti o succhi di frutta al lambic. La più
comune variabile è «Kriek», fatta con ciliegie (del nord del
paese, di Schaarbeek). Altra frutta utilizzata: i lamponi, le pesche,
i mirtilli e le albicocche (Fou'foune di Cantillon, molto rare).
Per produrre la «Faro», ultima
alternativa delle birre lambic, si aggiunge zucchero o caramella ad
una lambic per lanciare la seconda fermentazione.
Birre fiamminghe invecchiate scure
La fabbrica di birra Rodenbach ha
lanciato questo tipo di birra più di un secolo fa. Per la miscela,
si utilizza mosti arrostiti, una fermentazione per mezzo di molte
varietà di lieviti a fermentazione alta, ed una coltura di bacilli
lattici (comparabile alla fabbricazione di yogurt). La birra riposa
in seguito in barili di quercia. Ne risulta una birra abbastanza
forte, piacevole a bere, di colore rosso profondo, ed un gusto
tipico, acido ed al gusto di frutta.
Le ricette di queste birre sono
adattamenti della birra ale britannica (dunque a fermentazione alta)
per il gusto del pubblico belga. Durante gli ultimi venti anni, le
birre ambrate sono diventate meno popolari. Quando era ancora
prodotta a Mont-Saint-Guibert, la Vieux-Temps era realmente
rappresentativa dello stile di birra ambrata del Vallone di Brabant.
Oggi, si trovano ancora alcune birre ambrate trattate nel rispetto
della tradizione. Capo del mercato, senza dubbio: la «Palm», una
birra al gusto molto pieno, quasi appiccicoso. La «De Koninck»,
chiamato bolleke per via suo bicchiere sferico, è molto popolare tra
gli abitanti di Anversa, dove viene prodotta. Un altro esempio
originale è Gertrude, una birra ambrata con un'amarezza sostenuta
che può essere gustata soltanto nella città medioevale di Nivelles.
Generalmente le birre ambrate hanno un contenuto dai 5 a 5,5 % vol.
alcolico.
Le birre di campagna sono comparabili
alla «Pale Ale», prodotte principalmente in Vallonia. Queste birre
sono stagionali, contengono relativamente poco alcool, ed hanno
spesso un gusto di frutta che li rende piacevoli da bere nella
stagione calda.
Queste birre hanno un debole tenore
d'alcool (meno dell'1,5%) sono spesso vendute in grandi bottiglie, ed
accompagnano i pasti. Queste birre stanno perdendo popolarità per la
crescita delle sode ed acque in bottiglia. Ci sono versioni chiare e
versioni scure. Venivano servite nei refettori delle scuole negli
anni settanta, alcune organizzazioni si stanno mobilitando per
ristabilire questa pratica, considerando le birre di tavola migliori
per la salute dei bambini piuttosto che le sode.