lunedì 1 marzo 2021
Bohemia
domenica 28 febbraio 2021
Fare un brindisi
La parola brindisi deriva da “brindis”, termine tedesco che trae origine dalla locuzione “bring dir's”, ovvero lo porto a te (sottinteso il bicchiere e, per estensione, il saluto, l'augurio). Ogni brindisi prevede un tocco dei bicchieri e l'esclamazione di una frase benaugurante o di una battuta spiritosa.
Di solito il brindisi e' seguito dalle parole : Cin cin , alcuni ritengono che si voglia simulare il rumore che fanno i bicchieri toccandosi, ma questa Questa locuzione deriva dal cinese "ch'ng ch'ing", che equivale al nostro “prego, prego”, una garbata formula di ringraziamento. Da qui è scaturito il britannico “chin chin”, utilizzato dai commercianti e dai marinai inglesi, nel periodo Vittoriano, per salutarsi cordialmente ed augurarsi una buona continuazione di giornata e di navigazione.
Grazie al passaparola nei porti europei, questo modo di dire è poi giunto in Italia. Nel nostro Paese è stato immediatamente accolto in quanto ricorda il suono onomatopeico dei calici che tintinnano nel momento del brindisi.
sabato 27 febbraio 2021
Viticoltura in Messico
Storia
Principali varietà coltivate
Vini rossi
- Barbera
- Cabernet Franc
- Cabernet Sauvignon
- Claret
- Grenache
- Merlot
- Misión
- Nebbiolo
- Petite Sirah
- Ruby Cabernet
- Tempranillo
- Zinfandel
Vini bianchi
- Chardonnay
- Chenin Blanc
- Fumé Blanc
- French Colombard
- Sauvignon Blanc
- Semillion
venerdì 26 febbraio 2021
Cosmopolitan
Composizione
La composizione, secondo la ricetta ufficiale IBA, è la seguente:- 4 cl di vodka citron
- 1,5 cl di cointreau
- 1,5 cl succo di lime
- 3 cl succo di mirtillo
Preparazione
Descrizione
Storia
Albori
Ricetta contemporanea
«Era circa il 1985-86; il Martini stava
tornando di moda, con il suo bicchiere classico. Alle donne non
sembrava piacesse molto il cocktail [...], ma piuttosto piaceva
essere visti con il bicchiere Martini in mano. Ciò mi diede
l'idea di creare un cocktail che potesse piacere a chiunque ma che
stesse bene in questo bicchiere classico[...]. Il mio distributore
mi portò un nuovo prodotto della Absolut, l'Absolut
Citron. Mi disse di creare qualcosa. Io amo le sfide e
volevo creare un nuovo drink per il bicchiere martini, così presi
gli ingredienti, Absolut Citron, una dose di triple sec, una
goccia di Rose's Lime e abbastanza cranberry per renderlo così
deliziosamente rosa [...]. Servii il mio primo Cosmopolitan a
Christina Solopuerto la notte in cui ricevetti la mia prima
bottiglia di Absolut Citron [...]. Entro 30 minuti tutto il bar
avevaun Cosmo davanti a sè, in 45 minuti l'intero ristorante ne
aveva uno.» |
Cultura di massa
Il cocktail acquisisce la fama definitiva nel 1998 attraverso la serie televisiva Sex and the City in cui Carrie Bradshaw, una delle protagoniste, ordina spesso un Grey Goose Cosmopolitan. Anche nella serie televisiva "Queer as Folk USA" uno dei protagonisti, Emmett, ordina sempre e solo un "cosmo".
Varianti
- Cosmopolitan 1934: antenato del attuale cocktail inventato nel 1934, sostituisce il gin alla vodka al limone, limone al posto del lime e sciroppo di sciroppo di lampone al posto del succo di cranberry.
- Metropolitan: sostituisce al triple sec la creme de cassis
- Atlapolitan (o Peach Cosmopolitan): sostituisce al triple sec il peach schnapp.
- Rude Cosmoplitan: sostituisce alla vodka la tequila
- Purple Rain: sostituisce al triple sec il blue curaçao.
- White Cosmopolitan: prevede l'utilizzo di succo di cranberry bianco
- Blue Cosmopolitan: prevede l'utilizzo di succo di cranberry bianco e sostituisce al triple sec il blue curaçao.
giovedì 25 febbraio 2021
Chi ha inventato i tramezzini?
È il 1925 e a Torino, presso il Caffè Mulassano di Piazza Castello, durante l’ora del tè vengono serviti per la prima volta dei gustosi paninetti a forma triangolare.
Il nome "tramezzino" si deve al poeta Gabriele D’Annunzio, che durante il periodo fascista battezzò questi curiosi panini con il nome "intramezzo", letteralmente “che sta nel mezzo”. La parola utilizzata dal famoso poeta voleva infatti rimandare a qualcosa di sfizioso da consumare tra un pasto e l’altro, un vero e proprio spezza-fame.
mercoledì 24 febbraio 2021
Una bevanda gassata che venne creata dai nazisti Tedeschi durante la seconda Guerra Mondiale
La Fanta nacque infatti in piena seconda guerra mondiale a Berlino, dove l’imprenditore tedesco Max Keith guidava la Coca-Cola GmbH, sussidiaria tedesca della Coca-Cola inventata da John Stith Pemberton ad Atlanta, Stati Uniti, nel 1886. E come ha rivelato Mark Pendergrast, autore del libro “For God, Country and Coca-Cola”, in origine la Fanta “era prodotta con gli scarti degli scarti”. Avanzi di fibre di mela, una poltiglia di sidro pressato e siero di latte, un sottoprodotto del formaggio. La ragione? Il blocco alle esportazioni verso la Germania di tutti i prodotti alimentari dovuto all’entrata in guerra degli Stati Uniti nel dicembre del 1941, dopo l’attacco alla base militare di Pearl Harbor
Keith aveva preso la guida della società tedesca Coca-Cola GmbH nel 1933, proprio mentre Hitler vinceva le elezioni. Come riporta Atlas Obscura, l’imprenditore era uomo tutto d’un pezzo, di corporatura imponente, con i baffi a spazzolino non così diversi da quelli del Fuhrer. Ma soprattutto era completamente devoto all’azienda americana: “Keith riteneva più importante la fedeltà alla bevanda e alla compagnia più di quella al proprio paese”, ha chiarito Pendergrast. Per tutti gli anni ‘30, infatti, la succursale europea di Keith si limitava a produrre la Coca-Cola seguendo il ritmo statunitense.
La svolta arrivò a fine 1941, quando gli Stati Uniti presero parte al conflitto mondiale schierandosi contro la Germania nazista. L’entrata in guerra segnò l’interruzione degli affari tra l’azienda di Atlanta e la succursale tedesca. Tutte le società oltreoceano dovettero infatti interrompere i rapporti con il nemico nazista, e la Coca-Cola impose lo stop alla fornitura, in Germania, degli aromi – i cosiddetti 7X -, gli ingredienti segreti della bevanda. Keith si ritrovò così senza materia prima e con gli affari a rischio. L’unica alternativa era inventare una nuova ricetta. Keith arruolò una serie di chimici e con i prodotti a disposizione improvvisò una nuova bevanda. Mise insieme gli scarti delle filiere alimentari tedesche, e delle arance non c’era traccia, e trovò la quadratura del cerchio. Alla nuova bibita, grazie all’intuizione di un suo collaboratore, Joe Knipp, diede il nome di Fanta, nient’altro che l’abbreviazione del tedesco “Fantasie”. Fu un successo immediato, ma il suo utilizzo, in tempi di guerra, era molto diverso da quello odierno: la Fanta serviva soprattutto come dolcificante per sopperire all’assenza dello zucchero, sostanza razionata dal regime. In ogni caso, nel 1943, le vendite della Fanta avevano toccato quota tre milioni, scrive Tristan Donovan nel suo “Fizz: How Soda Shook Up the World” Alla fine del conflitto, nonostante la sconfitta della sua Germania, Keith riuscì a conquistarsi la fiducia degli statunitensi: celebrato per essere riuscito a salvare l’azienda nonostante la guerra, venne nominato responsabile della sezione europea della Coca-Cola. Diversa la storia della bevanda che l’imprenditore tedesco aveva inventato: Fanta interruppe la produzione alla fine del 1945 e tornò in commercio soltanto nel ‘55, riacquistata da Coca-Cola. Fu allora che comparvero le arance: il cambio di ricetta non fu quindi merito di Keith. La versione odierna della Fanta, infatti, non vide la luce negli Stati Uniti e nemmeno in Germania, ma in Italia.